LADY TAN E IL CIRCOLO DEI FIORI DI LOTO DI LISA SEE

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Lady Tan e il circolo dei fiori di loto.
Autrice: Lisa See.
Genere: Narrativa storica.
Pagine: 420.
Editore: Longanesi – 27 febbraio 2024.
Formati disponibili:Kindle 9,99€/ Cartaceo 20,90€.
Trama:

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Cina, XV secolo. Secondo Confucio, “una donna istruita è una donna senza valore”, ma Tan Yunxian non è d’accordo. Rimasta senza la madre , fin da bambina le vengono insegnati dai nonni i pilastri della medicina cinese, i Quattro Esami – guardare, chiedere e ascoltare, annusare e toccare, sentire il polso – un approccio che un medico di uomo non può mai mettere in atto con una paziente donna perché la tradizione lo vieta, giudicandolo sconveniente. E così ci sono donne che devono curare altre donne, come Meiling , promettente levatrice che conosce la consistenza dei corpi e la viscosità del sangue: per lei toccare è prassi quotidiana, ma per un medico è riprovevole. Yunxian e Meiling si scambiano nozioni e rimedi, diventano amiche e giurano che condivideranno gioie e battaglie. “Niente fango, niente loto”, si dicono : dalle avversità può sbocciare la bellezza. Ma poi Yunxian è costretta a sposarsi e tutto quello che ha costruito sembra franare. Tutto quello che ha imparato sembra dover essere dimenticato, ora che è una moglie. Ma il suo desiderio di curare, di aiutare donne e ragazze di ogni ceto sociale è più forte persino della tradizione, alla quale si ribella. Con l’aiuto di Meiling, Yunxian si spingerà così dove nessuna donna cinese era mai arrivata, contribuendo in modo indelebile al progresso della medicina. Ispirato alla vita straordinaria della prima donna medico cinese, Lady Tan e il circolo dei fiori di loto è una storia avvincente di donne che aiutano altre donne.

Giudizio:

Diversi sono stati i motivi che mi hanno spinta a leggere questo romanzo! In primis, è ambientato in Cina, un paese che da sempre mi affascina per la sua cultura, le sue rigide tradizioni e le sue affascinanti leggende. Lo scoprire , poi, che la storia è ispirata alla vita della prima donna medico cinese la quale ha , con coraggio e dedizione, messo a disposizione delle donne le sue conoscenze sfidando le rigide convenzioni del suo tempo, ha accresciuto ancora di più la mia curiosità. Tan Yunxian, il cui nome significava Virtù reale, apparteneva ad una famiglia che da generazioni operava in campo medico, ma suo padre aveva deciso di intraprendere un altra strada, quella di “studioso imperiale” . Decise di occuparsi delle donne “perché condivideva le privazioni e le gioie legate a ciò che significa essere una donna su questa terra”. ” Ricorda sempre il tuo posto nel mondo. Seguendo queste regole, ti affermerai come una persona coscienziosa e degna di rispetto “. Questo è uno dei preziosi consigli che le diede sua madre, Degna di Rispetto, la quale si prodigò per impartirle una rigida educazione cosicché fosse sin da subito consapevole dei suoi futuri doveri di moglie e madre e di quali sacrifici e dolori dovesse sopportare, in silenzio, una donna pur di compiacere il proprio uomo. Yunxian imparò subito come le donne, al pari delle bestie, erano considerate una proprietà dell’uomo che poteva decidere di venderle o di acquistarle , come era accaduto alla concubina Zhao, che aveva dato a suo padre il figlio maschio desiderato o come era invece capitato alla sua ancella Papavero, facente parte ormai della sua dote, al pari di un oggetto. Ma fu la morte improvvisa di sua madre a farle apprendere la sua prima importante lezione, ovvero di come “È dieci volte più difficile curare una donna che un uomo” a causa della proibizione dei medici uomini di avvicinarsi o di toccare una paziente donna. “Avrei dovuto essere di più: una discendente per cui valesse la pena di vivere. O avere la capacità di fare di più per aiutarla”. Questo primo evento luttuoso fece germogliare in lei un piccolo seme di ribellione misto ad impotenza, che ebbe modo di trovare terreno fertile quando, dopo tale scomparsa, dovette trasferirsi a casa dei suoi nonni materni . Ed è qui che fu presa sotto la preziosa ala protettiva di nonna Ru la quale intravide subito in lei la capacità di apprendere le fondamenta basilari della medicina cinese – guardare, chiedere e ascoltare, annusare e sentire il polso – che le sarebbero state utili per curare le donne. Ai suoi tempi, il primo scopo di uno donna era quello di dare alla luce un figlio, possibilmente maschio, ma ogni gravidanza era una questione di vita e di morte. Ed era fondamentale poter contare su donne “medico” che potessero non solo preservare la vita della donna ma anche quella del nascituro. Fu sempre grazie a sua nonna se nella vita della giovane Yunxian entrò colei che sarebbe divenuta la sua amica, la sua spalla e la sua confidente: Meiling, la figlia di una levatrice, ovvero colei che aveva il permesso di avere contatto con il sangue, allora considerato una sostanza corruttibile, ma anche quella che “comandava” il destino di una donna. Un’amicizia, quella che si creò tra queste due ragazze, tutte due nate nell’anno del Serpente, tutte due destinate a mettersi a disposizione degli altri, ma con due vite differenti per rango sociale. Un legame, che ebbe un primo strappo, quando Yunxian, giunta ai cosiddetti “giorni dei Fermagli” , ovvero al momento in cui era pronta per il matrimonio, dovette abbandonare casa dei nonni e trasferirsi in quella di suo marito, Maoren, accettando non solo di calarsi nel perfetto ruolo di moglie ma anche di obbedire al volere di sua suocera, che le proibì sin da subito di continuare ad esercitare la professione medica. Il senso di solitudine e di oppressione , unito alla frustrazione di non essere riuscita inizialmente a dare a suo marito un erede maschio , furono ferite che riuscì a sopportare ma non quella di rinunciare a ciò che era , ovvero un “medico”, e pertanto ripromise a se stessa che avrebbe continuato a mettere in pratica le sue capacità, pur se di nascosto e pur se confinate entro le mura del palazzo. In questa sua missione sarà coadiuvata dalla sua Meiling, colei che riuscirà sempre col suo cuore a salvarla dalle sue carenze fisiche ed emotive. Nella sua lunga vita non le saranno risparmiati dolori e delusioni , ma Yunxian terrà sempre a mente un antico detto: Niente fango, niente loto ” ovvero dalle difficoltà può sempre scaturire qualcosa di buono! La storia incredibile di una società di antiche tradizioni ma anche di aberranti contraddizioni e di una donna che ha cercato di imporre il suo valore per aiutare le altre donne!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

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