ANDREA E ANDREA THRILLER D’AMORE E MAFIA DI ELSA ZAMBONINI DURUL

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Andrea e Andrea: Thriller d’amore e di mafia.
Autrice: Elsa Zambonini Durul.
Genere: Thriller.
Pagine: 381.
Editore: Independently Published, 21 novembre 2021.
Formati disponibili: Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,00€.
Trama;

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Leggendo per errore una lettera indirizzata alla nuova coinquilina Andrea, Lisa , la protagonista, apprende che la donna è in fuga da un grave pericolo e che la sua presenza minaccia la sicurezza di tutto il condominio nel centro di Istanbul, vista Bosforo. Andrea è incinta e, durante un ricovero in una clinica, avvengono due gravi fatti. Nei sotterranei della struttura si consumano un omicidio e il ritrovamento di un neonato nascosto e abbandonato in uno stanzino segreto, che fa da supporto a un traffico di bambini. Lisa, incinta a sua volta, era presente nella clinica e quindi finisce tra gli indagati. A questo punto investigare , pur nel suo stato, diventa pura autodifesa. Arriva così nell’inferno del campo degli immigrati siriani dell’isola di Lesbo, dove lei e il compagno Emre corrono un grave pericolo. Altre avventure legate all’intricata vicenda, si aggiungeranno squarci narrativi , la storia d’amore fra i siciliani Andrea e Andrea turpemente ostacolata dal mafioso locale, ed è proposto qualche dilemma. Per esempio: è lecito per un agnello, che ne ha per un attimo l’opportunità, eliminare un lupo per salvare i numerosi agnelli che quel lupo sicuramente ucciderà in futuro? Oppure: come può porsi una madre violentata nel gestire il rapporto avvelenato dall’odio che si instaura tra lei e il suo bambino, figlio di un mostro? Quando ci si allontana dalle note gravi delle parti drammatiche, il tono del linguaggio sa assumere note spumeggianti e ironiche.

Giudizio:

Elsa Zambonini Durul è una maga nel giocare coi contrasti! Lo ha fatto sin dalla scelta della sua cover che ritrae un momento di dolcezza tra due dei protagonisti, uno forse dei pochi ma più significativi di tutto il romanzo , che pare però “cozzarsi” con il sottotitolo scelto, ovvero “Thriller d’amore e di mafia”. Occorre immergersi nella lettura per comprendere appieno quanto siano invece pertinenti i due accostamenti, perché questa storia è un concentrato di eventi, molti drammatici , è un susseguirsi di colpi di scena capaci di spiazzare il lettore fino all’ultima pagina; ma sa anche regalare momenti di dolcezza che diventano una perla rara in mezzo ad un oceano di dolore e violenza. La scrittrice accompagna il suo lettore in un viaggio lungo e periglioso, che parte dalla vivace Istanbul, per poi passare nella piccola isola greca, Lesbo, in un campo profughi in cui regna solo il terrore, la sofferenza e la spoliazione di ogni sentimento, fino a giungere in Italia, e precisamente in Sicilia, di cui conosceremo purtroppo una realtà, tristemente nota, quella dove la mafia regna sovrana e incontrastata. La narrazione subisce repentini mutamenti, in quanto assume un tono concitato e serio, quando affronta temi , quali lo stupro, il traffico di neonati, gli omicidi e la persecuzione mafiosa, mentre diventa quasi poetico, quando indugia nella descrizione della meravigliosa vista sul Bosforo, che una delle sue protagoniste gode dalla sua privilegiata terrazza. Per poi farsi incalzante in alcuni momenti di massima tensione narrativa o addirittura divertente in altri frangenti, che servono ad alleggerire una storia la cui intricata matassa vedremo sciogliersi solo alla fine. Tutto ruota intorno a due principali figure femminili: Lisa e Andrea, due perfette sconosciute, due personalità completamente diverse: la prima caratterizzata da una spasmodica curiosità che sarà la causa degli innumerevoli guai in cui andrà a cacciarsi; la seconda, invece, reticente e sfuggente, con un passato pesante e doloroso sulle sue giovani spalle. Entrambe sono di origini italiane,sono giunte a Istanbul per motivi diversi e sono in dolce attesa. La prima è un insegnante che convive con Emre, un architetto di nazionalità turca, un tipo dal carattere spesso irascibile e maschilista, che pare sforzarsi nel tenere a freno questi lati del suo carattere, da quando lei è in attesa della loro bambina. La propensione di Lisa a calarsi nei panni di investigatrice privata e a farsi coinvolgere in azioni persino al limite dell’illegalità, di certo, non aiutano nel loro rapporto, fatto di alti e bassi, permeato ancora da dubbi e paure. Sarà infatti questa sua indole curiosa e incosciente a farla inciampare nella vita di Andrea, la nuova e misteriosa condomina. Una lettera indirizzata a quest’ultima e dal contenuto allarmante e poi il successivo ritrovamento di una pistola, nascosta in un cassetto del suo salotto inducono Lisa a voler scoprire di più su questa persona, dai modi così sfuggenti e algidi. Aiutata dalla sua amica Giulia, che per lei funge quasi da mamma e che spesso e volentieri sarà sua complice nelle sue indagini, Lisa riuscirà ad abbattere il muro di ritrosia dietro cui si nasconde Andrea, venendo a conoscenza della sua storia, dove sembra esserci posto solo per la paura e la violenza, capaci di spazzare via ogni breve istante di felicità. Andrea proviene da un piccolo paesino della Sicilia e da una famiglia umile ma onesta, ha dovuto rimboccarsi le maniche per farsi strada nel mondo del lavoro, diventando un’abile stilista di moda. La sua unica colpa è aver attirato su di sé le attenzioni di un mafioso locale, un certo Maurizio Tollo, che diventerà il suo peggiore incubo, facendole terra bruciata intorno a sé sia in campo lavorativo, sia in quello sentimentale. Chi si avvicina a lei , è destinato in un modo e nell’altro a scomparire dalla sua vita : è successo al suo primo amore Andrea e poi anche a Marco, un giornalista di cronaca nera. La conoscenza della storia di Andrea e il loro comune stato interessante condurrà la nostra Lisa a trovarsi coinvolta in prima persona all’interno di una fitta rete di traffici illegali di bambini, di omicidi e di roccambolesche fughe. Sarà un continuo susseguirsi di cambi di scena a cui difficilmente il lettore riuscirà a non sentirsi coinvolto emotivamente. La storia di Andrea e di altre donne, vittime di violenze o sopprusi, lascerà ogni lettore in compagnia di interrogativi atroci. Quanto può essere grande l’amore di una madre per il figlio che porta in grembo? Cosa si può essere disposti a fare per riparare un torto subito? E si può amare un figlio, frutto di una violenza, senza vederlo come un mostro, ma solo come un innocente, che non ha alcuna colpa? Forse delle risposte le si potranno trovare tra le pagine di questa storia oppure dentro noi stessi!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

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