L’INCIDENTE DI MARIA CRISTINA BUOSO

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: L’incidente.
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Thriller/ Paranormale.
Pagine: 206.
Editore: PlaceBook Publishing, 22 marzo 2022.
Formati disponibili: Kindle 4,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,52€.
Trama:

https://www.amazon.it/LINCIDENTE-I-Noir-Vol-27-ebook/dp/B09W9LWQXN/ref=mp_s_a_1_1?crid=J8NF220VQXTI&keywords=l%27incidente+maria&qid=1681419840&sprefix=l+incidente+maria+%2Caps%2C92&sr=8-1

L’ Ispettore Capo Ginevra Lorenzi, dopo Vernissage, ha un nuovo caso di cui occuparsi che metterà a dura prova la sua pazienza e la sua capacità investigativa. Cosa hanno in comune un femminicidio e un incidente stradale? Cosa c’entra il paranormale con l’indagine? Un thriller coinvolgente, dinamico e a volte divertente che vi appassionerà e che vi permetterà di conoscere un po’ di più Ginevra e i suoi amici.

Giudizio:

Dopo la cattura del serial killer dei quadri, l’ Ispettore Capo Ginevra Lorenzi ha solo voglia di lasciarsi tutto alle spalle, di dedicarsi, semmai, ad un caso “normale” che non comprenda persone scomparse o assassinate con riti folli. Ma il suo karma pare non essere d’accordo con lei , facendola ripiombare in una indagine “assurda” difficile da spiegare in modo razionale. Anche stavolta la caparbia poliziotta sarà costretta a seguire il suo istinto e soprattutto a procedere “fuori dagli schemi” , ignorando quel prurito al naso che le preannuncia problemi e quella strana sensazione di stare per cadere in un nuovo precipizio. Le verrà chiesto di aprire la sua mente, di abbattere il suo scetticismo verso quel mondo che riguarda il paranormale e che nulla ha a che fare con il suo, fatto di logica e fatti dimostrabili col solo raziocinio. Il nuovo caso, che inizierà a insinuarsi pian piano nei suoi pensieri e che la spingerà a voler trovare una soluzione, qualunque essa sia, riguarda la strana scomparsa di un uomo di nome Alberto, di cui si sono perse le tracce dopo essere uscito coi pantaloni del pigiama ad acquistare un cartone di latte dal bar sotto casa. Che fine ha mai fatto? La denuncia di scomparsa, fatta dalla moglie Ida, molto preoccupata per la sorte del marito, pare non avere alcun risvolto “strano” e non dovrebbe neppure rientrare nei casi di sua competenza, bensì della sua stimata collega Federica Miri, ma è la sua amica pittrice Eva a farle conoscere la moglie dello scomparso, desiderosa che sia lei ad occuparsi di questa indagine, apparentemente banale. Perché mai la signora Ida desidera ardentemente l’aiuto di Ginevra? Riuscirà mai l’ispettore Lorenzi a liberarsi di quella storia allucinante, ossia della fama di essere stata colei che ha catturato la pittrice assassina? Ben presto, Ginevra ha modo di scoprire come la scomparsa di quest’uomo dalla vita semplice e regolare pare sia stata sconvolta dopo un incidente stradale, ma soprattutto a seguito della esperienza “premorte” che lo ha reso testimone di un femminicidio. Come poter dare credito ad una storia così folle? Come poter aprire una indagine contro un presunto assassino senza avere un appiglio concreto? Queste le domande che inizieranno a martellare la mente dubbiosa e confusa di Ginevra, ma il suo istinto la induce a voler trovare delle risposte sulla scomparsa di un uomo che pare “stranamente” legata anche ad un’altra scomparsa ,quella di Serena Alfredi, la vicina di casa di Ida e Alberto. Una semplice coincidenza? Oppure queste due vite volatilizzate nel silenzio e nel buio sono davvero collegate? Mentre il nostro ispettore capo tenta di collegare tutti i tasselli di questo puzzle, una mente “folle” che detesta i rumori e gli odori è alla disperata ricerca di fare zittire i suoi pensieri e di trovare un modo per avere quella pace che riesce a provare solo in quei brevi istanti in cui vede nelle sue vittime scorrere via il loro soffio vitale. Quella sensazione di invincibilità e quel desiderio di silenzio lo porterà ad uccidere ancora: ma avrà davvero non lasciato alcuna traccia e si sarà davvero sbarazzato di ogni possibile ostacolo? Nonostante l’indifferenza e il desiderio di non veder sconvolta la propria quotidianità, esistono occhi che vedono e orecchie a cui nulla sfugge, ma che spesso preferiscono tacere o non esporsi. Sarà questo muro di diffidenza che la nostra Ginevra proverà ad abbattere, facendo emergere dalle sue crepe piccole verità e persino indizi preziosi per questa sua indagine, che sta prendendo una piega sempre più strana e pericolosa.

Riuscirà a trovare l’indizio giusto per incastrare l’assassino? Riuscirà a capire quale sorte sia toccata al signor Alberto? In questa nuova storia il paranormale gioca un ruolo fondamentale, sarà infatti l’elemento che farà vacillare diverse menti , ma sarà anche la chiave a cui affidarsi per la risoluzione del caso. La scrittrice pone il lettore ad essere spettatore onnisciente, in quanto conscio di quali pensieri albergano nell’animo del carnefice ma anche delle sue vittime. Di ogni personaggio fa una buona introspezione psicologica e una accurata descrizione caratteriale. Lo sapere in anticipo il volto dell’assassino non sminuisce la suspense narrativa, arricchita da inusuali sfumature paranormali. È stato di nuovo bello accompagnare Ginevra Lorenzi nella sua indagine, come ritrovare vecchie conoscenze, presenti nel precedente romanzo “Vernissage” e constatare quali strascichi quella storia continui ad avere. Ma io sono rimasta con una domanda in sospeso : troverà il tempo Ginevra per riaprire i battenti del suo cuore a qualcuno, dandogli una possibilità senza tagliarlo fuori, a priori, dalla sua vita? Mi auguro che prima o poi questo mio interrogativo trovi risposta in una nuova storia!!

Stelle: 4 ⭐️⭐️⭐️⭐️

LA PRIMA VOLTA IN CUI SONO MORTA DI MARTA MINOTTI

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: La prima volta in cui sono morta.
Autrice: Marta Minotti.
Genere: Thriller.
Pagine: 233.
Editore: Independently published, 24 novembre 2018.
Formati disponibili: Kindle 3,99€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 11,00€.
Trama:

https://www.amazon.it/PRIMA-VOLTA-CUI-SONO-MORTA-ebook/dp/B07HN2PDYR/ref=mp_s_a_1_1?crid=1IEVE1RJQ0SQL&keywords=la+prima+volta+in+cui+sono+morta&qid=1676888591&sprefix=la+prima+vol%2Caps%2C114&sr=8-1

Gennaio 2015. Silvia viene ritrovata in casa da suo marito appesa al lampadario della loro camera da letto, ma non è morta, ha solo perso i sensi e Paolo fa in tempo a chiamare i soccorsi e salvarle la vita. Quando però Silvia si risveglia dal coma nel reparto di Terapia Intensiva Neurologica, non ha la più pallida idea di come ci sia arrivata e cosa le sia successo. Inoltre l’incidente, come lo chiamerà sempre lei, le ha causato un ictus ischemico che ha ridotto notevolmente la sua capacità di movimento e quella della parola. Ma al contrario di ciò che tutti più o meno si aspettano Silvia, sicura del fatto che mai avrebbe potuto togliersi la vita, non si arrenderà all’evidenza dei fatti, né alla demolizione che ha subito il suo corpo. Accetterà di buon grado le cure, le sedute di fisioterapia, quelle con il foniatra e dallo psicoterapeuta, pur di riappropriarsi della sua vita e dimostrare a tutti che le cose non sono come possono sembrare e vogliono farle credere. Con l’aiuto di suo padre e della figlia Marianna cercherà in ogni modo di recuperare il pezzo di memoria che le manca e che contiene i ricordi che ha perso, proprio quelli che precedono il suicidio. Per farlo dovrà ricostruire gli eventi che le sono accaduti e andare a scavare nel suo passato dove, si renderà conto, affondano le radici del male che l’ha investita e che, pezzo per pezzo, la porterà a una verità che mai avrebbe potuto immaginare. Finalista al Torino Letterario “Io Scrittore” 2017. “Finalmente una storia letta tutta d’un fiato”. “A conquistare fin da subito è il grande equilibrio dei tempi con cui è costruita la trama, e la narrazione cattura il lettore dividendosi sapientemente tra resoconti al presente e brevi flashback di vita che si scoprono a poco a poco”. “La trama è finemente costruita tanto che, alla fine, tutto si incastra alla perfezione “. “Una scrittura ricercata e elegante, senza sbavature o appesantimenti. Il lettore entra immediatamente in empatia con la protagonista prima ancora di sapere cosa stia accadendo veramente “. “Un romanzo pieno di originalità “.

Giudizio:

“Per quale ragione sono qui? E perché non c’è nessuno con me?” Questi sono i primi angoscianti interrogativi che Silvia si pone in quei brevi istanti in cui riprende coscienza dopo l’incidente, prima di piombare nuovamente in un sonno profondo che durerà ben due mesi. Al suo risveglio dal coma, Silvia pare essere piombata nell’incubo di qualcun altro, si ritrova in una stanza della terapia intensiva dell’ospedale, circondata da camici bianchi che la guardano con un misto di compassione ed indifferenza. Ma la cosa che la sgomenta e la confonde è ascoltare dalla voce del medico il motivo assurdo per cui si trova lì: lei ha tentato di suicidarsi appendendosi al lampadario della sua camera da letto con una cintura stretta al collo. Solo l’intervento tempestivo di suo marito ha evitato l’irreparabile , ma l’ostruzione dei vasi sanguigni e l’assenza di ossigeno al cervello le ha causato un ictus ischemico che le ha lasciato due ricordi “indelebili” sul suo fisico : una difficoltà nell’articolare parola e una ridotta capacità di movimento della parte destra del corpo. Silvia non riesce assolutamente a capacitarsi del perché abbia voluto compiere un gesto così estremo, purtroppo la sua memoria pare avere subdolamente conservato ogni ricordo della sua vita passata, della malattia con cui ha imparato a convivere negli ultimi dieci anni , ma pare avere cancellato tutti i fotogrammi riguardanti il periodo antecedente il suo ricovero. Nonostante il buio assoluto in cui paiono avvolti i suoi ricordi, Silvia ha una sola ed unica certezza nel suo cuore: lei non ha mai desiderato togliersi la vita! Ha tutte le intenzioni di impegnarsi con tenacia nel duro percorso di recupero psicofisico che l’attende , spronata dal suo unico obiettivo: dimostrare di non essere arrivata al punto di disprezzare così tanto la vita da arrivare a compiere un gesto così estremo. “Ma allora cosa mi è successo?” “Come ci è finita su quel maledetto lampadario?” Sono questi due interrogativi agghiaccianti che continuano a tormentarla , come uno spettro, senza riuscire a trovare un barlume di risposta. In questa sua indagine interiore per fare chiarezza , Silvia può contare sul supporto di due persone: suo padre e sua figlia Marianna, le uniche che provano a crederle, nonostante tutto intorno a lei dimostri esattamente il contrario. “L’ultima pagina è uno schiaffo in pieno viso, sono riuscita a rileggerla solo una volta”. Quella pagina del suo diario pare “vomitarle” la verità, una verità che Silvia non vuole e non può assolutamente accettare! E se tra quelle pagine fosse possibile invece ricostruire quei pezzi della sua memoria che sono andati perduti? E se quel piccolo diario custodisse inconsapevolmente frammenti di una verità inaspettata? In queste pagine, dal ritmo incalzante e ricco di continui cambi di registro, accompagneremo la Silvia “guerriera” nel suo tortuoso percorso, mentre si districa tra i ricordi di un passato apparentemente felice, di rinunce dolorose ma necessarie e della presa di coscienza di come il suo matrimonio sia giunto ad un mesto capolinea, tenuto fino ad allora in piedi solo per il bene della figlia. “Ormai per me Paolo è soltanto Lui , nient’altro che un pronome”. Per Silvia suo marito, nonostante sia stato Lui a salvarle la vita quel giorno, è ormai “un’ombra silenziosa ” che si aggira nel suo presente senza però infonderle serenità, sicurezza e tantomeno amore. Sarà proprio questa la parola chiave dietro cui Silvia troverà la risposta ai suoi interrogativi! Perché l’Amore può assumere diverse facce e a volte, alcune di esse, sono ingannevoli e malsane . Perché l’Amore, in rari casi, può trasformarsi nel pretesto aberrante dietro cui nascondersi e per cui giustificare anche gesti terribili. Questo è ciò che scoprirà Silvia, quando riuscirà a ricomporre tutti i tasselli del suo puzzle! Ma dopo quel terribile giorno Silvia ha anche imparato che la vita, dopo averle fatto sfiorare per un attimo la morte, le ha concesso una nuova opportunità per ricomporre i cocci della sua vita e provare ad essere davvero felice. Un thriller, quello messo in scena dall’esordiente Marta Minotti, che è riuscita ad incollarmi alle sue pagine tanto da averlo divorato in poche ore. Ha saputo ben sparpagliare gli indizi senza però fare calare la suspense e privare il lettore di un finale ad effetto! Davvero brava!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

L’UOMO CHE AMO DI MARY TURNER THOMSON

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: L’uomo che amo.
Autrice: Mary Turner Thomson.
Genere: Thriller Psicologico.
Pagine: 302.
Editore: Libreria Pienogiorno, 9 marzo 2022.
Formati disponibili: Kindle 8,99€/ Cartaceo 17,00€.
Trama:

https://www.amazon.it/gp/aw/d/B09SVT37MW/ref=tmm_kin_swatch_0?ie=UTF8&qid=1672777050&sr=8-1

In quanti modi si può coniugare il verbo tradire? Quando Will Jordan entra nella sua vita, Mary è una trentacinquenne single quasi rassegnata a non trovare più l’amore. Invece quest’uomo , conosciuto online, attraente, affascinante, premuroso, la conquista come nessuno mai prima e quando infine le chiede di sposarlo, lei quasi non riesce a credere alla propria fortuna. È vero che Will si assenta spesso per lavoro, lasciandola sola con i bambini che presto nascono dalla loro unione, ma quale matrimonio è davvero perfetto? E quando lui le chiede dei soldi perché è in difficoltà, lei non pensa ci sia nulla di strano, perché è proprio questo che ci si promette sull’altare: nella buona e nella cattiva sorte. L’amore che prova per lui non lascia spazio a nient’altro. Se un messaggio ascoltato per caso in segreteria, un anello sconosciuto trovato sul letto, o l’ennesima assenza agli eventi di famiglia le fanno nascere un dubbio, Will lo scioglie con sicurezza. A parole e con carezze appassionate. Ha una spiegazione per tutto Will, e Mary alla fine si sente quasi in colpa per aver dubitato. Ma un giorno una telefonata manda in frantumi il suo mondo. Forse suo marito non è chi dice di essere. Forse ha una seconda, una terza, una quarte vita, e in alcune di queste potrebbe persino essere una persona pericolosa. Mary si sente sempre più come una mosca sulla tela di un ragno. Ci sarà qualcosa di vero in quello che Will le ha raccontato, o la sua vita è un castello di bugie? Ma come si può credere che sia falso tutto l’amore che hanno vissuto? E se è solo finzione, come potrà mai avere ancora fiducia in se stessa, visto che ciecamente ci ha creduto?

Giudizio:

SURREALE! Questa è la sola parola che mi sento di pronunciare dopo aver concluso la lettura di questo thriller psicologico e essermi indirettamente immersa nella assurda storia di Mary Turner Thomson. La scrittrice ha deciso di condividere la sua esperienza personale con la sola speranza di fare conoscere alle vittime passate o future di che pasta fosse fatto l’uomo, che ha amato e da cui è stata subdolamente manipolata e meschinamente usata. Ha messo su carta una parte dolorosa della sua esistenza, cercando di frugare persino nella confusione dei suoi ricordi, i quali ,ogni tanto , durante la stesura, sbucavano fuori quasi a ricordarle “beffardi” la sua ingenuità, aggiungendo altri tasselli al suo intricato puzzle personale. Questo romanzo ha dunque una pluralità di scopi! In primis è un tributo a sé stessa per essere riuscita a liberarsi , una volta per tutte, della sua prigione di silenzio e di bugie, essere stata in grado di affrontare la cruda realtà e infine essere riuscita a sopravvivere al tutto. È poi una promessa mantenuta nei confronti di una delle poche e sole persone che le sono state vicine in quegli anni, ovvero sua madre, ed è poi un messaggio all’indirizzo di altre donne che possono cadere vittime , come lei, di una tale trappola così da poterla, magari, schivare senza procurarsi i suoi stessi danni psicologici ed economici. “Com’era riuscito a manipolarla fino a quel punto? Com’era possibile che non mi fossi accorta di quello che stava succedendo?” Questi gli angoscianti interrogativi che si porrà Mary Turner Thomson, quando il suo mondo andrà letteralmente in frantumi, svelando il misero castello di bugie, che è stata la sua vita negli ultimi sei anni, da quando il fato, con un brutto tiro mancino, le ha fatto incontrare Will Jordan, il suo futuro marito, nonché il padre di due loro figli. All’epoca del loro incontro in un sito di incontri online, Mary era una donna sicura di sé, spensierata e allegra. Era tutto sommato soddisfatta della sua vita. Era una madre single di una splendida bimba e sperava in cuor suo di trovare prima o poi un uomo che l’amasse e la facesse sentire desiderata ed importante. Ed è forse proprio questo che l’ha resa agli occhi di Will, come la preda ideale per essere facilmente manipolata a suo piacere. Quest’uomo, prima spacciatosi come a capo di una società di consulenza in ambito informatico e poi come un agente della CIA sotto copertura, è riuscito a infonderle amore, nonostante tutto, tanto che Mary non ha mai visto vacillare la sua fiducia nella capacità di Will di proteggere lei e la loro famiglia. Non è mai stata messa in discussione neppure dinanzi ai primi sospetti, alle sue assenze continue , alle sue continue richieste di soldi, tutte sempre giustificate con argomentazioni lucide e ben congegnate. Mary ha sempre difeso l’uomo che amava , nonostante l’incubo in cui l’ha trascinata , il baratro finanziario in cui l’ha fatta pian piano sprofondare e nonostante le sicurezze emotive di cui l’ha privata. Sono state però sufficienti poche parole pronunciate dall’altro capo di un telefono per mandare in frantumi tutto il suo mondo. È bastato l’arresto e la condanna di Will per una serie svariata di capi di accusa a svegliarla dal suo stato comatoso e spingerla a trovare il coraggio di ricostruire, tassello dopo tassello, il passato di Will per scoprire così di essere stata una delle tante vittime di un manipolatore, di un predatore seriale e soprattutto di uno psicopatico. La definizione di psicopatico, inserita nel suo libro dal Dottor Robert Hare e ripresa dall’autrice, calza infatti a pennello per descrivere la personalità di Will Jordan e anche l’esperienza delle sue vittime: “Gli psicopatici sono predatori sociali che incantano, manipolano e vivono a spese degli altri senza alcuna pietà, lasciando dietro una scia di cuori spezzati, aspettative deluse e portafogli vuoti”. Questo è in poche parole quello che ha vissuto sulla sua pelle la nostra protagonista: ha amato non un uomo, ma lo specchio che rifletteva ciò lui voleva, ovvero una persona fittizia creata per manipolarla! La lettura di questo thriller mi ha spesso trovato a chiedermi se fosse davvero reale quanto scritto dall’autrice, tanto che ho provato per un attimo a calarmi nei suoi panni, perché solo così ho potuto evitare di emettere giudizi superficiali e magari provare a comprendere quella che potrebbe apparire una “cecità” e una “ingenuità”, dettata solo dal cuore. Ho potuto anche apprezzare il coraggio nell’ esporsi pubblicamente, così come la sua forza nel voltare pagina per sé stessa, ma soprattutto per i suoi figli. Una lettura destabilizzante!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

S. K. DI ISA J VINCI

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: S.K.
Autrice: Isa J. Vinci.
Genere: Thriller FF/ Romance Suspense.
Pagine: 178.
Editore: Ciclope Lettore, 4 ottobre 2022.
Formati disponibili: Kindle 4,99€/ Cartaceo 13,00€.
Trama:

Era una sera insolitamente mite di novembre quando Lesley Sheffield, caporedattrice di cronaca nera del New York Times, fa ritorno a casa. Dopo l’ennesima giornata trascorsa a rincorrere notizie sul serial killer che tiene in scacco la metropoli, l’unica cosa che desidera è staccare la spina e rilassarsi. Ma dovrà rimandare un po’ perché, alla sua porta, con un sorriso impacciato , si presenta la nuova vicina di casa, la riservata Malee . Mentre New York trattiene il fiato per l’escalation del “Dissanguatore” , Lesley e Malee intrecceranno una relazione destinata a cambiare la loro vita. Per sempre. “S.K.” è la riedizione di “Malee” , pubblicato nel 2019. Una specie di Director’s cut nonché il primo volume di una trilogia che vede come protagonista Lesley Sheffield. Il Marchio di qualità editoriale Ciclope Lettore certifica che la presente opera è stata prodotta secondo i criteri della “buona editoria” : editing, correzione delle bozze, grafica editoriale.

Giudizio:

“Ero la più giovane e, soprattutto, la prima donna a dirigere la sezione nera del giornale”. Lesley Sheffield ha conquistato la sua scalata verso la realizzazione professionale. Divenire a 34 anni la caporedattrice del New York Times, uno dei migliori giornali al mondo , non è infatti cosa da tutti! Lei si è guadagnata sul campo il rispetto dei suoi colleghi, dimostrando innanzitutto un formidabile fiuto nello scovare i casi capaci di tenere incollati i lettori alle pagine del suo giornale. Gli anni di gavetta, passati ad assistere a scene raccapriccianti, hanno forgiato poi il suo spirito e le hanno consentito di capire la tecnica migliore per approcciarsi ai familiari delle vittime, ovvero restare nell’ombra e attendere il momento giusto, perché il dolore desidera essere raccontato, ma ha bisogno dei tempi giusti e soprattutto della persona giusta. Lesley ha anche capito come persino i peggiori assassini desiderano soddisfare la loro vanità, vedendo comparire il loro nome in prima pagina, ma il serial killer di cui si sta occupando e che sta terrorizzando New York appare diverso . È chiamato il Dissanguatore ,perché gode nel dissanguare le sue vittime praticando loro un taglio orizzontale sul polso e mentre il sangue fuoriesce si diverte a disegnare sul corpo, col bisturi, disegni senza senso e la sua firma: S.K. Il suo modus operandi è sempre lo stesso, mentre le vittime prescelte sembrano non avere alcun legame tra loro. Questo caso sta tenendo impegnata la nostra Lesley e la sua squadra, che sperano di essere i primi a carpire un indizio per risalire all’identità del Dissanguatore. Se la sua vita professionale è alquanto impegnativa , non può dirsi altrettanto per quanto riguarda quella privata. Un passato familiare da dimenticare e uno sentimentale che pare non avere pace. Tutto, però, cambia improvvisamente nella vita di questa caparbia giornalista, quando nel suo condominio, sito a Tribeca uno dei quartieri più in e più sicuri di tutta New York, si trasferisce una nuova vicina di casa : Malee, che le appare come una sorta di angelo sceso dal cielo per annunciare miracoli , data la sua indiscutibile bellezza, unita ad una purezza e timidezza di fondo. È sufficiente un banale scambio di sguardi e di parole con questa sconosciuta per risvegliare subito in Lesley una marea di sentimenti contrastanti: una inaspettata attrazione e una morbosa curiosità da soddisfare. Cosa ci faceva una strafiga inglese in quella “mela bucata”? Lesley non è nuova a rapporti saffici , ma in passato li aveva avuti più per curiosità o per una sorta di affetto scambiato per amore o spesso e volentieri perché non era lucida, ma annebbiata dall’alcol. Ma quello che avverte per Malee, è un colpo di fulmine che la travolge, tanto da apportare in lei un incredibile e palese cambiamento. Dolcezza , desiderio di protezione, passione irrefrenabile sono questi i sentimenti che governano questo rapporto, nato in un battibaleno tra una giornalista di solito fredda e cinica e un architetto inglese che pare avere un grande bagaglio di sofferenza dietro di sé, ma che è restia a volerlo condividere . Lesley si rende subito conto che dietro il riserbo e la timidezza nel parlare del suo passato, Malee cela sicuramente una sofferenza, ma “una ferita non può guarire se non cicatrizza”. E Lesley ha intenzione di chiudere ogni sua ferita,oltre che conoscere ogni sfumatura di questa donna, che è stata capace di entrare subito nella sua quotidianità e conquistarsi con la stessa velocità un posto preponderante nel suo cuore. Malee diventa il benefico diversivo dal suo lavoro e dalla malinconia che spesso l’assale dopo essere stata testimone di tante brutalità. Ma la sua presenza è anche la forza in più per cercare di scovare quel maledetto serial killer che continua a mietere vittime . E se la chiave di questo enigma si trovasse celata all’interno di un caso simile, avvenuto anni addietro a Londra? E se il Dissanguatore di New York fosse un semplice emulatore? Lo scavare nel passato sarà la strada giusta per avvicinarsi ad esso, ma cosa accadrà quando un terribile vaso di Pandora sarà scoperchiato? E cosa si nasconde dietro quelle S K.? Un thriller piacevole da leggere , anche se ho trovato la parte sentimentale più preponderante tanto da sacrificare e rendere prevedibile tutto il resto. Ho però apprezzato lo stile scorrevole e i dialoghi interiori di Lesley con la voce della sua coscienza la cui ironia servono ad alleggerire, a sdrammatizzare oltre che a caratterizzare meglio questo personaggio. Ho anche apprezzato lo scene di sesso saffico , descritte in modo accurato ma senza mai cadere nel volgare. Avrei però preferito una maggiore interiorizzazione sul personaggio di Malee, che mi è parsa passata in secondo piano. In ogni caso è stata una lettura gradeevole, che mi ha comunque coinvolto tanto da volerne sapere di più, con la speranza di trovare però un pizzico di adrenalina in più!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

TEDDY DI JASON REKULAK

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Teddy.
Autore: Jason Rekulak.
Genere: Thriller Paranormale.
Pagine: 416.
Editore: Giunti, 7 settembre 2022.
Formati disponibili: Kindle 9,99€/ Cartaceo 16,05€.
Trama:

https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0BCH14JWT/ref=tmm_kin_swatch_0?ie=UTF8&qid=1666717648&sr=8-2

Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli animali, gli alberi, i genitori e, occasionalmente, la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo momento, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra essere uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è tutta colpa di Anya , è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi. Un thriller che sconfina nel paranormale e che, grazie alla forza espressiva delle illustrazioni, vi sorprenderà, pagina dopo pagina, in un inquietante crescendo , fino all’imprevedibile colpo di scena finale.

Giudizio:

“, È la stessa sensazione di quando si fa un puzzle e si è quasi finito, ma poi si scopre che nella scatola mancano tre pezzi che andavano proprio al centro dell’immagine”. La sensazione di frustrazione e di confusione, che si percepisce nelle parole pronunciate da uno dei personaggi di questo thriller, è la medesima che ho provato io durante la lettura. Ogni volta che pensavo di essere sulla strada giusta per risolvere l’enigma, ecco spuntare un nuovo tassello pronto a mandare all’aria ogni mia congettura fino ad arrivare al colpo di scena finale, che mi ha letteralmente spiazzata. Stephen King ha definito questo thriller paranormale “il più inquietante dell’anno” , di sicuro la cosa più inquietante sono i disegni realizzati da un dolce bambino di cinque anni, da cui trapela il desiderio della mano che li muove di voler raccontare una storia, quella di Anya e del suo dolore. L’inserimento nel romanzo dei disegni, di cui si racconta, è il quid in più dell’intera narrazione, perché offre al lettore la percezione visiva di quanto letto così da trasmettere quel senso di inquietudine e di smarrimento che aleggia in queste pagine. Teddy, il piccolo protagonista, è un bambino di cinque anni, che si è da poco trasferito assieme ai suoi genitori Ted e Caroline Maxwell a Spring Brook nel New Jersey e vive in una bellissima villa in stile vittoriano di tre piani con annesso giardino e piscina. La sua pare una vita assolutamente perfetta, se non fosse per quella passione improvvisa ed ossessiva che il bambino ha maturato per il disegno, appena messo piede nella nuova casa. I disegni, alquanto inquietanti, che Teddy realizza con le sue matite colorate afferma di farli per assecondare il volere della sua amica immaginaria di nome Anya. Ted e Caroline Maxwell sono convinti che il trasferimento in una nuova città abbia indotto il bambino ad escogitare un modo, anche se strano, per esprimere la sua creatività. La presenza di Anya è solo il suo modo per sentirsi meno solo! Questa è la versione che si sente propinare dai coniugi Maxwell il giorno del suo colloquio come baby sitter la giovane Mallory Queen, una ragazza dal passato turbolento e difficile. Mallory è infatti una ex tossicodipendente , ma grazie al suo programma di riabilitazione è “pulita” da diciotto mesi e si sente pronta per questo lavoro, che non solo le consentirebbe di lasciare la casa famiglia di Philadelphia, in cui vive, ma soprattutto le permetterebbe di sentirsi indipendente e di sicuro più forte psicologicamente. È stato Russell,il suo sponsor, a procurarle il colloquio dai Maxwell i quali appaiono agli occhi di Mallory come due genitori apprensivi ma amorevoli. Se Caroline Maxwell, che lavora in ospedale coi veterani di guerra, pare più propensa ad assumerla nonostante il suo passato non roseo, invece suo marito Ted la considera “troppo rischiosa” e la sottopone ad un estenuante interrogatorio, a cui Mallory era ovviamente pronta, visto il suo curriculum, ma è determinata a farsi assumere. È l’immediata sintonia che riesce a creare con il piccolo Teddy ad abbattere ogni remora e farle avere il lavoro. Mallory si abitua ben presto alla sua nuova routine: le piace vivere nel piccolo cottage , che le è parso la prima volta come la casetta di marzapane di Hansel e Gretel e che diventa per lei il suo “bozzolo al riparo da ogni tentazione”. Le piace occuparsi di Teddy, quel bambino che nonostante il suo guardaroba preferisce indossare la stessa t-shirt a strisce viola e passare il suo tempo a disegnare. I coniugi Maxwell la fanno sentire un membro della famiglia e persino Ted, il più diffidente nei suoi confronti, pare guardarla con occhi diversi. “Ironicamente, l’unica persona a crearmi problemi nel mio lavoro è quella che non esiste:Anya”. Sono infatti i disegni che Teddy sostiene consigliatili da Anya a turbarla perché paiono raccontare una storia terrificante, una storia che difficilmente può essere partorita da un bimbo di cinque anni. Mallory si convince sempre di più che Anya sia uno spirito e che usi le mani di Teddy per fare conoscere la sua vicenda: il suo assassinio! Ma chi potrebbe credere a quelle che paiono le fantasie di una ex tossicodipendente? Mallory trova un alleato nel giovane Adrian, il quale pur non conoscendo la sua storia si offre di aiutarla nel venire a capo dell’intricata vicenda Tutto sembra portare verso una sola direzione, ovvero la precedente proprietaria del cottage : Anne Barrett, una pittrice vissuta dopo la Seconda Guerra Mondiale, scomparsa in modo tragico. È il suo spirito ad animare quei disegni? È perché Anya sembra desiderosa di essere creduta proprio da Mallory? Un thriller che riesce a sconvolgere il lettore soprattutto per il suo finale inaspettato

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

L’ORA DEL DIAVOLO DI CINNIE MAYBE E NATASCIA LUCHETTI

Recensione di Anna Maria.

Titolo: L’ora del diavolo.
Autrici: Cinnie Maybe e Natascia Luchetti.
Genere: Romance /Thriller.
Pagine: 357.
Editore: Delrai Edizioni, 26 luglio 2022.
Formati disponibili:Kindle 1,99€/ Cartaceo 10,00€.
Trama:

https://www.amazon.it/Lora-del-diavolo-Cinnie-Maybe-ebook/dp/B0B6RDCCYH/ref=mp_s_a_1_1?crid=2HEHPTPEZKLF2&keywords=l+ora+del+diavolo+cinnie+maybe&qid=1659511376&sprefix=l%E2%80%99ora+del+dia%2Caps%2C184&sr=8-1

“Nella tradizione cristiana occidentale, si credeva che l’ora del diavolo fosse tra le tre e le quattro di notte; quella era identificata come il periodo di massima attività sovrannaturale, o il momento maggiore in cui le streghe operavano i loro malefici. Nella mia esperienza personale invece, l’ora del diavolo è appena scoccata, sebbene sia ancora piuttosto presto. Me lo dicono quelle iridi profonde, quella mascella definita e il mezzo sorriso che fa quando finalmente siamo faccia a faccia. Spero solo di non finire dannata per sempre “. Una serie di omicidi efferrati sconvolge Roma in pieno autunno. A morire sono quasi tutti giovani attori appartenenti a un’agenzia di talenti, dove ogni iscritto sembra avere qualcosa da nascondere. Il più misterioso di tutti è Lucifero De Angelis, un uomo affascinante e dal grande talento recitativo, ma dal carattere pieno di ombre. I suoi atteggiamenti sono appena tollerabili e sfidano la pazienza di Cordelia Monteleoni, l’ispettore che dovrà avere a che fare con lui per via dei sospetti che ricadono sulla sua testa. Lucifero, infatti, è quello che più di chiunque altro avrebbe un movente per i brutali omicidi. L’ora del diavolo sta per scoccare e Cordelia non riesce a resistere. Come Eva, cede alla tentazione di assaggiare il frutto proibito della passione e del desiderio. Ed è la sua posizione a correre dei rischi, perché Lucifero non ha paura del peccato e si compiace della sua rinnovata fama dopo le accuse…La verità si svela presto agli occhi della poliziotta: l’amore e la morte possono essere due facce della stessa medaglia. ** Genere Romantic suspense con scene erotiche**

Giudizio:

“Dimostrare che sono brava , attenta e disponibile, questo è tutto quello che conta adesso”. “Nessuna distrazione. Nessuna relazione. Non c’è spazio per queste cose nella mia vita”. Questi sono i due propositi che si ripete , come una sorta di mantra, l’ispettore Cordelia Monteleoni, la quale è stata da poco trasferita a Roma dopo un ultimo anno non facile. Lei , da poliziotta appassionata da sempre nella risoluzione dei casi cosidetti cold case, deve ora cercare di dimostrare quanto vale per cancellare, una volta per tutte, quel solo incidente di percorso che è bastato, però, a macchiare il suo curriculum, ma che sta cercando di tenere chiuso “nel cassetto più recondito della sua mente”. Dopo quanto le è successo, Cordelia ha deciso di rimanere single , non desidera distrazioni ,quale potrebbe essere l’amore, e il sesso può rimediarlo senza complicare il tutto, facendo subentrare i sentimenti. L’occasione propizia per il suo riscatto le si propone su un piatto d’argento, quando le viene proposto di occuparsi, assieme al suo collega Brando Olivieri, di alcuni efferati omicidi che stanno interessando giovani attori appartenenti alla stessa agenzia, ovvero i Laboratori Artistici Agency di Barbara Marchetti. Il ritrovamento del cadavere di una donna nel privè di un locale a Testaccio, che si scopre essere quello di Annalisa Martini,una giovane attrice, presenta delle indubbie analogie con quello , scoperto poco tempo prima nelle acque del Tevere, di Paolo Onesti. Entrambe le vittime svolgevano la medesima professione, facevano parte della schiera della Marchetti e ad entrambi l’assassino ha , con una ferocia demoniaca, estirpato dalla gabbia toracica il cuore. Il medesimo modus operandi induce a credere a Cordelia che si tratta sicuramente di un serial killer e tutti i deboli indizi portano verso un’unica direzione, o meglio verso un solo nome, quello di Damiano De Angelis, o più conosciuto come Lucifero. “Chi è davvero Lucifero De Angelis?” E soprattutto chi si nasconde davvero dietro quella maschera di ostentata sicurezza, mista ad un fascino magnetico? Questi saranno gli interrogativi più ricorrenti che tormenteranno Cordelia Monteleoni, quando si ritrova faccia a faccia con colui che pare essere il principale indagato degli omicidi, visti i burrascosi trascorsi con le vittime, oltre ad essere stato l’ultimo ad averli visti “vivi” il giorno del loro assassinio. La curiosità di scoprire di più su questo uomo che le appare subito un complicato, ma affascinante enigma e che non pare turbato nell’avere puntati sulla sua persona gli occhi della stampa, della gente e della polizia. Anzi tutto l’interesse suscitato pare appagare il suo smisurato ego ipertrofico e il suo desiderio di avere quella fama e attenzione, che fin’ora non gli è stata riconosciuta, nonostante il suo indiscutibile talento. Ma quello che più spaventa il nostro ispettore Monteleoni è quel potere che Lucifero sembra esercitare su di lei , facendola sentire vulnerabile , nuda sotto il suo sguardo, ma allo stesso tempo viva.

Cordelia è sempre più consapevole che Lucifero sarebbe capace di trascinarla con sé nelle viscere dell’Inferno, eppure lei sembra non avere paura di seguire colui che, agli occhi di tutti, è un assassino senza scrupoli: il diavolo in persona! Chi si nasconde dietro quegli occhi ipnotici e quel sorriso accattivante? Lucifero ama la coerenza e la franchezza, odia mentire , ma ha imparato a fare omissioni solo per sopravvivere . È consapevole della sua bravura, del suo carisma e fascino, eppure è costretto ad elemosinare ingaggi , visto che gli spettatori sembrano preferire a lui degli inetti. Ma i recenti omicidi gli stanno offrendo stranamente quella fama , tanto desiderata e mai riconosciuta. Perché non cogliere l’occasione? Perché lasciarsi intimorire dagli eventi? E poi vi è lei, l’ispettore Cordelia Monteleoni, una donna impossibile da influenzare, irraggiungibile e imperturbabile: una sfida bellissima da conquistare! Tra l’ispettore e il principale indagato sarà un continuo studiarsi, sfidarsi, tentare di resistere alla tentazione, per poi cedere inevitabilmente alla tensione erotica che li avvince in una morsa pericolosa e allo stesso tempo benefica. Ma vi è una indagine in ballo e un assassino a piede libero, sarà davvero Lucifero lo spietato omicida? Cordelia si sarà sbagliata a fidarsi del suo istinto? La sua anima sarà per sempre dannata , perché ha creduto all’angelo caduto? Un romance thriller davvero avvincente, dove forse la parte romance pare prendere il sopravvento, vista la forte personalità dei due protagonisti che riescono a riempire la scena in modo preponderante, ma nelle battute finali la parte thriller emerge con delle rivelazioni scioccanti che lasceranno di sicuro a bocca aperta! Splendida lettura!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

ANDREA E ANDREA THRILLER D’AMORE E MAFIA DI ELSA ZAMBONINI DURUL

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Andrea e Andrea: Thriller d’amore e di mafia.
Autrice: Elsa Zambonini Durul.
Genere: Thriller.
Pagine: 381.
Editore: Independently Published, 21 novembre 2021.
Formati disponibili: Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,00€.
Trama;

https://www.amazon.it/Andrea-Thriller-damore-mafia-ebook/dp/B09MC8HFCG/ref=mp_s_a_1_1?crid=3NLOLD7NK6QNO&keywords=andrea+e+andrea&qid=1651913619&sprefix=andrea+e+a%2Caps%2C120&sr=8-1

Leggendo per errore una lettera indirizzata alla nuova coinquilina Andrea, Lisa , la protagonista, apprende che la donna è in fuga da un grave pericolo e che la sua presenza minaccia la sicurezza di tutto il condominio nel centro di Istanbul, vista Bosforo. Andrea è incinta e, durante un ricovero in una clinica, avvengono due gravi fatti. Nei sotterranei della struttura si consumano un omicidio e il ritrovamento di un neonato nascosto e abbandonato in uno stanzino segreto, che fa da supporto a un traffico di bambini. Lisa, incinta a sua volta, era presente nella clinica e quindi finisce tra gli indagati. A questo punto investigare , pur nel suo stato, diventa pura autodifesa. Arriva così nell’inferno del campo degli immigrati siriani dell’isola di Lesbo, dove lei e il compagno Emre corrono un grave pericolo. Altre avventure legate all’intricata vicenda, si aggiungeranno squarci narrativi , la storia d’amore fra i siciliani Andrea e Andrea turpemente ostacolata dal mafioso locale, ed è proposto qualche dilemma. Per esempio: è lecito per un agnello, che ne ha per un attimo l’opportunità, eliminare un lupo per salvare i numerosi agnelli che quel lupo sicuramente ucciderà in futuro? Oppure: come può porsi una madre violentata nel gestire il rapporto avvelenato dall’odio che si instaura tra lei e il suo bambino, figlio di un mostro? Quando ci si allontana dalle note gravi delle parti drammatiche, il tono del linguaggio sa assumere note spumeggianti e ironiche.

Giudizio:

Elsa Zambonini Durul è una maga nel giocare coi contrasti! Lo ha fatto sin dalla scelta della sua cover che ritrae un momento di dolcezza tra due dei protagonisti, uno forse dei pochi ma più significativi di tutto il romanzo , che pare però “cozzarsi” con il sottotitolo scelto, ovvero “Thriller d’amore e di mafia”. Occorre immergersi nella lettura per comprendere appieno quanto siano invece pertinenti i due accostamenti, perché questa storia è un concentrato di eventi, molti drammatici , è un susseguirsi di colpi di scena capaci di spiazzare il lettore fino all’ultima pagina; ma sa anche regalare momenti di dolcezza che diventano una perla rara in mezzo ad un oceano di dolore e violenza. La scrittrice accompagna il suo lettore in un viaggio lungo e periglioso, che parte dalla vivace Istanbul, per poi passare nella piccola isola greca, Lesbo, in un campo profughi in cui regna solo il terrore, la sofferenza e la spoliazione di ogni sentimento, fino a giungere in Italia, e precisamente in Sicilia, di cui conosceremo purtroppo una realtà, tristemente nota, quella dove la mafia regna sovrana e incontrastata. La narrazione subisce repentini mutamenti, in quanto assume un tono concitato e serio, quando affronta temi , quali lo stupro, il traffico di neonati, gli omicidi e la persecuzione mafiosa, mentre diventa quasi poetico, quando indugia nella descrizione della meravigliosa vista sul Bosforo, che una delle sue protagoniste gode dalla sua privilegiata terrazza. Per poi farsi incalzante in alcuni momenti di massima tensione narrativa o addirittura divertente in altri frangenti, che servono ad alleggerire una storia la cui intricata matassa vedremo sciogliersi solo alla fine. Tutto ruota intorno a due principali figure femminili: Lisa e Andrea, due perfette sconosciute, due personalità completamente diverse: la prima caratterizzata da una spasmodica curiosità che sarà la causa degli innumerevoli guai in cui andrà a cacciarsi; la seconda, invece, reticente e sfuggente, con un passato pesante e doloroso sulle sue giovani spalle. Entrambe sono di origini italiane,sono giunte a Istanbul per motivi diversi e sono in dolce attesa. La prima è un insegnante che convive con Emre, un architetto di nazionalità turca, un tipo dal carattere spesso irascibile e maschilista, che pare sforzarsi nel tenere a freno questi lati del suo carattere, da quando lei è in attesa della loro bambina. La propensione di Lisa a calarsi nei panni di investigatrice privata e a farsi coinvolgere in azioni persino al limite dell’illegalità, di certo, non aiutano nel loro rapporto, fatto di alti e bassi, permeato ancora da dubbi e paure. Sarà infatti questa sua indole curiosa e incosciente a farla inciampare nella vita di Andrea, la nuova e misteriosa condomina. Una lettera indirizzata a quest’ultima e dal contenuto allarmante e poi il successivo ritrovamento di una pistola, nascosta in un cassetto del suo salotto inducono Lisa a voler scoprire di più su questa persona, dai modi così sfuggenti e algidi. Aiutata dalla sua amica Giulia, che per lei funge quasi da mamma e che spesso e volentieri sarà sua complice nelle sue indagini, Lisa riuscirà ad abbattere il muro di ritrosia dietro cui si nasconde Andrea, venendo a conoscenza della sua storia, dove sembra esserci posto solo per la paura e la violenza, capaci di spazzare via ogni breve istante di felicità. Andrea proviene da un piccolo paesino della Sicilia e da una famiglia umile ma onesta, ha dovuto rimboccarsi le maniche per farsi strada nel mondo del lavoro, diventando un’abile stilista di moda. La sua unica colpa è aver attirato su di sé le attenzioni di un mafioso locale, un certo Maurizio Tollo, che diventerà il suo peggiore incubo, facendole terra bruciata intorno a sé sia in campo lavorativo, sia in quello sentimentale. Chi si avvicina a lei , è destinato in un modo e nell’altro a scomparire dalla sua vita : è successo al suo primo amore Andrea e poi anche a Marco, un giornalista di cronaca nera. La conoscenza della storia di Andrea e il loro comune stato interessante condurrà la nostra Lisa a trovarsi coinvolta in prima persona all’interno di una fitta rete di traffici illegali di bambini, di omicidi e di roccambolesche fughe. Sarà un continuo susseguirsi di cambi di scena a cui difficilmente il lettore riuscirà a non sentirsi coinvolto emotivamente. La storia di Andrea e di altre donne, vittime di violenze o sopprusi, lascerà ogni lettore in compagnia di interrogativi atroci. Quanto può essere grande l’amore di una madre per il figlio che porta in grembo? Cosa si può essere disposti a fare per riparare un torto subito? E si può amare un figlio, frutto di una violenza, senza vederlo come un mostro, ma solo come un innocente, che non ha alcuna colpa? Forse delle risposte le si potranno trovare tra le pagine di questa storia oppure dentro noi stessi!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

VERNISSAGE DI MARIA CRISTINA BUOSO

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Vernissage ( I Noir vol. 4).
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Thriller.
Pagine: 212.
Edito: PlaceBook Publishing, 9 gennaio 2021.
Formati disponibili: Kindle 4,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,52€.
Trama:

https://www.amazon.it/VERNISSAGE-I-Noir-Vol-4-ebook/dp/B08SLB7GNZ/ref=mp_s_a_1_1?crid=2D6Z3PLNCAFCH&keywords=maria+cristina+buoso&qid=1646063995&sprefix=maria+christina+buo%2Caps%2C87&sr=8-1

Livia Mexico, bellissima e famosa pittrice, compare a Treviso. Le sue opere emanano una forte sensualità. Colori brillanti e pregni di mistero, così come la sua vita. Ginevra Lorenzi, giovane ispettore capo della questura di Treviso, è incaricata di occuparsi della sparizione di un noto gallerista della città. Ma è davvero solo una sparizione? Il caso s’infittisce quando scompaiono altre persone e appaiono gli inquietanti quadri di Livia. Arte , sesso e mistero sono il file rouge di questo appassionante thriller.

Giudizio:

Pittura. Erotismo. Mistero. Suspense. Questi sono gli ingredienti principali che connotano questo thriller a tinte forti e dal ritmo incalzante. Sin dalle prime pagine ho avuto l’impressione di essere entrata , anche io, in una galleria d’arte dove, però, ad essere esposti non erano dei veri e propri quadri, bensì una carrellata di personaggi : ognuno con la sua personalità accuratamente descritta sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista psicologico. Livia, Leo, Eva, Giulia e Ivo sono questi i primi personaggi che conosceremo e di cui percepiremo immediatamente le diverse sfumature della loro personalità. Un unico file rouge a legare le loro esistenze: l’ Arte, che ognuno di loro vede e vive in modo differente. Livia Mexico è ad esempio, una pittrice di fama internazionale per via dei suoi quadri ,che riescono ad emanare vitalità, erotismo ed ambiguità, proprio come la loro autrice. Livia è infatti una donna dalla bellezza ipnotica ed ambigua: alta, snella, occhi di un colore cenere che sfiora il bianco, capelli cortissimi di un nero così intenso da sembrare inventato, posti su un incarnato color alabastro. È una donna conscia del suo fascino e soprattutto del suo potere artistico. Sa perfettamente la reazione che i suoi quadri suscitano in chi li guarda : gli uomini li apprezzano e fantasticano di possederla, mentre le donne percepiscono “la sua animalità” sentendosi attratte, quasi calamitate verso di lei dalla loro “omosessualità latente”. Per lei l’arte deve essere veicolo trasparente e potente di vita, di luce, di colore! Anche Leo Leopoldi, un noto pittore trevigiano, ben quotato sul mercato, pare avere un modo di concepire l’arte affine a quello di Livia. Anche lui , nonostante i suoi 60 anni, è e si sente un uomo ancora piacente con una spiccata e arrogante saccenteria che riversa sulle persone e soprattutto sulle donne della sua vita. L’ultima è Eva, anche lei pittrice, diventata prima sua allieva e poi sua amante. Leo vuole insegnare ad Eva “ad entrare nel cuore della pittura, nella vita dei colori, nella passione che bisognava fare uscire”. Eva è infatti una donna insicura e poco conscia delle sue potenzialità e si lascia facilmente ammaliare dal fascino del rinomato Leopoldi e cadere vittima di una tormentata relazione che sa fin dall’inizio avrebbe avuto poca durata. Difatti quando lei smette di essere la sua allieva, ecco che lui perde interesse , accantonandola come un giocattolo rotto. Il suo essere frenata nel lasciarsi andare e nel trasporre su tela quanto lei prova viene fatto notare ad Eva anche dalla pittrice Livia, giunta da poco a Treviso, che ha modo di esporre i suoi quadri in un un apposito vernissage, grazie all’interessamento per la sua arte e per la sua persona dal gallerista Ivo Brandini. Anche quest’ultimo ha un passato di pittore, ma”fallito”, che ha però saputo ben sfruttare la sua capacità nell’individuare artisti promettenti, a cui dare la possibilità di decollare anche a livello internazionale. “È diventato ricco con la pittura degli altri, invece della sua, e questo lo divertiva”. Lo ha fatto con l’egocentrico Leo e con l’insicura Eva ed è ben disposto a fare altrettanto anche con l’enigmatica, quanto attraente Livia Mexico. Difatti Ivo, molto attento a curare la sua forma fisica, è non indifferente al fascino femminile. Ne sa qualcosa la sua ultima compagna Giulia, che ha ormai imparato a scendere a compromessi, accettando i suoi continui tradimenti, conscia che alla fine sarebbe tornato sempre da lei. Ed è proprio la sparizione del gallerista Ivo a fare entrare in scena un altro personaggio, un elemento fuori dal coro, che si ritrova catapultato in questo mondo in cui l’ Arte è vista come veicolo di onnipotenza e di immortalità. L’ispettore capo Ginevra Lorenzi è una donna dal forte temperamento, da sempre costretta a dover combattere contro la mentalità misogina e maschilista di alcuni suoi colleghi o superiori, come ad esempio il commissario Allegri, arrivato da poco nella questura, che pecca di inesperienza , ma che cela dietro un atteggiamento sfrontato. Ben presto Ginevra si rende conto che non si tratta di una scomparsa, ma di un probabile omicidio, il cui assassino pare essere avvolto nel buio. E quando le inquietanti scomparse aumentano, pare evidente come vi sia dietro un unico modus operandi: delle persone scompaiono all’improvviso, ma non vi è alcun ritrovamento di cadavere. I sospetti e i deboli indizi portano in un unica direzione, ma come farà l’ispettore Lorenzi a dimostrare che non si tratta solo di sue deduzioni? Riuscirà a fermare un assassino che ha dietro di sé una lunga scia di sangue? Un thriller avvincente, ambientato in una tranquilla città, come Treviso, che però sa ben celare i suoi misteri! Eros e Arte sono la chiave per la risoluzione del caso!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

L’ASSO VINCE SU TUTTO DI JANE S. DOE

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: L’asso vince tutto: Un gioco mortale (Thriller Mood vol 3).
Autrice: Jane S. Doe.
Genere: Thriller.
Pagine: 451.
Editore: Vms Edizioni, 18 dicembre 2021.
Formati disponibili: Kindle 3,50€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo copertina flessibile 10,00€ – copertina rigida 18,00€.
Trama:

https://www.amazon.it/Lasso-vince-tutto-mortale-Thriller-ebook/dp/B09LMLHSWF/ref=mp_s_a_1_1?crid=3TRWFVMAHM3V9&keywords=l%E2%80%99asso+vince+tutto&qid=1640862920&sprefix=l+asso+vince+tutto%2Caps%2C79&sr=8-1

La scoperta di un cimitero raccapricciante sulle proprietà di due famiglie è lo scenario che si trova davanti Rosita al ritorno da qualche giorno di ferie. Quando scopre che una delle famiglie in questione era stata coinvolta in un omicidio non molti anni prima, il caso si fa subito più interessante. Sette fosse. La prima con cinque corpi martoriati i cui connotati sono stati sconvolti; due in ognuna delle sette. Sembrano tutti avere dei segreti e le indagini vanno avanti a rilento, ma Rosita può contare su una squadra coesa e soprattutto sull’aiuto di chi non vuole farla passare liscia a un assassino senza scrupoli. Che cosa hanno a che fare le teorie di Lombroso con gli omicidi? Chi si nasconde nell’ombra per portare morte e scompiglio nelle vite di due famiglie apparentemente senza colpe. Si tratta di vendetta? O di un gioco sanguinoso e crudele? E cosa ha a che fare il poker con tutto questo? Dopo La colpa delle madri e Stalk Her, un nuovo capitolo ci attende in compagnia dei personaggi che abbiamo saputo amare nei precedenti romanzi di Jane S. Doe. Rosita, D’Annunzio, Kurui, Montgomery, Allen, Redcliff, Guerrera, Kovach saranno di nuovo insieme a voi,pronti a scoprire qualsiasi cosa si nasconda dietro a un caso che è decisamente fuori dal comune.

Giudizio:

Al suo rientro dalla settimana di vacanza in Messico, non una vacanza a base di relax e divertimento, ma assieme alla sua numerosa e rumorosa famiglia, Rosita Buenasuerte, capo di polizia, non ha nemmeno il tempo di disfare i bagagli che viene immediatamente catapultata in un caso, che si rivelerà essere piuttosto intricato. Per fortuna lei può contare sul sostegno di una squadra composta da elementi dalla diversa personalità , dalle vedute ampie ma pronti a seguire qualsiasi pista, pur di giungere alla conclusione di un caso. Questa volta Rosita e la sua squadra si trovano inizialmente, dinanzi ad una fossa con cinque corpi, rinvenuti in un terreno appartenente a due famiglie, da tempo divise da diatribe personali irrisolte: quella dei Longsworth e quella dei Moreau. Alla prima fossa , proseguendo con gli scavi, si scopre l’esistenza di una sorta di cimitero, ovvero altre sei fosse, ognuna contenente due corpi. Diciassette persone uccise nell’arco di vent’anni. Secondo le prime ricostruzioni, Rosita apprende come in ogni fossa sia stato seppellito un cadavere per volta, ovvero sotto quello di vent’anni prima, poi i successivi, fino ad arrivare a quello più recente, risalente all’anno precedente. Sembra che la mente di questo raccapricciante massacro abbia seguito uno schema preciso. Ed è proprio ad uno dei suoi uomini che viene l’illuminazione che costituisce poi la chiave di lettura del caso: l’assassino pare giocare una partita di poker texano, visto che ha distribuito i corpi uno per fossa e ha continuato fino a riempirle, come se stesse distribuendo delle carte tra giocatori diversi. Ma chi sono i giocatori di questa macabra partita? Altro enigma da risolvere è il motivo che ha spinto l’assassino ad infierire sui volti delle sue vittime, per poi risistemare i loro connotati, come fossero dei vasi rotti. Rosita e la sua squadra iniziano ovviamente interrogando i proprietari dei due terreni coinvolti. E se Rupert Longsworth colpisce il nostro capo della polizia: “Bello sul serio. Come quelli che ti aspetti di trovare nelle foto di un calendario sexy”; tutt’altra reazione provoca in lei e in Karim Kurui, il profiler afroamericano albino, divenuto parte integrante della squadra, il dottor Moreau: “un vecchio burbero razzista”, trincerato nella sua villa, dove vive solo da quando, a seguito di una tentata rapina, è stata sterminata la sua famiglia per mano di un folle immigrato clandestino originario di Oaxaca. Lui è l’unico superstite, oltre a suo figlio Drew, scampato per puro caso alla strage. L’interrogatorio con i due diretti interessati fa emergere subito non solo le loro differenti personalità: il primo, un agricoltore sensibile e colto; il secondo un cinico dalle idee alquanto assurde, odiato e temuto dai suoi familiari e dai suoi studenti. I rapporti tra le due famiglie celano dissapori, segreti e rancori. È forse uno di loro il colpevole oppure uno o entrambi rappresentano i giocatori superstiti di una partita a poker appena cominciata? E allora chi è il mazziere? Più le indagini proseguono, più si scovano gli indizi da seguire, più emergono verità inquietanti che, però, sembrano avere come principale bersaglio, un unico uomo: il dottor Moreau, l’uomo che in base ai suoi studi di fisiognomica e alle teorie di Lombroso è convinto di poter stabilire dai lineamenti somatici di una persona se essa è destinata ad essere un criminale o meno.

Rosita ha come l’impressione che lo scopo dell’assassino sia non solo quello di colpire l’anziano professore in quelli che erano e sono i suoi “affetti” , nei limiti in cui questi possa concepire tale sentimento, ma anche attirare l’attenzione dimostrandogli quanto vale. Per scoprire chi si cela dietro, Rosita e la sua squadra devono iniziare anche loro a prendere parte alla partita , sperando di arrivare alla conclusione prima del successivo omicidio. Chi vincerà? Un thriller complesso dal ritmo incalzante, dove l’autrice si è dedicata a descrivere i diversi lati psicologici e caratteriali di ogni personaggio coinvolto. Rosita rappresenta sicuramente quella che si è soliti definire una donna con gli attributi, che però dimostra l’intelligenza di mettersi da parte o almeno di affidarsi al supporto che le viene fornito da chi lavora con lei, fidandosi delle loro intuizioni. Accanto alle indagini si descrivono anche le dinamiche personali dei diversi personaggi. Ho apprezzato l’analisi psicologica della mente deviata dell’assassino che vede la morte , come la fine del gioco, mentre gode nel prolungare il dolore e la disperazione delle sue vittime,in quanto ciò gli permette di assaporare il senso assoluto del potere. Ma chi sfodererà l’asso vincente? A voi scoprirlo!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

LA DONNA SENZA NOME DI LAURA USAI

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: La donna senza nome ( volume 2 di Il segreto della curatrice).
Autrice: Laura Usai.
Genere: Thriller Paranormale.
Pagine: 370.
Editore: Self Publishing, 16 novembre 2021.
Formati disponibili:Kindle 3,99€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 10,88€.
Trama:

https://www.amazon.it/donna-senza-nome-Curatrice-Vol-ebook/dp/B09JB6X68S/ref=mp_s_a_1_2?crid=IAA2X3L6XJ93&keywords=la+donna+senza+nome&qid=1638220116&sprefix=la+donna+senza+%2Caps%2C95&sr=8-2

È notte quando la carrozza si ferma davanti ai cancelli di Villa Turner, la nebbia avvolge la casa e i segreti dei suoi abitanti.
Judith non conosce i dettagli dell’incarico che Edgar Turner vuole affidarle , ma anche dopo aver appreso la verità acconsente ad accudire la misteriosa ragazza che ha bussato alla sua porta. Per permettere a Gwen di recuperare le forze, lei e Peter si sono isolati. Quando il loro nascondiglio viene scoperto, sono costretti ad abbandonarlo e a fuggire tra le montagne.
Determinata a trovare Maryon, Gwen sente più che mai il bisogno di fare luce sulla natura del loro dono e crede che il libro che ha tra le mani possa condurla alle risposte che sta cercando. VITTIMA DEL DESTINO. SCHIAVA DEL SUO POTERE.

Giudizio:

Con questo secondo capitolo, Laura Usai ha dato vita ad una trama ancora più avvincente, dove permea costantemente il mistero, serpeggia la paura e il dolore e dove tenta di farsi strada anche un barlume di sentimento in mezzo a tanta incertezza. La narrazione procede inizialmente su due binari paralleli, raccontando le vicissitudini delle due protagoniste femminili, che troveranno un ricongiungimento solo nei capitoli finali, in cui l’autrice ha rimesso a posto alcuni tasselli del suo puzzle e ne ha astutamente lasciati ancora altri in cerca di collocazione. Ritroveremo ovviamente Gwen , la ragazza che da sempre ha dovuto fare i conti con il suo dono, ovvero quello di strappare dalla morte le persone: “Era la mia debolezza , la mia condanna, il dover a tutti i costi salvare le persone, che lo meritassero o meno”. Peccato che, per ogni vita da lei salvata, lei perde un pezzo della sua! Il suo potere di “curatrice”, a volte, le è sembrato più una maledizione che un dono! In questo secondo capitolo, vedremo Gwen, tormentata dai suoi sensi di colpa! In primis, nei confronti di sua sorella Maryon, che ha tentato per anni di tenere al sicuro, vivendo nell’ombra e nascondendole la verità per proteggere lei e l’umanità stessa dal suo potere. È stato sufficiente, però, un attimo per spazzare via anni di sacrificio, anni in cui ha dovuto cambiare nome, luogo e vita, ma quando la verità è venuta a galla, non è più riuscita a proteggere Maryon e ad impedirle di innescare la sua maledizione. Ed ora si trova costretta non solo a fuggire da chi le sta dando la caccia, ma anche a cercare sua sorella per impedirle di usare in modo spropositato il suo potere che, al contrario del suo, le dona forza e vigore ad ogni vita stroncata. Ma Gwen, o meglio Eveline, si sente in colpa anche nei confronti di Peter, l’uomo che ha deciso di seguirla, voltando le spalle alla sua famiglia, al suo lavoro, alla sua vita tranquilla. E per cosa? Per vivere nell’ombra, per mentire di continuo e per non fidarsi mai di nessuno? “Come poteva amarla davvero se non poteva più essere se stesso?” Lei, senza volerlo, lo ha strappato dalla sua vita, mentre lui, conosciuta la sua vera identità, le ha dato la possibilità di essere se stessa , senza dover più mentire. Lei teme però che quel sentimento che li unisce, sarebbe stato la loro condanna! L’unica speranza a cui si sta aggrappando per trovare un modo per salvare se stessa e Maryon è riposto in un libro, intitolato “Guarire con la magia”, dove la leggenda di due sorelle, la Vita e la Morte, presenta troppe somiglianze con quella sua e di Maryon: quel libro è la sola possibile salvezza! Ma quale è il suo segreto? Si tratta di una storia di pura fantasia oppure custodisce un fondo di verità? Se Gwen, assieme a Peter, sta fuggendo da chi vuole fare loro del male , qualcun altro, invece, sta fuggendo dal suo passato doloroso, che le ha lasciato una voragine nel cuore e un senso di disorientamento.

Si tratta di Judith, un nuovo personaggio, che fa la sua comparsa e il cui ruolo sarà determinante per conferire alla trama ulteriore mistero e suspense. Judith Green è una giovane ragazza dal fisico minuto e fragile, dagli occhi velati di tristezza e con lunghi capelli ramati, un tempo lucidi, ma ora spenti, proprio come la sua esistenza. L’unica certezza che ha, è che non li avrebbe mai tagliati, in quanto rappresentano una parte importante di sé! Judith è giunta a Villa Turner per volere del suo proprietario , Edgar Turner, che la ritiene, vista la “sua esperienza sul campo”, la persona più idonea per occuparsi di una persona che richiede pazienza e soprattutto di qualcuno di cui fidarsi. Judith è lì per occuparsi di una ragazza misteriosa, senza nome e senza passato : “una donna intrappolata in un corpo di bambina”. Come può aiutarla a ritrovare i suoi ricordi? E perché ha la sensazione che non sia solo la ragazza dagli occhi rossi, ma anche gli abitanti di Villa Turner a celare molti misteri? In quale posto è mai finita? Più Judith si avvicina alla verità, più si rende conto di aprire delle porte oscure ed espone se stessa e non solo , ad un enorme rischio! Quale segreto custodisce quella ragazza dai lunghi capelli corvini e dal portamento così elegante, ma dal sorriso così beffardo? Quale filo invisibile collega la vicenda di Judith con quella di Gwen? La ragazza misteriosa è una carnefice oppure, anche lei, è una vittima di un destino a cui non può sottrarsi? Tante le vicende che si intersecano, come tanti i personaggi, in un susseguirsi di continui colpi di scena che portano ad un finale che, pur lasciando un filo di speranza, non spazza via del tutto, dalla mente del lettore, i suoi innumerevoli interrogativi. Un seguito che mi ha piacevolmente sorpreso e tenuta incollata fino all’ultima pagina! Davvero brava Laura Usai!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️