Recensione a cura di Anna Maria.
Titolo: Vernissage ( I Noir vol. 4).
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Thriller.
Pagine: 212.
Edito: PlaceBook Publishing, 9 gennaio 2021.
Formati disponibili: Kindle 4,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,52€.
Trama:

Livia Mexico, bellissima e famosa pittrice, compare a Treviso. Le sue opere emanano una forte sensualità. Colori brillanti e pregni di mistero, così come la sua vita. Ginevra Lorenzi, giovane ispettore capo della questura di Treviso, è incaricata di occuparsi della sparizione di un noto gallerista della città. Ma è davvero solo una sparizione? Il caso s’infittisce quando scompaiono altre persone e appaiono gli inquietanti quadri di Livia. Arte , sesso e mistero sono il file rouge di questo appassionante thriller.
Giudizio:

Pittura. Erotismo. Mistero. Suspense. Questi sono gli ingredienti principali che connotano questo thriller a tinte forti e dal ritmo incalzante. Sin dalle prime pagine ho avuto l’impressione di essere entrata , anche io, in una galleria d’arte dove, però, ad essere esposti non erano dei veri e propri quadri, bensì una carrellata di personaggi : ognuno con la sua personalità accuratamente descritta sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista psicologico. Livia, Leo, Eva, Giulia e Ivo sono questi i primi personaggi che conosceremo e di cui percepiremo immediatamente le diverse sfumature della loro personalità. Un unico file rouge a legare le loro esistenze: l’ Arte, che ognuno di loro vede e vive in modo differente. Livia Mexico è ad esempio, una pittrice di fama internazionale per via dei suoi quadri ,che riescono ad emanare vitalità, erotismo ed ambiguità, proprio come la loro autrice. Livia è infatti una donna dalla bellezza ipnotica ed ambigua: alta, snella, occhi di un colore cenere che sfiora il bianco, capelli cortissimi di un nero così intenso da sembrare inventato, posti su un incarnato color alabastro. È una donna conscia del suo fascino e soprattutto del suo potere artistico. Sa perfettamente la reazione che i suoi quadri suscitano in chi li guarda : gli uomini li apprezzano e fantasticano di possederla, mentre le donne percepiscono “la sua animalità” sentendosi attratte, quasi calamitate verso di lei dalla loro “omosessualità latente”. Per lei l’arte deve essere veicolo trasparente e potente di vita, di luce, di colore! Anche Leo Leopoldi, un noto pittore trevigiano, ben quotato sul mercato, pare avere un modo di concepire l’arte affine a quello di Livia. Anche lui , nonostante i suoi 60 anni, è e si sente un uomo ancora piacente con una spiccata e arrogante saccenteria che riversa sulle persone e soprattutto sulle donne della sua vita. L’ultima è Eva, anche lei pittrice, diventata prima sua allieva e poi sua amante. Leo vuole insegnare ad Eva “ad entrare nel cuore della pittura, nella vita dei colori, nella passione che bisognava fare uscire”. Eva è infatti una donna insicura e poco conscia delle sue potenzialità e si lascia facilmente ammaliare dal fascino del rinomato Leopoldi e cadere vittima di una tormentata relazione che sa fin dall’inizio avrebbe avuto poca durata. Difatti quando lei smette di essere la sua allieva, ecco che lui perde interesse , accantonandola come un giocattolo rotto. Il suo essere frenata nel lasciarsi andare e nel trasporre su tela quanto lei prova viene fatto notare ad Eva anche dalla pittrice Livia, giunta da poco a Treviso, che ha modo di esporre i suoi quadri in un un apposito vernissage, grazie all’interessamento per la sua arte e per la sua persona dal gallerista Ivo Brandini. Anche quest’ultimo ha un passato di pittore, ma”fallito”, che ha però saputo ben sfruttare la sua capacità nell’individuare artisti promettenti, a cui dare la possibilità di decollare anche a livello internazionale. “È diventato ricco con la pittura degli altri, invece della sua, e questo lo divertiva”. Lo ha fatto con l’egocentrico Leo e con l’insicura Eva ed è ben disposto a fare altrettanto anche con l’enigmatica, quanto attraente Livia Mexico. Difatti Ivo, molto attento a curare la sua forma fisica, è non indifferente al fascino femminile. Ne sa qualcosa la sua ultima compagna Giulia, che ha ormai imparato a scendere a compromessi, accettando i suoi continui tradimenti, conscia che alla fine sarebbe tornato sempre da lei. Ed è proprio la sparizione del gallerista Ivo a fare entrare in scena un altro personaggio, un elemento fuori dal coro, che si ritrova catapultato in questo mondo in cui l’ Arte è vista come veicolo di onnipotenza e di immortalità. L’ispettore capo Ginevra Lorenzi è una donna dal forte temperamento, da sempre costretta a dover combattere contro la mentalità misogina e maschilista di alcuni suoi colleghi o superiori, come ad esempio il commissario Allegri, arrivato da poco nella questura, che pecca di inesperienza , ma che cela dietro un atteggiamento sfrontato. Ben presto Ginevra si rende conto che non si tratta di una scomparsa, ma di un probabile omicidio, il cui assassino pare essere avvolto nel buio. E quando le inquietanti scomparse aumentano, pare evidente come vi sia dietro un unico modus operandi: delle persone scompaiono all’improvviso, ma non vi è alcun ritrovamento di cadavere. I sospetti e i deboli indizi portano in un unica direzione, ma come farà l’ispettore Lorenzi a dimostrare che non si tratta solo di sue deduzioni? Riuscirà a fermare un assassino che ha dietro di sé una lunga scia di sangue? Un thriller avvincente, ambientato in una tranquilla città, come Treviso, che però sa ben celare i suoi misteri! Eros e Arte sono la chiave per la risoluzione del caso!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️