Recensione a cura di Anna Maria.
Titolo: Una canzone sulle labbra.
Autrice: Michelle Marly.
Genere:Romance/ Narrativa biografica.
Pagine: 226.
Editore: Giunti, 12 ottobre 2022.
Formati disponibili: Kindle 9,99€/ Cartaceo 15,10€.
Trama:

Una storia d’amore intensissima, intrisa di gioia e di dolore, nascosta dietro le note di White Christmas. Izrail’ “Izzy” Bejlin da piccolo aveva sempre una canzone sulle labbra e sognava di fare il cameriere cantante. Certo non si sarebbe mai aspettato di diventare il re di Broadway. Infatti, con il nome di Irving Berlin, ha firmato più di 1500 brani, tra cui White Christmas, per il quale ha addirittura vinto un Oscar. Ma che cosa si cela dietro il suo successo e la creazione della più iconica delle canzoni di Natale? Ellin Mackay e Irving Berlin si incontrano per la prima volta a una cena. Lei è una giovane socialite newyorchese, cattolica e figlia di un milionario, lui un immigrato di origini russe , di quindici anni più vecchio e per di più ebreo. Un matrimonio impossibile, osteggiato fin da subito dalla famiglia di Ellin , pieno di prove e ostacoli, tra cui la terribile tragedia familiare che li colpisce proprio la notte di Natale.
Giudizio:

“Quanto avrebbe voluto essere uno di loro! O almeno uno di quelli che servivano cibo e bevande con una canzone sulle labbra “. Questo era ciò che più desiderava Izrail’ “Izzy” Bejlin, un dodicenne, figlio di emigrati russi , che si guadagnava da vivere facendo lo strillone per le vie di New York e che , a volte, se intonava un brano di successo o se trasformava il titolo in prima pagina nel testo di una canzone, riusciva a guadagnare qualche penny in più. Mai avrebbe immaginato quel ragazzino che non conosceva e non sapeva leggere le note musicali, che sarebbe poi diventato uno dei compositori più famosi al mondo: il grande e talentuoso Irving Berlin, l’uomo che incarnava la quintessenza del gentiluomo , ma soprattutto il primo compositore e paroliere capace di scrivere da solo la musica di un intero spettacolo di Broadway! Quante cose erano cambiate nella sua vita, quante gioie , successi e dolori aveva dovuto affrontare e sopportare! All’età di quarantanove anni Izzy continuava ad essere un uomo attraente e simpatico, aveva ancora gli stessi capelli neri di quando era un ragazzino pieno di sogni e la carnagione olivastra e gli occhi scuri sotto sopracciglia folte gli conferivano un’aura misteriosa e sensuale. Quel dicembre del 1937 , Izzy era stranamente malinconico , come gli succedeva spesso in quel periodo dell’anno, perché il Natale era foriero di ricordi anche tristi , soprattutto quell’anno in cui sarebbe stato costretto a trascorrerlo lontano da New York, lontano da casa e dall’atmosfera natalizia che lì, a Beverly Hills, in California, non riusciva, affatto, a percepire. Unica magra consolazione sarebbe stata l’avere la possibilità di poter trovare, nella solitudine di una fredda, per quanto lussuosa, stanza d’albergo, l’ispirazione per la canzone di Natale da inserire nel nuovo spettacolo a cui stava lavorando. “Con la mente tornò solo a New York, ma anche indietro di diciannove anni”. Un tuffo indietro nel tempo, a quando nella sua vita piombò la giovane Ellin Mackay, colei che diede al suo successo “What’ll I Do ?” , un significato completamente nuovo. Ma chi è questa famigerata ragazza, capace di fare perdere la testa al famoso Irving Berlin? Ellin , all’epoca del loro primo incontro, ad una cena organizzata da una delle reginette della mondanità newyorchese, ovvero Frances Wellman, aveva solo ventuno anni ed era una delle ragazze più corteggiate di tutta la città, una ricca ereditiera, appartenente ad una famiglia irlandese cattolica e, grazie alla madre, scorreva nelle sue vene anche del sangue blu britannico. Ellin, però, non voleva assomigliare affatto alle “principesse di dollari” americane che frequentavano la sua cerchia , tutte alla ricerca “di un ranocchio che si trasformasse in re”. Lei desiderava diventare una scrittrice, non la moglie di un uomo facoltoso che le avrebbe tarpato le ali! Quel loro primo incontro suscitò immediatamente in lei un piacevole interesse e soprattutto una sorpresa, lo scoprire che lei ed Irving ridevano delle stesse “boutade” , cosa che non si sarebbe mai aspettata da un uomo più grande di lei di quindici anni. Ellin si sentì immediatamente a suo agio , al fianco di quell’uomo , una star di Broadway, ma dall’aspetto e dal comportamento di un banchiere di Wall Street; si sentì stranamente felice , lontana dalla sua casa di Harbor Hill , a Long Island, dove regnava il mondo bigotto del suo severo padre e dove era costretta a sopportare le insistenze di sua nonna, affinché trovasse al più presto un marito adeguato alla sua posizione sociale. Irving Berlin poteva mai essere l’uomo giusto per lei? Tante le disparità che agli occhi del suo benpensante padre rendevano una loro eventuale relazione, assolutamente impossibile: la differenza di età, l’appartenenza a due mondi agli antipodi e soprattutto la loro diversa fede , lei cattolica mentre lui un ebreo. Un amore sulla carta irto di ostacoli da affrontare e superare, ma non per due anime, come quelle di Irving ed Ellie, pronte a combattere per dimostrare al mondo intero che neppure “9167 km” di distanza potevano impedire loro di continuare ad amarsi e di come la loro differente fede non rendeva affatto la loro relazione né disonorevole ,né tantomeno empia. In queste pagine si avrà modo non solo di farsi travolgere dalle emozioni di un amore intenso e toccante , ma anche di sbirciare dietro i retroscena che hanno dato vita alla celebre “White Christmas “. Un romanzo in cui il Natale con il suo spirito malinconico aleggia incontrastato, come una presenza invisibile ma allo stesso tempo sempre presente, simile proprio ad una canzone pronta ad uscire dalle labbra,così da riscaldare e rincuorare ogni cuore. “Poi schiacciò i tasti e, in quella notte solitaria , cantò ciò che gli veniva dal cuore: “I’m dreaming of a White Christmas “.

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️