SCHEGGE DI PAROLE DI MARIA CRISTINA BUOSO

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Schegge di parole.
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Raccolta di poesie.
Pagine: 54.
Editore: PlaceBook Publishing, 19 marzo 2021.
Formati disponibili: Kindle 3,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 10,66€.
Trama:

https://www.amazon.it/Schegge-parole-Poesie-grafiche-Ippocampi-ebook/dp/B08ZJGWJZC/ref=mp_s_a_1_2?crid=3UIVR7RKGEDXF&keywords=schegge+di+parole&qid=1684528867&sprefix=schegge+di+parole%2Caps%2C143&sr=8-2

Maria Cristina Buoso. Scrive le prime cose quando era giovanissima. Inizia con fiabe e poesie, crescendo amplia la sua scrittura con racconti brevi, romanzi e gialli. La poesia “Aiutami” è stata inserita nell’Antologia Multimediale ” Una poesia per Telethon” a scopo benefico (2004). La poesia “Pace in Guerra” nel concorso indetto da A.L.I.A.S. ( Melbourne Australia) ha ricevuto la Menzione d’Onore. La poesia “Bugie” ( Stones of Angels) è stata inserita nel Volume 6 – In Our Own Words : A Generation Defining Itself _ Edited by Marlow Perse Weaver USA (2005). Ha vinto il terzo premio nel Concorso Letterario “Joutes Alpines” dell’ Association Rencontre Italie Annecy ( Francia) per la Sezione Prosa ( Italia) con il racconto “Il vecchio album” (1997). Questi sono solo alcuni dei vari riconoscimenti che ha ricevuto. Ha pubblicato alcuni libri, gli ultimi nel 2017 “Anime” e nel 2021 “Vernissage”.

Giudizio:

Da quando collaboro con il blog, ho avuto modo di cimentarmi tra generi differenti ricredendomi su alcuni di essi. Uno fra questi è il genere poetico! Di solito la parola POESIA fa riaffiorare vecchie reminiscenze scolastiche, il più delle volte il ricordo di poesie imparate a memoria, per imposizione, senza comprenderne davvero il significato. Di certo, oggi, ho maturato una consapevolezza diversa e forse anche questo mi aiuta a voler scoprire cosa si nasconde dietro quei versi che non sono buttati lì a caso, ma vogliono raccontare una storia, un pensiero o un’emozione. Queste poesie di Maria Cristina Buoso hanno la capacità di essere immediate : alcune delicate come un battito di ali di farfalla, altre più graffianti per spingere a scavare a fondo nella propria anima e altre ancora sono uno schiaffo violento ed improvviso su una società contemporanea avvinta tra tentacoli subdoli e pericolosi. L’immediatezza è data soprattutto dalla scelta “particolare” dell’autrice di aver allineato i propri versi in un modo che pare frammentario o casuale , ma invece segue un preciso ordine, ovvero permettere al lettore di focalizzare la sua attenzione su ogni singola parola, distinguendone l’importanza a seconda dal suo essere state scritte in maiuscolo o minuscolo. Così facendo, è riuscita a creare vivide immagini dietro quell’ apparente caos di parole , facendo intravedere il messaggio l’emozione o il pensiero in esse custodito. In questa breve raccolta è riuscita comunque a spaziare da argomenti più intimi , come il suo lacerante interrogarsi su sé stessa , sul suo passato che l’ha resa la donna di oggi e sul dubbio lacerante di quale sarà la sua identità domani per poi sconfinare su pensieri universali , come l’incapacità dell’essere umano di amare o di far trasparire i propri sentimenti o la terribile paura della solitudine e del sentirsi costantemente “un’ombra senza spessore , senza luce” : invisibili e soli! Non mancano poi poesie di denuncia verso quei mali che affliggono la realtà odierna, come la droga e la guerra , ma anche tra esse è possibile scorgere un barlume di speranza e un desiderio famelico di libertà. Lo stesso anelito di quelle mani protese verso l”esterno degli ebrei stipati nei vagoni merci in cerca di quella libertà da cui erano divisi solo da una grata di ferro! A tale proposito voglio riproporre alcuni suoi versi che ho trovato emblematici : “Ci sono due tipi di Prigioni . UNA DA CUI si evade e UNA IN CUI si evade”. Queste sue parole sono proprio come schegge che lasciano un segno, ma permettono anche alla immaginazione di evadere e dare libero sfogo alle proprie emozioni! Fino ad ora avevo conosciuto Maria Cristina Buoso sotto la veste di scrittrice di thriller o di gialli, ed è stato bello apprezzare e conoscere un altro lato della sua personalità a conferma della sua versatilità e della sua bravura!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

IL MISTERO DEI SEI TIRAMISÙ DI MARIA CRISTINA BUOSO

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Il mistero dei sei tiramisù – Padova 2 ( Città in giallo Vol.66).
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Giallo.
Pagine: 93.
Editore:PlaceBook Publishing, 19 settembre 2022.
Formati disponibili: Kindle 3,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 10,40€.
Trama:

https://www.amazon.it/MISTERO-DEI-SEI-TIRAMIS%C3%99-Padova-ebook/dp/B0BFWTPYXD/ref=mp_s_a_1_1?crid=AY6GKXL70KIK&keywords=il+mistero+dei+tiramisu&qid=1684267460&sprefix=il+mistero+dei+tiramisu%2Caps%2C125&sr=8-1

Chi ha vandalizzato l’ambulatorio di Andrea Stella e sta distruggendo i tiramisù di Alice? Sono collegati questi due fatti? Caterina dovrà scoprirlo e come al solito Claudia l’aiuterà nell’impresa. Ancora una volta il quartiere, con i suoi abitanti, sarà il protagonista di questa nuova avventura.

Giudizio:

Dopo l’efferato omicidio al condominio Magnolia, Caterina Angeli, commissario capo da poco in pensione, ha sentito la necessità di andare via da Padova per qualche giorno, approfittando delle attenuazioni delle regole imposte dal Governo per contenere la diffusione del COVID. Il caso dell’ex maestro l’ha costretta a scendere a compromessi con la sua coscienza e a dover rifilare delle mezze verità alla sua ex collega e amica Claudia Trini la quale ha però percepito subito, dopo anni di lavoro insieme, che la sua amica le sta nascondendo qualcosa: Caterina Angeli non lascia mai un caso irrisolto! Il loro speciale rapporto di amicizia ha sempre permesso loro di fare valere le loro capacità in un ambiente prettamente maschile come il loro, ma la conservata stima reciproca permette anche di andare oltre silenzi e dubbi. Se un caso pare dunque destinato ad essere archiviato, quel “tranquillo” quartiere pare essere di nuovo una calamita di strani eventi che paiono intenzionati ad attrarre inevitabilmente la curiosità del ex commissario. Perché Caterina Angeli sarà pure andata in pensione, ma nel DNA rimarrà per sempre una poliziotta! La notizia di una strana incursione nell’ambulatorio veterinario di Andrea Stella e la bizzarra distruzione di alcune monoporzioni di tiramisù, preparate dalle abili mani di Alice, una delle due proprietarie del bar/libreria “LibeRoomCat” fa svegliare tanti campanelli d’allarme nella sua fervida mente. Due eventi che inizialmente paiono non avere nulla in comune ma che pian piano sembrano essere collegati, vista la presenza in entrambi i locali della stessa persona, che calandosi nei panni di un maldestro ladro pare essere alla ricerca di qualcosa. Ancora una volta, Caterina si ritrova a condividere con la sua ex collega l’ennesimo strano rompicapo: cosa poteva mai unire i due strani blitz compiuti e cosa mai sta cercando quello che è stato soprannominato il “pazzo dei tiramisù”? Il grande trambusto creato da questo strano soggetto attira l’attenzione degli abitanti del quartiere i quali si mobilitano , come possono, per prestare aiuto alle due poliziotte. Dalle indagini e testimonianze raccolte Caterina ha modo di rimettere pian piano i vari tasselli di questo strano puzzle, dando ascolto a quella che a prima vista può apparire una idea assurda, ma il più delle volte sono state proprio quelle intuizioni in passato a permetterle di risolvere casi complicati. E anche stavolta Caterina non ha alcuna intenzione di ignorare il suo istinto! Mentre lei è alle prese con i suoi pensieri, qualcun altro nell’ombra osserva i suoi movimenti considerandola una fastidiosa spina nel fianco : “era sempre tra i piedi”, pronta a fare saltare in aria quel suo piano che gli era parso perfetto nella sua testa, ma che gli era sfuggito di mano. Calma e sangue freddo, questa è la litania ossessiva che continua a ripetersi lo sconosciuto intenzionato a recuperare l’ultimo tiramisù. Ma che ci sarà mai e qual’è il motivo del suo bizzarro comportamento ? Riuscirà a portare a termine il suo piano oppure sarà fermato da quella impicciona di ex poliziotta? Un nuovo breve giallo che la scrittrice ha deciso di ambientare sempre nella città di Padova e che ha, come personaggi, alcune vecchie conoscenze del precedente romanzo della cui personalità viene fornita una nuova ed interessante caratteristica, tanto da diventare presenze ormai “familiari”, come i luoghi dove si svolgono i vari eventi. E cosa dire di Caterina Angeli? Una donna caparbia , intuitiva e sensibile, della quale viene aggiunto un nuovo piccolo tassello della sua vita privata. Altro elemento che accomuna inoltre questo con il precedente giallo , è che se in “Delitto al condominio Magnolia” la scrittrice ha voluto fare un omaggio ad Agata Christie, qui invece ha tratto spunto dal racconto “L’avventura dei sei Napoleoni” che si trova all’interno del libro “Il ritorno di Sherlock Holmes” di Arthur Conan Doyle. È il suo modo per omaggiare grandi giallisti! Questo breve giallo, però,seppur piacevole, mi è risultato un po’ prevedibile e privo di colpi di scena. Nonostante ciò, risulta una lettura comunque apprezzabile!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

DELITTO AL CONDOMINIO MAGNOLIA DI MARIA CRISTINA BUOSO

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Delitto al condominio Magnolia ( Città in giallo vol.29).
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Giallo.
Pagine: 132.
Editore:PlaceBook Publishing, 4 settembre 2021.
Formati disponibili:Kindle 3,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 10,40€.
Trama:

https://www.amazon.it/DELITTO-AL-CONDOMINIO-MAGNOLIA-Padova-ebook/dp/B09FHY8SSC/ref=mp_s_a_1_1?crid=23PNSGH5O9YDT&keywords=delitto+al+condominio+magnolia&qid=1683494051&sprefix=delitto+al+cond%2Caps%2C91&sr=8-1

Un urlo sveglia il condominio. Un uomo viene trovato morto. È stato ucciso con quattordici coltellate. Chi è la vittima e cosa nasconde? Una indagine che sembra non portare da nessuna parte. Il commissario capo Caterina Angeli in pensione da un paio di settimane e la collega commissario capo Claudia Trini della squadra mobile della questura di Padova indagano assieme. La soluzione vi sorprenderà.

Giudizio:

Sono al terzo romanzo di questa autrice di cui inizio a farmi un’idea su quali siano i tratti distintivi del suo modus scrivendi . In primis la sua capacità di rendere il lettore sin da subito a conoscenza di quale sia il volto o il movente del colpevole senza però privarlo dell’entusiasmo di accompagnare la “protagonista” nella risoluzione del caso. Altra caratteristica che pare ricorrere nei suoi romanzi è quello di affidare il ruolo del protagonista ad una figura femminile dalla personalità carismatica ed intuitiva. In questo giallo, ambientato nella città di Padova, saranno due donne ad avere il compito di districare il bando di una matassa inquietante: Caterina Angeli , commissario capo da poco in pensione, e Claudia Trini, commissario capo della prima sezione della squadra mobile della questura di Padova. Due donne che sono riuscite ad instaurare un rapporto di amicizia e di stima : una vera rarità in un mondo maschilista, come il loro. Un rapporto che continua ad esserci anche dopo il pensionamento di Caterina, tanto da aver sostituito le vecchie abitudini di confrontarsi in ufficio sui casi da risolvere alle nuove chiacchierate “semiprofessionali” nell’appartamento della ex collega. Claudia ha fiducia sul fiuto e sull’intuizione della sua ex collega la quale, nonostante adesso abbia finalmente la possibilità di non preoccuparsi più di ciò che accade fuori, continua comunque ad essere un poliziotto, sempre con occhi e orecchie pronte a captare anche il più piccolo indizio. La efferata uccisione con 14 coltellate di un maestro in pensione, un certo Ernesto Ludi, nel tranquillo condominio Magnolia, innesca tutta una serie di dinamiche che vedranno coinvolte una variegata carrellata di personaggi. Claudia per vie legali e Caterina in modo ufficioso inizieranno ad indagare sulla vita, solo in apparenza solitaria, di questo settantenne, da poco vedovo , senza figli e senza alcun legame con la sua famiglia di origine e soprattutto non benvisto dai familiari della moglie. Il commissario capo Claudia Trini inizia a raccogliere le prime deposizioni parlando con gli altri condomini e con i familiari: se i primi lo definiscono un uomo schivo , gentile e disponibile; gli altri fanno emergere nella vita di quest’uomo sempre con la valigia in mano alcune macchie oscure, su cui è bene scavare a fondo. Parallelamente Caterina sfrutta il tempo libero a disposizione e le sue nuove abitudini giornaliere mettendole al servizio dell’indagine in cui appare chiaro come la vittima avesse di sicuro un conto in sospeso con qualcuno, che è passato a riscuotere il saldo. Chi aveva voluto vendicarsi e perché adesso? E come era riuscito il colpevole a non lasciare alcuna traccia? Era stato davvero così fortunato da aver architettato un piano perfetto? Tanti gli interrogativi che iniziano ad affollarsi nella mente di Caterina che sperava di potersi godere la pensione senza doversi ancora arrovellare il cervello nel trovare la giusta collocazione ai diversi pezzi dell’ennesimo e complesso puzzle. Ma il suo non essere più in servizio non le consente di girare la testa dall’altra parte, ma la costringe a fare il suo dovere. Questa volta, però, ad essere messa in discussione sarà la sua coscienza alla quale per la prima volta darà ascolto, spesso ignorata durante gli anni di servizio . La morte di Ernesto Ludi pare infatti avere contorni inquietanti, determinati dai lati oscuri, sapientemente celati, nella personalità di quest’ uomo che si scoprirà non piacere davvero a tutti e non essere quella perla di altruismo come inizialmente dipinta. Riuscirà Caterina Angeli a scardinare il muro di omertà dietro cui pare celarsi un intero quartiere? Quale segreto custodiva la vittima? Un giallo , breve ma interessante, dove la scrittrice ha saputo persino inserire nella narrazione un elemento attuale, quale il COVID , ha affrontato un tema molto delicato e poi , per sua stessa ammissione, ha voluto fare un omaggio alla regina del giallo, ovvero Agata Christie , traendo spunto proprio da uno dei suoi romanzi. Sarà infatti proprio Assassinio sull’ Oriente Express a fare accendere la lampadina giusta nella mente di Caterina , quella che la porterà ancora una volta alla risoluzione di un caso in cui la nostra ex poliziotta si troverà a fare i conti con azioni sbagliate compiute , però, per giusti motivi. Cosa prevarrà il senso del dovere o la voce della coscienza? A voi scoprirlo!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

L’INCIDENTE DI MARIA CRISTINA BUOSO

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: L’incidente.
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Thriller/ Paranormale.
Pagine: 206.
Editore: PlaceBook Publishing, 22 marzo 2022.
Formati disponibili: Kindle 4,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,52€.
Trama:

https://www.amazon.it/LINCIDENTE-I-Noir-Vol-27-ebook/dp/B09W9LWQXN/ref=mp_s_a_1_1?crid=J8NF220VQXTI&keywords=l%27incidente+maria&qid=1681419840&sprefix=l+incidente+maria+%2Caps%2C92&sr=8-1

L’ Ispettore Capo Ginevra Lorenzi, dopo Vernissage, ha un nuovo caso di cui occuparsi che metterà a dura prova la sua pazienza e la sua capacità investigativa. Cosa hanno in comune un femminicidio e un incidente stradale? Cosa c’entra il paranormale con l’indagine? Un thriller coinvolgente, dinamico e a volte divertente che vi appassionerà e che vi permetterà di conoscere un po’ di più Ginevra e i suoi amici.

Giudizio:

Dopo la cattura del serial killer dei quadri, l’ Ispettore Capo Ginevra Lorenzi ha solo voglia di lasciarsi tutto alle spalle, di dedicarsi, semmai, ad un caso “normale” che non comprenda persone scomparse o assassinate con riti folli. Ma il suo karma pare non essere d’accordo con lei , facendola ripiombare in una indagine “assurda” difficile da spiegare in modo razionale. Anche stavolta la caparbia poliziotta sarà costretta a seguire il suo istinto e soprattutto a procedere “fuori dagli schemi” , ignorando quel prurito al naso che le preannuncia problemi e quella strana sensazione di stare per cadere in un nuovo precipizio. Le verrà chiesto di aprire la sua mente, di abbattere il suo scetticismo verso quel mondo che riguarda il paranormale e che nulla ha a che fare con il suo, fatto di logica e fatti dimostrabili col solo raziocinio. Il nuovo caso, che inizierà a insinuarsi pian piano nei suoi pensieri e che la spingerà a voler trovare una soluzione, qualunque essa sia, riguarda la strana scomparsa di un uomo di nome Alberto, di cui si sono perse le tracce dopo essere uscito coi pantaloni del pigiama ad acquistare un cartone di latte dal bar sotto casa. Che fine ha mai fatto? La denuncia di scomparsa, fatta dalla moglie Ida, molto preoccupata per la sorte del marito, pare non avere alcun risvolto “strano” e non dovrebbe neppure rientrare nei casi di sua competenza, bensì della sua stimata collega Federica Miri, ma è la sua amica pittrice Eva a farle conoscere la moglie dello scomparso, desiderosa che sia lei ad occuparsi di questa indagine, apparentemente banale. Perché mai la signora Ida desidera ardentemente l’aiuto di Ginevra? Riuscirà mai l’ispettore Lorenzi a liberarsi di quella storia allucinante, ossia della fama di essere stata colei che ha catturato la pittrice assassina? Ben presto, Ginevra ha modo di scoprire come la scomparsa di quest’uomo dalla vita semplice e regolare pare sia stata sconvolta dopo un incidente stradale, ma soprattutto a seguito della esperienza “premorte” che lo ha reso testimone di un femminicidio. Come poter dare credito ad una storia così folle? Come poter aprire una indagine contro un presunto assassino senza avere un appiglio concreto? Queste le domande che inizieranno a martellare la mente dubbiosa e confusa di Ginevra, ma il suo istinto la induce a voler trovare delle risposte sulla scomparsa di un uomo che pare “stranamente” legata anche ad un’altra scomparsa ,quella di Serena Alfredi, la vicina di casa di Ida e Alberto. Una semplice coincidenza? Oppure queste due vite volatilizzate nel silenzio e nel buio sono davvero collegate? Mentre il nostro ispettore capo tenta di collegare tutti i tasselli di questo puzzle, una mente “folle” che detesta i rumori e gli odori è alla disperata ricerca di fare zittire i suoi pensieri e di trovare un modo per avere quella pace che riesce a provare solo in quei brevi istanti in cui vede nelle sue vittime scorrere via il loro soffio vitale. Quella sensazione di invincibilità e quel desiderio di silenzio lo porterà ad uccidere ancora: ma avrà davvero non lasciato alcuna traccia e si sarà davvero sbarazzato di ogni possibile ostacolo? Nonostante l’indifferenza e il desiderio di non veder sconvolta la propria quotidianità, esistono occhi che vedono e orecchie a cui nulla sfugge, ma che spesso preferiscono tacere o non esporsi. Sarà questo muro di diffidenza che la nostra Ginevra proverà ad abbattere, facendo emergere dalle sue crepe piccole verità e persino indizi preziosi per questa sua indagine, che sta prendendo una piega sempre più strana e pericolosa.

Riuscirà a trovare l’indizio giusto per incastrare l’assassino? Riuscirà a capire quale sorte sia toccata al signor Alberto? In questa nuova storia il paranormale gioca un ruolo fondamentale, sarà infatti l’elemento che farà vacillare diverse menti , ma sarà anche la chiave a cui affidarsi per la risoluzione del caso. La scrittrice pone il lettore ad essere spettatore onnisciente, in quanto conscio di quali pensieri albergano nell’animo del carnefice ma anche delle sue vittime. Di ogni personaggio fa una buona introspezione psicologica e una accurata descrizione caratteriale. Lo sapere in anticipo il volto dell’assassino non sminuisce la suspense narrativa, arricchita da inusuali sfumature paranormali. È stato di nuovo bello accompagnare Ginevra Lorenzi nella sua indagine, come ritrovare vecchie conoscenze, presenti nel precedente romanzo “Vernissage” e constatare quali strascichi quella storia continui ad avere. Ma io sono rimasta con una domanda in sospeso : troverà il tempo Ginevra per riaprire i battenti del suo cuore a qualcuno, dandogli una possibilità senza tagliarlo fuori, a priori, dalla sua vita? Mi auguro che prima o poi questo mio interrogativo trovi risposta in una nuova storia!!

Stelle: 4 ⭐️⭐️⭐️⭐️

VERNISSAGE DI MARIA CRISTINA BUOSO

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Vernissage ( I Noir vol. 4).
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Thriller.
Pagine: 212.
Edito: PlaceBook Publishing, 9 gennaio 2021.
Formati disponibili: Kindle 4,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,52€.
Trama:

https://www.amazon.it/VERNISSAGE-I-Noir-Vol-4-ebook/dp/B08SLB7GNZ/ref=mp_s_a_1_1?crid=2D6Z3PLNCAFCH&keywords=maria+cristina+buoso&qid=1646063995&sprefix=maria+christina+buo%2Caps%2C87&sr=8-1

Livia Mexico, bellissima e famosa pittrice, compare a Treviso. Le sue opere emanano una forte sensualità. Colori brillanti e pregni di mistero, così come la sua vita. Ginevra Lorenzi, giovane ispettore capo della questura di Treviso, è incaricata di occuparsi della sparizione di un noto gallerista della città. Ma è davvero solo una sparizione? Il caso s’infittisce quando scompaiono altre persone e appaiono gli inquietanti quadri di Livia. Arte , sesso e mistero sono il file rouge di questo appassionante thriller.

Giudizio:

Pittura. Erotismo. Mistero. Suspense. Questi sono gli ingredienti principali che connotano questo thriller a tinte forti e dal ritmo incalzante. Sin dalle prime pagine ho avuto l’impressione di essere entrata , anche io, in una galleria d’arte dove, però, ad essere esposti non erano dei veri e propri quadri, bensì una carrellata di personaggi : ognuno con la sua personalità accuratamente descritta sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista psicologico. Livia, Leo, Eva, Giulia e Ivo sono questi i primi personaggi che conosceremo e di cui percepiremo immediatamente le diverse sfumature della loro personalità. Un unico file rouge a legare le loro esistenze: l’ Arte, che ognuno di loro vede e vive in modo differente. Livia Mexico è ad esempio, una pittrice di fama internazionale per via dei suoi quadri ,che riescono ad emanare vitalità, erotismo ed ambiguità, proprio come la loro autrice. Livia è infatti una donna dalla bellezza ipnotica ed ambigua: alta, snella, occhi di un colore cenere che sfiora il bianco, capelli cortissimi di un nero così intenso da sembrare inventato, posti su un incarnato color alabastro. È una donna conscia del suo fascino e soprattutto del suo potere artistico. Sa perfettamente la reazione che i suoi quadri suscitano in chi li guarda : gli uomini li apprezzano e fantasticano di possederla, mentre le donne percepiscono “la sua animalità” sentendosi attratte, quasi calamitate verso di lei dalla loro “omosessualità latente”. Per lei l’arte deve essere veicolo trasparente e potente di vita, di luce, di colore! Anche Leo Leopoldi, un noto pittore trevigiano, ben quotato sul mercato, pare avere un modo di concepire l’arte affine a quello di Livia. Anche lui , nonostante i suoi 60 anni, è e si sente un uomo ancora piacente con una spiccata e arrogante saccenteria che riversa sulle persone e soprattutto sulle donne della sua vita. L’ultima è Eva, anche lei pittrice, diventata prima sua allieva e poi sua amante. Leo vuole insegnare ad Eva “ad entrare nel cuore della pittura, nella vita dei colori, nella passione che bisognava fare uscire”. Eva è infatti una donna insicura e poco conscia delle sue potenzialità e si lascia facilmente ammaliare dal fascino del rinomato Leopoldi e cadere vittima di una tormentata relazione che sa fin dall’inizio avrebbe avuto poca durata. Difatti quando lei smette di essere la sua allieva, ecco che lui perde interesse , accantonandola come un giocattolo rotto. Il suo essere frenata nel lasciarsi andare e nel trasporre su tela quanto lei prova viene fatto notare ad Eva anche dalla pittrice Livia, giunta da poco a Treviso, che ha modo di esporre i suoi quadri in un un apposito vernissage, grazie all’interessamento per la sua arte e per la sua persona dal gallerista Ivo Brandini. Anche quest’ultimo ha un passato di pittore, ma”fallito”, che ha però saputo ben sfruttare la sua capacità nell’individuare artisti promettenti, a cui dare la possibilità di decollare anche a livello internazionale. “È diventato ricco con la pittura degli altri, invece della sua, e questo lo divertiva”. Lo ha fatto con l’egocentrico Leo e con l’insicura Eva ed è ben disposto a fare altrettanto anche con l’enigmatica, quanto attraente Livia Mexico. Difatti Ivo, molto attento a curare la sua forma fisica, è non indifferente al fascino femminile. Ne sa qualcosa la sua ultima compagna Giulia, che ha ormai imparato a scendere a compromessi, accettando i suoi continui tradimenti, conscia che alla fine sarebbe tornato sempre da lei. Ed è proprio la sparizione del gallerista Ivo a fare entrare in scena un altro personaggio, un elemento fuori dal coro, che si ritrova catapultato in questo mondo in cui l’ Arte è vista come veicolo di onnipotenza e di immortalità. L’ispettore capo Ginevra Lorenzi è una donna dal forte temperamento, da sempre costretta a dover combattere contro la mentalità misogina e maschilista di alcuni suoi colleghi o superiori, come ad esempio il commissario Allegri, arrivato da poco nella questura, che pecca di inesperienza , ma che cela dietro un atteggiamento sfrontato. Ben presto Ginevra si rende conto che non si tratta di una scomparsa, ma di un probabile omicidio, il cui assassino pare essere avvolto nel buio. E quando le inquietanti scomparse aumentano, pare evidente come vi sia dietro un unico modus operandi: delle persone scompaiono all’improvviso, ma non vi è alcun ritrovamento di cadavere. I sospetti e i deboli indizi portano in un unica direzione, ma come farà l’ispettore Lorenzi a dimostrare che non si tratta solo di sue deduzioni? Riuscirà a fermare un assassino che ha dietro di sé una lunga scia di sangue? Un thriller avvincente, ambientato in una tranquilla città, come Treviso, che però sa ben celare i suoi misteri! Eros e Arte sono la chiave per la risoluzione del caso!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️