MILLE LUCI SULLA SENNA DI NICOLAS BARREAU.

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Mille luci sulla Senna.
Autore: Nicolas Barreau.
Genere: Romance.
Pagine: 206.
Editore: Feltrinelli, 18 ottobre 2022.
Formati disponibili: Kindle 11,99€/ Cartaceo 16,15€.
Trama:

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Quando, in una griglia giornata novembrina, Joséphine Beauregard esce dal suo piccolo appartamento sul Canal Saint-Martin , trova due lettere nella casella postale. Una proviene dalla casa editrice con cui collabora come traduttrice e l’altra da un notaio sconosciuto. Pochi minuti dopo, Joséphine ha perso il lavoro, ma ha ereditato una nuova casa per quanto inconsueta e un po’ fatiscente: l’amato zio Albert le ha lasciato la sua vecchia houseboat , ormeggiata lungo il canale accanto a Place de la Concorde. Per cercare di sbarcare il lunario, Joséphine decide a malincuore di vendere la barca, nonostante i ricordi di gite spensierate lungo la Senna con l’eccentrico zio, da sempre il suo preferito in una famiglia troppo convenzionale e severa. Ma la sorpresa è grande quando, una volta a bordo, Joséphine si ritrova di fronte un uomo in Barbour e stivali di gomma che sostiene di essere il legittimo inquilino della barca e non ha nessuna intenzione di lasciarla. È l’inizio di una brillante commedia degli equivoci in cui , tra ripetuti boicottaggi della vendita della Princesse de la Loire e dei piani di Joséphine, succederà di tutto. E la temuta réunion natalizia dei Beauregard si avvicina…

Giudizio:

” Mi piace la mia casetta, mi piace il mio quartiere pieno di vicoli e negozi. Mi piacciono i miei vestiti vintage e le mie pashmine colorate”. Josephine, che deve il suo nome altisonante a sua madre, una appassionata di Napoleone Bonaparte, è una donna di 31 anni , a cui piace la sua quotidianità, anche se le sue scelte di vita , di abbigliamento e soprattutto di uomini non paiono soddisfare le aspettative soprattutto materne. Josephine si sente agli occhi dei suoi familiari, come la classica pecora nera , ovvero colei che, a differenza delle sue sorelle le quali si sono realizzate in ambito sia professionale che privato, ha invece preferito sabotare i loro progetti, scegliendo come professione quella della traduttrice di romanzi. “Tradurre è un’arte, come la danza classica”. Josephine è infatti convinta che in una buona traduzione non si deve percepire la fatica nel cercare le parole e frasi giuste che rendano giustizia al testo di partenza: è una sorta di pas de deux coordinato alla perfezione tra due lingue diverse. Se è orgogliosa della sua scelta lavorativa, non può dirsi altrettanto soddisfatta al cento per cento della sua vita sentimentale. Negli ultimi tre anni sta pazientemente mantenendo a galla una relazione segreta con Luc, un uomo sposato con figli e con un posto prestigioso al Ministero degli Affari esteri. Il suo ruolo di amante inizia però a starle stretto, desiderosa invece di vivere la sua relazione alla luce del sole e non nella perenne attesa di un miracolo, che , anno dopo anno, Natale dopo Natale, sta diventando sempre più una chimera irraggiungibile. Per questo, da tre anni, l’avvicinarsi della festa più gioiosa dell’anno, quella che vede le famiglie riunirsi e i dissapori appianarsi, per lei ha smesso di essere così magica e carica di promesse. Mentre è chiusa nella sua accogliente mansarda parigina , come Raperonzolo nella sua torre, Josephine non immagina che la sua vita sta per essere messa a soqquadro dall’arrivo inaspettato di due lettere : una le annuncia senza alcun preavviso di essere stata licenziata per chiusura della casa editrice e l’altra, invece, la informa della dipartita dello zio paterno Albert, il quale aveva tagliato i ponti con la famiglia da parecchi anni e che da tempo viveva in una casa di cura a causa dell’Alzheimer. La notizia getta nel più totale sconforto Josephine, la quale era la sola parente che aveva mantenuto dei legami con quello zio un po’ strambo , mentre resta sorpresa nell’apprendere di essere stata designata nel suo testamento come la beneficiaria dei suoi averi : una lettera e il mazzo di chiavi della house boat, “La Principessa della Loira”, ormeggiata placidamente sulla riva della Senna , di cui lei è ora divenuta proprietaria. Una sola richiesta le fa suo zio, quella di spargere le sue ceneri allo Chateau de Sully: “Voglio che il mio cuore venga sepolto lì, tra i riflessi dorati della Loira nel sole della sera, non chiedere perché”. In una manciata di secondi viene investita da una marea di sentimenti contrastanti : ha perso il lavoro che amava, ma ha anche ereditato una barca, che può trasformarsi in una occasione redditizia per le sue finanze precarie. Peccato che i suoi desideri si infrangono miseramente, quando scopre che la sua barca ospita uno sconosciuto, accompagnato da Filou un tenero fox terrier: Maxime Laforet non è però un senzatetto, né tantomeno un molestatore , bensì l’affittuario da ben cinque anni della house boat e vanta il diritto di restare su quella barca per altri cinque anni, come stabilito da regolare contratto. La presenza di quell’uomo dal sorriso scanzonato e dalla lingua tagliente diventa per lei una vera spina nel fianco. Non solo le mette i bastoni tra le ruote con i suoi aspiranti acquirenti, ma pare trasformarsi in uno stalker, incontrandolo anche in luoghi impensabili.e scoprendolo affascinante nella sua metamorfosi da guardiacaccia a damerino dandy. Chi è davvero Maxime? Perché ha la sensazione, nei brevi momenti di tregua della loro guerra, di essere una persona, tutto sommato, piacevole e interessante? Il ritrovamento di alcuni oggetti di passato segreto dello zio e di un amore mai dimenticato costituirà l’input che spingerà Josephine alla vigilia del Natale a prendere decisioni da troppo tempo rimandate, a dover affrontare un temuto confronto familiare, ma anche a decidere di compiere una decisione folle, fidandosi delle sue sensazioni e abbattendo tutti i suoi iniziali pregiudizi. Tra atmosfere parigine suggestive, descritte in modo accurato e a volte malinconico, questa storia insegna come “la vita è un viaggio” dove quello che conta sono i bivi e la direzione che si sceglie di seguire , perché sono quelli i momenti capaci di cambiare un’intera vita. Una lettura dalle ambientazioni suggestive , ma con un finale che meritava di essere più coinvolgente!

Stelle: 4 ⭐️⭐️⭐️⭐️

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