Augurandovi una buona domenica con una recensione di Anna Maria.
Titolo: Cronanche di una sconosciuta Riflessioni sul tempo.
Autrice: Maria Paola Rosito.
Genere: Racconti – Narrativa.
Pagine: 53.
Formato disponibile : Kindle 2,69€.
Trama:

questa piccola opera racconta del Tempo. è la storia di una ragazza che vive e vivendo racconta il suo essere al mondo. Nel primo capitolo IL SOGNO – la meditazione – il voler essere tutto quello che non si può essere – tutto ciò che si vuole ma con dei limiti – non l’impossibile ma L’ IMPOSSIBILE del POSSIBILE. Nel secondo L’INAUTENTICO – quello che viviamo – quello che facciamo – chi siamo per il mondo – chi siamo per la società – la relazione ma anche la solitudine. Nel terzo LA CONTEMPORANEITÀ – la follia e anche l’amore – l’essere per la vita – l’essere per la morte – quella cosa che ci conduce all’essere chi siamo. Nell’ultimo LA CONFUSIONE – LA PASSIONE – anche qui la follia – l’entropia – il viaggio – il non capir perché – l’eppure.
Giudizio:

Come nasce una storia? Da dove trae ispirazione uno scrittore per poi mettere tutto nero su bianco? Tante volte ci siamo posti questo interrogativo e tante possono essere state le risposte in quanto esse variano a seconda di chi scrive. Nel caso di questa raccolta di racconti, o meglio di pensieri, il tutto è sorto per caso, in un soleggiato mercoledì pomeriggio, sul treno regionale Foggia – Lecce delle 16:10, col rinvenimento di un misterioso Hard disk. La sistemazione da parte della “redattrice” del suo contenuto, ordinato e ben schematizzato all’esterno, ma confuso e irreale all’interno, le ha permesso di creare una giornata “tipo” della protagonista di quei pensieri, di quelle registrazioni e di quelle cartelle. Sbirciare in quel hard disk le ha consentito involontariamente di incontrare una perfetta “sconosciuta” , senza un nome e un volto, ma che ben presto è diventata una “conoscenza” , man mano che ci si addentra nel suo mondo “atipico”. Due sono le parole ricorrenti che la protagonista si ripete ossessivamente: TEMPO e SOGNO! Cos’è il tempo? A questa domanda ha cercato di darsi una risposta o prendendo spunto dalla quotidianità oppure rammentando note reminiscenze filosofiche. Tante le riflessioni in merito a questo annoso interrogativo, come tante le riflessioni che ritroveremo anche in merito a questioni più esistenziali, quali il senso della vita e della morte, dell’amore e dell’amicizia. La protagonista sembra essere tormentata ma anche curiosa e non paga delle risposte banali che di solito si danno su questi argomenti; pertanto, cerca di fornire la sua interpretazione che spesso può apparire cristallina o altre volte confusa, proprio come il flusso dei suoi pensieri e sentimenti. La protagonista riconduce ogni suo pensiero a quello del tempo, come se ogni cosa fosse in fondo ad esso collegata da un filo invisibile. Difatti, ad esempio, in merito all’ amore, ovvero al suo sentimento “libero” col fantomatico V. , arriva a sostenere che “L’amore è come il tempo, sfugge e non lo si comprende”. È un sentimento irrazionale che le concede solo per brevi momenti di scordare il fluire del tempo, ma di vivere e godersi quegli attimi come se questo non esistesse. Un po’ come le accade nei sogni dove l’impossibile diventa possibile, o meglio l’impossibile del possibile, ma, dove, ancora una volta, ha modo di fermare il tempo e seguire solo i suoi tortuosi pensieri. “Un sogno era un senza tempo nel tempo”. Per lei sognare non equivale a previsione del futuro, bensì il sogno rivela solo il proprio vissuto e l’interpretazione che si da ad esso. Nonostante il tentativo di arrestare il suo cammino, di negare o ignorare la sua esistenza, il TEMPO è sempre lì a ricordarle che lui esiste e con esso deve fare i conti! Come ha sottolineato la “redattrice” , sia all’inizio che alla fine, lei si è limitata a trascrivere quel flusso di pensieri scoordinati, istintivi, riflessivi di questa sconosciuta incontrata per caso. Ho faticato un po’ a seguirli. Lo confesso! Ho trovato la narrazione buona a livello grammaticale e concettuale, ma fredda a livello emotivo. Non si è creata una empatia ma è stata una lettura che mi ha lasciata confusa, spiazzata, sospesa tra la realtà e la finzione.
Stelle: 3 ⭐️⭐️⭐️