MANSFIELD COLLEGE DI AMABILE GIUSTI

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Mansfield College.
Autrice: Amabile Giusti.
Genere: Romance Contemporary/ Young Adult/ First Love/ College Romance/ Retelling Romance.
Pagine: 606.
Editore: Self Publishing – 10 giugno 2023.
Formati disponibili: Kindle 2,99€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 18,00€.
Trama:

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“Mi chiamo Fanny e ho diciassette anni. Purtroppo ho perso entrambi i genitori e sono i miei zii ad occuparsi di me. Bè, occuparsi è una parola grossa: diciamo che mi sopportano. La zia Mary non sarebbe male se non avesse sposato da poco un uomo detestabile, Lord Bertram, vedovo e con due figli già grandi. Julia ha la mia età e mi guarda dall’alto in basso, mentre Edmund ha vent’anni, è ironico, sfrontato, brillante e… pericolosamente sexy. Non si prospetta un grande anno , per me. Insieme ai miei cugini dovrò frequentare il Mansfield College, un istituto che pare tirato fuori da un romanzo dell’Ottocento. Dovrò indossare un’uniforme e fingermi quiete e paziente, anche se sono testarda e ribelle. Dovrò aspettare di compiere diciotto anni per poter fare quello che voglio della mia vita. Ma, soprattutto, dovrò evitare ad ogni costo di innamorarmi di Edmund “. Questo romanzo è liberamente ispirato a Mansfield Park di Jane Austen.

Giudizio:

“Mi convinsi che ero triste perché non avevo voglia di fare la conoscenza dei miei spocchiosi parenti, e non perché sentivo che la mia giovinezza stava per finire, insieme all’infanzia che era già finita da un pezzo”. La diciassettenne Fanny Patel è una adolescente che si porta sulle sue fragili spalle un ingombrante fardello di dolori e di perdite incolmabili. Il destino beffardo le ha strappato via entrambi i genitori, troppo presto, privandola del loro affetto e sostegno incondizionato e facendola finire nelle grinfie della famiglia materna, degli emeriti sconosciuti, dei spocchiosi e ipocriti esponenti della “buona società” che non hanno mai perdonato a sua madre di essersi innamorata di un umile giardiniere di origine indiana. E lei , la “figlia meticcia”, non fa che ricordare loro quella macchia di disonore con la quale sua madre ha sporcato il buon nome dei Fortescue. Fanny si ritrova suo malgrado alla mercé di persone che non fanno nulla per mascherare il loro disprezzo e che non mancano occasione per farla sentire non all’altezza delle loro aspettative. La sua tutrice , la zia Mary, è per lei un’estranea a cui è stato affidato il compito di decidere le cose al suo posto e di imporle la sua volontà, come pretendere di smettere di crogiolarsi nel dolore e nelle lacrime, ma di ricominciare a vivere. Perché le signorine dell’alta società non piangono , soffrono in segreto e in silenzio in quanto “disperarsi è poco elegante. Tenersi tutto dentro è molto fine e aristocratico, invece”. Fanny è lacerata dalla rabbia di dover subire le decisioni degli altri, almeno fino al compimento del suo diciottesimo compleanno, ma anche dalla paura di essere rimasta sola al mondo. E così si ritrova a dover accettare la decisione di sua zia e soprattutto di suo marito, il perfido Lord Bertram, un vedovo con due figli che insieme al titolo poteva vantare di un notevole patrimonio e di ambiziose aspirazioni politiche, di iscriverla in un istituto prestigioso dove sono ammessi pochissimi studenti: il Mansfield College, un luogo bellissimo e inquietante allo stesso tempo, dove regnano regole ferree e dove la mediocrità non è tollerata! “Un regno senza abbracci e senza tenerezza. Un regno senza mia madre”.

È in questa prigione dorata che la giovane Fanny si ritrova a dover affrontare il disprezzo e la diffidenza dei suoi coetanei, le angherie subdole di chi vede la sua presenza come una minaccia da estirpare e anche a dover schivare le avances di chi la considera stranamente una nuova preda da accalappiare. È in questo luogo che le pare uscito da un romanzo dell’Ottocento o addirittura del Medioevo, che Fanny , questa adolescente senza peli sulla lingua, generosa , sensibile, amante dei cavalli e soprattutto inconsapevole della sua bellezza, che riesce a trovare conforto e sicurezza grazie alla presenza di una persona sulla quale non avrebbe mai scommesso, che le era apparso la prima volta come un damerino ribelle e sfrontato che si nascondeva dietro il suo aspetto da cherubino: suo cugino Edmund! Fanny impara a guardare oltre la facciata che lui pare dover mostrare per compiacere soprattutto le aspettative paterne e a scorgere un ragazzo che ha attraversato la sua stessa tempesta , che sa leggere e comprendere il dolore della sua anima “spezzata” e che ha deciso di accoglierla sotto la sua ala protettrice, come un’amica o una sorella minore. Ma ben presto Fanny si ritrova in balia di una tempesta emotiva a cui non riesce a dare un nome e che fatica a gestire e a decifrare i segnali contraddittori che Edmund pare inviarle. Sarà una guerra lacerante quella che ingaggeranno questi due ragazzi i quali saranno costretti a intraprendere un tortuoso e infido percorso di maturazione prima di prendere consapevolezza di quello che alberga da sempre nei loro cuori. In queste seicento pagine è racchiuso un caleidoscopio di mille emozioni che mi hanno fatto rimanere incollata ad ogni pagina, come fossi sotto l’effetto di un magnifico sortilegio. Ho amato alla follia l’anima pura ma tormentata di Edmund: difficile non innamorarsi di lui! Parimenti ho adorato la capacità di Fanny di riuscire con la sua caparbietà e innocenza a fare cadere tutte le maschere dietro cui si nascondono molti personaggi secondari , a liberarli dalle loro catene e a fare uscire le loro fragilità e imperfezioni così da permettere al lettore di imparare a guardarli sotto un’altra luce. Amabile Giusti ha saputo in modo impeccabile fornire una chiave moderna di un classico della letteratura inglese, è riuscita a inserire in un contesto attuale riferimenti a dei classici, come quello di Jane Eyre della Bronte , senza farli apparire anacronistici. Ma soprattutto è stata capace di rendere più umani e veri i personaggi originali, presenti nel romanzo della Austen, dedicandosi con dedizione alla loro metamorfosi personale ed emotiva! Una storia che si imprime sul cuore, come un tatuaggio sulla pelle!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

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