Recensione a cura di Anna Maria.
Titolo: Le Complicanze del Cuore.
Autrice: Barbara Riboni.
Genere: Romanzo storico.
Pagine: 404.
Editore:Self Publishing, 12 novembre 2022.
Formati disponibili: Kindle 0,99€/ Kindlunlimited 0,00€.
Trama:

“Lo dite come se fosse una malattia”. “Se non una malattia, è quantomeno un sintomo” si sentì il dovere di sottolineare. “Un sintomo di cosa, Milord?” “Di intelligenza, Miss Pemberton “. La vita ordinata e perfetta del marchese di Rocksavage è destinata a subire un brusco cambiamento. Gli obblighi del casato e una promessa fatta ad un amico lo costringono ad affrontare una serie di responsabilità che lo allontanano dal suo unico interesse: la medicina. Amelia Pemberton è una ragazza fuori dal comune, che preferisce i libri alle feste da ballo. Ha perso l’amato fratello nella battaglia di Waterloo e ora, sola al mondo, deve sottostare alle imposizioni del suo nuovo tutore, un arrogante marchese, il cui unico scopo è farla sposare presto per disfarsi di lei. Tra i due scoppieranno scintille, perché Amelia non è proprio il genere di fanciulla a cui si può imporre di rinunciare a ciò che vuole.
Giudizio:

Grazie alla lettura dell’Antefatto ho avuto il piacere di calarmi nel periodo storico scelto dalle autrici di questo progetto regency, di saggiare le diverse personalità dei protagonisti che animeranno i vari romanzi, ma soprattutto ho avuto modo di apprendere il motivo della nascita di tale Confraternita. Un sodalizio di amicizia, di lealtà e di protezione sancito tra giovani rampolli , appartenenti a famiglie aristocratiche e simboleggiato da un anello di onice nero, che ognuno di loro indossa e al cui interno è inciso il motto della Confraternita: “Aude semper, numquam recede”. Barbara Riboni ha deciso di farci approfondire la conoscenza di uno di essi, ovvero il razionale Marchese di Rocksavage. Anche lui , come gli altri appartenenti alla Confraternita, ha dovuto difendere l’onore del suo Paese contro Bonaparte nella terribile battaglia di Waterloo, nelle vesti di medico delle divisioni della Cavalleria inglese. Dopo quella guerra , a cui è sopravvissuto, “la sua mente sembra essere una custode gelosa delle immagini raccapriccianti di quei giorni di morte e di dolore”, che tornano puntuali a tormentare le sue notti, rendendo sempre più pesante il senso di colpa per non essere riuscito a salvare delle giovani vite. Michael, consapevole che quegli incubi siano una normale conseguenza di quanto è accaduto quel maledetto giugno a Waterloo, tenta di zittirli attraverso i rimedi che ha acquisito grazie alla sua conoscenza scientifica. Il suo essere medico e la sua passione per la ricerca hanno da sempre condizionato la sua vita, divenendo la sua sola priorità. Dopo la morte del padre e del fratello maggiore, egli ha ereditato il titolo di marchese e le responsabilità di tramandarlo, ma gli anni di guerra lo hanno risucchiato in quel meccanismo malato che la sua condizione di medico lo obbligava a ricoprire, anteponendo il dovere verso il suo Paese a quello verso la sua famiglia. Anche ora, però, non si sente pronto a tornare a casa nel Norfolk, ha una priorità più impellente rispetto a quella di cadere nel vile mercato matrimoniale. Deve dedicarsi alla sua preziosa ricerca. Solo , a sperimentazione terminata , si sarebbe preso una pausa e magari si sarebbe dedicato ai piaceri carnali. Il Marchese di Rocksavage è dunque un uomo razionale e ponderato, dedito a pianificare ogni aspetto della sua vita, ma è anche un amico leale , pronto a venire in soccorso di suo cugino Aiden o del suo amico Wlliam, quando questi si sono trovati in difficoltà . Il suo comportamento rispecchia perfettamente quel legame che lega tutti i leoni della Confraternita ed è proprio in ossequio ad esso che Michael è stato nominato tutore di Miss Amelia Pemberton, sorella del suo amico Arthur, deceduto a Waterloo. È lei , l’ imprevisto che piomba sulla vita del nostro Marchese, pronta a scardinare tutte le sue razionali convinzioni. Dopo la morte del fratello e della zia, Amelia è stata costretta a lasciare la sua casa e a raggiungere il suo tutore a Londra. Tutto ciò che le è rimasto della sua famiglia è quel pendente che porta al collo : un medaglione in filigrana con all’interno le miniature dei suoi genitori. Amelia, pur essendo cresciuta nella consapevolezza di dover diventare la moglie di qualcuno, è riuscita fino ad allora a coltivare una cultura e passione smodata per gli insetti. Ha infatti, come insolito animale peloso, una tarantola di nome George. Spera di convincere il Marchese a trovarle una sistemazione fino al compimento della sua maggiore età, quando sarebbe entrata in possesso della sua eredità e avrebbe potuto condurre la vita seguendo i suoi desideri. Amelia non ha alcuna intenzione di essere assoggettata ad un matrimonio o affidare la sua vita ad uno sconosciuto, che difficilmente avrebbe compreso la sua passione, ma le avrebbe di certo tarpato le ali. È con questo spirito indomito e testardo, che deve vedersela Michael ,quando Amelia varca la soglia della sua dimora , percependo subito come sarebbe stata ardua l’impresa di mantenere fede alla promessa fatta ad Arthur, ovvero trovarle un marito che fosse alla sua altezza. Intelligenza, caparbietà e sensualità sono queste le doti di Miss Pemberton, che appare ben presto a Michael come una nuova Waterloo, ma stavolta combattuta non sui campi di battaglia, ma col suo corpo che pare bramarla e la sua mente ligia , invece, ad una mentalità cieca e prigioniera di stupidi pregiudizi. Eppure, nonostante alla vista lungimirante di sua nonna, essi appaiono “spiriti affini” , Michael sarà capace di ignorare la palpabile attrazione che vi è tra loro, correndo il rischio di perderla? E se le parole preveggenti di Lady Ana O’Connell custodissero invece un fondo di verità? “I vostri incubi svaniranno Milord, e il balsamo che vi salverà sarà nascosto tra la polvere di ali di farfalla”. Quale epilogo avrà scelto Barbara Riboni per i nostri protagonisti? A voi scoprirlo con la lettura di questo appassionante regency!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️