Buon inizio settimana a tutti, iniziamo subito con Anna Maria.
Titolo: Orgoglio senza pregiudizio – Le ragazze di Jane Austen ( HerStory vol. 1).
Autrice: Cinzia Giorgio.
Genere: Saggio.
Pagine: 37.
Editore: The Pink Factory Publishing – 1 edizione, 12 marzo 2021.
Formati disponibili:Kindle 3,99€
Kindle Unlimited 0,00€
Cartaceo 9,99€.
Trama:

Che cosa si nasconde dietro al successo che ormai da duecento anni fa di Pride and Prejudice il romanzo d’amore per eccellenza? Jane Austen, mentre scriveva, sapeva che i suoi personaggi avrebbero travalicato i confini dello spazio e del tempo per giungere fino a noi con immutato fascino? Questo breve saggio indaga, con un pizzico di ironia, su ciò che si nasconde nelle pagine di tutti e sei i romanzi della Austen, attraverso un punto di vista nuovo: la necessità del matrimonio per una donna all’epoca della Reggenza. NUOVISSIMA EDIZIONE AGGIORNATA.
Giudizio:

Ho deciso di leggere questo breve saggio per diversi motivi. In primis il fatto che parlasse della mia scrittrice del cuore Jane Austen la quale, col suo Orgoglio e Pregiudizio, è stata la “causa scatenante” del mio amore viscerale per la lettura. Altro motivo è stato anche il nome di colei che ha scritto questo saggio: Cinzia Giorgio, una scrittrice di cui ho scoperto già in passato la bravura nello scrivere e la sua acuta capacità di analisi. Due doti che ho assolutamente ritrovato in queste pagine, dove lo scopo dell’autrice è quello di farci sbirciare “dietro le quinte” della produzione letteraria di una scrittrice, come la Austen, che , coi suoi romanzi, ha non solo infiammato cuori di tutte le generazioni, ma anche creato eccellenti prototipi. L’affascinante gentiluomo Mr Darcy di Orgoglio e Pregiudizio , col suo fare schivo, raffinato, ma anche snob e arrogante, rappresenta, ad esempio, quello che gli inglesi definiscono “jerk” , ovvero uomo farabutto e che noi oggi definiamo come il classico “bello e maledetto”, di cui ogni donna finisce inevitabilmente per innamorarsi. Tra le protagoniste femminili della Austen, che sembrano essere quasi tutte legate da un unico filo conduttore, ovvero quello di contrarre un buon matrimonio pur di sfuggire alla tanto temuta “povertà”, si discosta Elizabeth Bennet la quale dimostra la sua fierezza e caparbietà nel non accettare passivamente quanto comunemente previsto dalle convenzioni del tempo. Il lieto fine previsto tra Elizabeth e Mr Darcy rappresenta, secondo la Giorgio, la massima espressione della mediazione tra buon senso e sensibilità. Elizabeth sposa Mr Darcy non per costrizione o per convenienza, ma per amore, però, non si può ignorare il divario sociale tra i due protagonisti, compensato solo grazie alla arguta intelligenza di Elizabeth e come il loro matrimonio, in ogni caso, incarni un’unione con delle fondamenta solide e necessarie per la sua buona riuscita, ovvero soldi e benessere. Elizabeth può in qualche modo essere ritenuta, secondo me, un’ atripista dell’attuale donna emancipata e sicura di sé, non alla disperata ricerca di un buon partito con cui accasarsi. Come fa notare la Giorgio, Jane Austen nei suoi sei romanzi descrive uno spaccato della sua era, ossia una società inglese che non aveva ancora subito i mutamenti della successiva rivoluzione industriale e dove l’appartenenza a classi sociali differenti costituiva un peso non indifferente. Le sue eroine, soprattutto se sprovviste di una cospicua dote, avevano la necessità di sposarsi se volevano condividere una vita agiata e soprattutto se volevano eludere la povertà. Il matrimonio era dunque visto come il solo lasciapassare per una vita non di stenti. Cinzia Giorgio rileva attraverso un’analisi attenta delle diverse tipologie femminili presenti nei romanzi della Austen l’elemento che le accomuna un po’ tutte e come esse siano lo specchio del loro tempo. È stato davvero interessante approfondire la conoscenza di questa scrittrice che io amo , il fine che può desumersi dai suoi romanzi e anche le possibili analogie o contrasti con la realtà odierna.
Stelle: 4 ⭐️⭐️⭐️⭐️