Recensione a cura di Anna Maria.
Titolo: Nuvole al tramonto.
Autore: Domenico Corna.
Genere: Narrativa.
Pagine: 236.
Editore: Robin Edizioni, 20 aprile 2021.
Formato disponibile: Cartaceo 15,00€.
Trama:

Una ragazza si ritrova divisa tra la realtà e un mondo alternativo creato interamente dalla sua mente. L’immaginazione l’obbligherà ad attraversare un percorso ricco di imprevisti e di dolore, sullo sfondo di una piazza cittadina popolata da una gioventù alla deriva. Gli enigmi che Martina tenterà di risolvere sono anche gli enigmi del lettore che, in un romanzo romantico e contemplativo, dove si integrano fantasy, drama e poesia, cercherà la propria storia introspettiva, filosofica, umana.
Giudizio:

“Ma dove mi trovo?” “Ma in che razza di posto mi trovo?” Da questi due interrogativi emerge lo sconcerto e la confusione in cui si trova la giovane Martina, quando si ritrova seduta in mezzo ad un grande prato, appoggiata ad un salice piangente. Non ricorda la ragione della sua presenza in quel luogo alquanto strano. Ricorda chi è, gli anni della sua infanzia, ma pare aver dimenticato quella parte della sua vita che coincide con l’adolescenza. L’ultimo suo ricordo è legato al suo guardare, col naso all’insù, le nuvole in continuo movimento che le parevano dondolare in cielo, come un enorme gregge di pecore pronte a seguire un pastore invisibile. Ma da quanto tempo era lì a guardare le nuvole e soprattutto dove era finita? Un altopiano, una montagna con la neve in cima, un fitto bosco di pini e poi all’improvviso il paesaggio attorno a lei cambia bruscamente e da alpino diviene quasi semidesertico, caratterizzato da praterie, simili a quelle americane popolate da bisonti e cavalli selvaggi. Ed infine, in mezzo a questo paesaggio, una pittoresca costruzione dal tetto rosso e sulla grande porta una insegna con scritto: “Il rifugio di Edi” e ad accoglierla una donna dal viso tondo e simpatico che sembra conoscerla bene: è Ginetta!! Perché più si sforza di fare ordine nei suoi ricordi e più la mente le pare una scatola vuota? E quale il senso di quel consiglio che le ha dato Ginetta, ovvero di non avere fretta ma di permettere a se stessa di riappropriarsi della fantasia e dell’immaginazione, le sue amiche d’infanzia e poi lasciate andare via , a causa della voglia di crescere. E sono ancora una volta le nuvole a venire in soccorso a Martina e anche a noi lettori, riflettendo come in un continuo scorrere di una pellicola cinematografica, il momento preciso in cui Martina ha deciso di non essere più la bambina che amava parlare con cani e gatti, ma di diventare grande. È il giorno del suo quindicesimo compleanno, quando ha deciso di trasgredire le regole da sempre ricevute e di avvicinarsi a quel gruppo di giovani soliti sostare nella piazza cittadina. È da quel giorno in cui Martina ha trovato posto in mezzo a loro che la sua vita cambia, facendosi trascinare da quella gioventù allo sbando in un tunnel dominato da fumo, droga, noia e trasgressione. Davide, Gianni, Luisa, Laura, Daniele e Giovanni sono le persone che, nel bene e nel male, condizioneranno quello che è poi diventata Martina! La mente umana, forse, a causa del dolore e della paura, si è difesa facendo svanire dalla sua memoria quanto continua a farle male? Ma, ora, è arrivato il momento di affrontare le sue paure, di non fuggire più, ma di ricordare continuando un viaggio all’interno dei suoi ricordi di infanzia e soprattutto facendo nuovamente affidamento alla immaginazione. Ed ecco che scopriremo come la piccola Martina, ritenuta strana per la sua mania di parlare con gli animali, veniva per punizione chiusa nel buio di uno sgabuzzino e lì, per sconfiggere la paura del buio e del silenzio, si affidava alle nuvole del tramonto e alla fantasia per costruire un mondo alternativo dove sentirsi non più sola!! Ogni tassello del suo puzzle personale si sta ricomponendo e Martina, una volta toccato il fondo, comprende che esistono due vite: una da vivere e l’altra che si può inventare.
La prima è quella che ci viene imposta e che a volte si può cambiare in minima parte; mentre l’altra è quella in cui, grazie all’immaginazione, la mente può volare lontano dalle angosce, dai problemi e dalle paure. È questo ha fatto Martina tutte le volte in cui si è trovata dinanzi ad un ostacolo, ma quando l’ha abbandonata, ha perso le sue certezze. Deve ritrovare se stessa!! Sarà un percorso non facile, in bilico tra la realtà e il sogno, dove deve riappropriarsi della di lei bambina, dei suoi ricordi, ma anche della lei adulta col suo bagaglio di esperienze che l’hanno drammaticamente segnata!! Cosa dire? Ho faticato nel seguire questa storia e spesso mi sono sentita proprio come la protagonista: persa, confusa e smarrita! Posso aver apprezzato il senso del viaggio intrapreso da Martina, però, mi è parso tutto confuso, come se anch’io stessi rincorrendo quelle eteree e sfuggenti nuvole. Chiedo venia all’autore ma non è scattata alcuna sintonia tra me e la storia di Martina!!

Stelle: 3⭐️⭐️⭐️