LA STAR DI FRANCESCA BERTUZZI

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: La Star.
Autrice: Francesca Bertuzzi.
Genere: Thriller.
Pagine: 420.
Editore: Giunti – 10 aprile 2024.
Formati disponibili:Kindle 10,99€/ Cartaceo 17,10€.
Trama :

https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0CZS7S8L9/ref=tmm_kin_swatch_0?ie=UTF8&dib_tag=se&dib=eyJ2IjoiMSJ9.ukJVVkqXozMEymfzjTywEvx7McJX9U7N6ha7Mogcdp2UKfAieUL1R8LYotvczmD3Av8SpSVPoAyrBN8qxnL8PViNl8f0C1ASuL17D-YVlM1nHfaRGpvh7wKtiEWbkNwbXEd1FXDuHUd7R_zMD_q88UpCSJQBAFYIdPidxDphbafo8hJY-7I3qokjrxefENqUDqLZf1gJ7_GGSSMmH044-Q.d-lqvqSe0Ef8DklG010BseAbKyuV1pr9dmuT-3GHs7Q&qid=1713820880&sr=8-1

Nel cuore della notte, un’automobile scorge una figura spettrale fra gli alberi sul ciglio della strada: è una ragazza, vestita solo di una camicia bianca, e barcolla con lo sguardo perso nel vuoto. La riconosce immediatamente: negli ultimi mesi, suo malgrado, è diventata la donna più famosa del mondo. Sono passati novantasei giorni da quando Benedetta Canè, starlette televisiva che anni addietro ha concorso a Miss Italia, è stata brutalmente rapita, e da allora il mondo intero ne ha seguito la vicenda con il fiato sospeso. Durante la prigionia , infatti, il suo sequestratore l’ha costantemente ripresa, pubblicando i filmati in rete : video che sono diventati virali con centinaia di milioni di views. Adesso, per un caso fortuito e inspiegabile, Benedetta è riuscita a liberarsi, e ancora in stato di shock racconta di aver ucciso il suo aguzzino nella grotta dov’era segregata. Quando la polizia si reca sul luogo del delitto, però, trova solo tracce di sangue: il maniaco è sopravvissuto. E adesso sta cercando la sua preda . In un’isola d’ Elba deserta, gelida e selvaggia, inizia una serrata caccia all’uomo, fra depistaggi, inquietanti coincidenze e il morboso interesse delle telecamere. Alle indagini prende parte anche la cugina di Benedetta, Arianna Canè, che da anni si è lasciata alle spalle l’isola per diventare giornalista d’assalto a Milano. Ha un passato oscuro, un intuito prodigioso e la determinazione di chi è disposto a mettere in gioco tutto. Ma è in cerca della verità o dello scoop che la renderà celebre? Un thriller agghiacciante e adrenalinico, che con grande tensione narrativa rappresenta i meccanismi perversi dei mass media in un vortice ricco di ombre, ambiguità e sorprendenti colpi di scena.

Giudizio:

“Era l’occasione della vita. Non importava quanto le sarebbe costato, ci si vende anche l’anima per opportunità del genere, e forse era esattamente quello il prezzo che si sarebbe ritrovata a pagare”. Questi sono i pensieri che vorticano nella mente di Arianna Canè , mentre quel traghetto la sta riportando, dopo sei anni di lontananza, in quella che un tempo era stata la sua isola e che ora le appariva come “un dinosauro gigantesco, sopito da tempo, risvegliatosi solo per ingoiarla”. Ci erano voluti anni per voltare le spalle al suo passato e per impegnarsi a diventare una talentuosa giornalista, ma era bastato un attimo per ritornare a sentirsi una ragazzina, o meglio quella “ragazzina” di una lontana estate, che aveva provato a richiudere “dentro un’ampolla di vetro infrangibile”. Era bastata una notizia e una telefonata per far crollare tutte le sue certezze. Era bastato fiutare l’odore della popolarità e di un salto di carriera per farle mettere da parte tutte le sue paure. Negli ultimi novantasei giorni, tutto il mondo, ogni emittente televisiva o canale social, avevano seguito col fiato sospeso la drammatica vicenda del rapimento che aveva visto coinvolta sua cugina, Benedetta Canè, una bellissima ragazza nota per aver partecipato al concorso di Miss Italia . “Il volto di Benedetta era diventato una specie di ossessione collettiva”. Quei mesi di prigionia erano stati ripresi e messi online così da consentire al mondo di sbirciare, come dal buco della serratura, il corpo maltrattato ed emaciato di Benedetta : lei era diventata per tutti un’immagine da guardare, una notizia da cercare e un argomento su cui parlare. Il suo aguzzino l’aveva utilizzata come una sorta di megafono per fare arrivare a tutti il suo delirante “manifesto ” pieno di rabbia e livore verso un mondo che forse non lo aveva compreso, ascoltato o soprattutto guardato. La notizia della fuga di Benedetta e della fine del suo incubo avevano non smorzato i riflettori sul caso , anzi li avevano riaccesi più curiosi e più avidi di prima , perché la fame di notizia e di visibilità mediatica non era ancora stata saziata. Benedetta Canè era riuscita a fuggire grazie alla sua volontà di sopravvivenza e di non soccombere al dolore ed ora quella ragazza che era stata rapita, violata brutalmente, incatenata alle pareti di una grotta e costretta a prestare la sua voce per diffondere pensieri non suoi , voleva a gran voce gridare la sua verità e voleva farlo solo con una persona: Arianna, la cugina con la quale aveva condiviso durante l’adolescenza momenti felici ma anche dolorosi. Per questo motivo, Arianna ha deciso di ritornare a casa, sull’isola d”Elba. Ha la possibilità di sfruttare la fiducia che sua cugina ripone in lei per procurarsi una intervista esclusiva, che avrebbe rappresentato il suo “ticket gold” , il lasciapassare per un futuro luminoso. “Niente dilemmi, etica o morale. La notizia prima di tutto. Doveva puntare all’obiettivo e non pensare ad altro”. Lei avrebbe giocato d’anticipo su tutta la concorrenza e avrebbe ricostruito ogni tassello della vicenda grazie al racconto di sua cugina. Messo piede su quell’isola, prima familiare e ora nemica, Arianna avverte però come non sarà facile per lei gestire i ricordi e i sensi di colpa, come non sarà semplice rivedere qualcuno del suo passato, come il sexy giornalista Danilo Vinci o abbattere la diffidenza verso la sua categoria professionale da parte di chi , come l’ispettore Finiti, la considera inizialmente solo una in cerca dello scoop e non della verità.

Ma il caso di Benedetta appare subito, ai suoi occhi attenti e al suo infallibile istinto, un groviglio intricato , un puzzle con tanti tasselli mancanti, un’immagine sempre più sfocata. Dov’è finito il rapitore, che sua cugina crede di aver ucciso? Benedetta è ancora in pericolo? È solo uno ad aver tirato i fili di questa vicenda in cui l’obiettivo principale pare essere la conquista di cinque minuti di notorietà? Chi sarebbe disposto a tutto per diventare la “star” del momento? Man mano che si addentra con caparbietà nelle indagini, Arianna avrà la sensazione di stare salendo una scala di sapone e appena penserà di essere arrivata in cima, ecco che si vedrà scivolare in fondo per ritornare al punto di partenza. Riuscirà a ricostruire tutti i tasselli del rapimento di Benedetta e dare un volto alla mente che lo ha ordito? Un thriller agghiacciante dal ritmo incalzante e dal susseguirsi dei colpi di scena che hanno la capacità di depistare, spiazzare, confondere e scioccare al pari del suo finale. Una carrellata di personaggi ben delineati in ogni loro sfumatura psicologica. Una storia complessa che punta il dito sul “malato” desiderio di apparire a tutti i costi e con qualsiasi mezzo! Da leggere assolutamente!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

OLTRE I CONFINI DI AUTORI VV

Recensione a cura di Anna Maria

Titolo : Oltre i confini: dieci racconti Breathless.
Autori: Alessia Piemonte, Isabella Liberto, Giuseppe Vivona, Elisa Averna, Andrea Moretti, Andrea Raguzzino, Gianluca Pari Amati, Luisa Diaco, Roberto Artellini.
Genere: Racconti thriller/ horror.
Pagine: 202.
Editore: Jack Edizioni – 29 febbraio 2024.
Formati disponibili:Kindle 2,99€/ Kindleunlimited 0,00€/ Cartaceo 15,00€.
Trama:

https://www.amazon.it/Oltre-confini-dieci-racconti-Breathless-ebook/dp/B0CW1HY443/ref=mp_s_a_1_4?crid=33FCK5JE6JQGK&dib=eyJ2IjoiMSJ9.NqIADH_plCCtheYK8_cqTa6kXzundnsE8jyRIUZskwy9LfzfkYHw5WGg_PSb6EMsk65-jpXfpOcPA_R-8uwPWjHL1XQhTCcIy10sjsC1HStozSG3PUTxCykNglNUTe2ox5JfspHpaM2a-jGrydzJubr-8Wtt8Y5Km42Vl5w1Z0rTT4ZxiBx0w5bNd4_CPPuc31XoVegxC4TNqpT0g2gxRQ.QVIUGo020fBJhBuh1vVhnPkAC5VZkitkssqvBV_jBZM&dib_tag=se&keywords=oltre+i+confini&qid=1711396422&sprefix=oltre+i+confini%2Caps%2C96&sr=8-4

Breathless è una tecnica narrativa innovativa studiata apposta per velocizzare la lettura e favorire la concentrazione. Questa tecnica fonda la struttura dialogica con l’intreccio tipico dei romanzi e dei racconti, incorporando elementi di suspense, propri del genere horror,thriller e mistery. Le storie di questo volume creano un mosaico di emozioni, spaziano dalla suspense più o meno intensa alla riflessione più profonda. Esplorano temi sociali e umani, approfondiscono la psicologia dei personaggi in situazioni misteriose e riflettono su questioni di interesse sociale. Ogni racconto offre un viaggio unico, progettato per fornire un’esperienza di lettura che vada oltre la tensione superficiale. Ma tutti sono legati da un filo conduttore: il desiderio di esplorare il confine tra il palpito del possibile e l’oscurità dell’ignoto, fra giustizia e vendetta, tra percezione reale e delirio allucinatorio , tra scienza ed etica, tra verità e menzogna. Individuare i confini è l’unico modo per poter andare oltre essi.

Giudizio:

Sperimentare ed Esplorare. Questi sono i due obiettivi principali che si sono posti gli autori di questa interessante antologia di racconti thriller. Essi hanno deciso di tuffarsi in questa “bizzarra” avventura che li ha visti “sperimentare” una particolare tecnica narrativa , chiamata “breathless ” , basata sull’uso dei soli dialoghi. Pertanto, non troveremo nel corso della lettura né particolareggiate descrizioni ambientali né approfondimenti fisici o psicologici dei personaggi, che potremo, però, desumere attraverso il ritmo serrato dei dialoghi. Nel prologo, Elisa Averna , una delle autrici, ha voluto infatti ribadire che il loro obiettivo è proprio quello di coinvolgere il lettore in un’esperienza “immersiva” , accelerando la lettura e facilitando la concentrazione così da arrivare “senza fiato” all’epilogo. Per tale obiettivo hanno pertanto ritenuto più idoneo il genere thriller, che riesce senza dubbio a creare suspense, batticuore, tensione e mistero e che ha soprattutto consentito loro di “esplorare” i tortuosi, oscuri e inaspettati “confini” della mente umana. Questi dieci racconti danno modo al lettore di ritrovarsi risucchiato in un una esperienza che lo spinge a guardare oltre i confini tra ciò che è bene e ciò che è male, tra ciò che è etico da ciò che non lo è o tra ciò che è reale e ciò che è invece frutto di una allucinazione o di una menzogna. Superare quei labili e pericolosi confini porterà ogni volta a trovarsi di fronte a situazioni o reazioni inaspettate e scioccanti. Perché la mente umana custodisce in sé meandri oscuri ed imprevedibili: è un vaso di Pandora che, se aperto, può fare affiorare traumi mai superati , innescare azioni folli o addirittura sollevare riflessioni. Ad esempio il racconto di “L’esperimento allo specchio” di Andrea Moretti mette dinanzi al sottile confine tra realtà e allucinazione in cui il lettore si troverà infatti a fare la conoscenza della quasi quarantenne Sandra e ad interagire con le sue due alter ego, Brenda e Scarlett, quelle che la stessa protagonista definisce “i due cancri” che avvelenano la sua mente . Il confronto con la propria immagine riflessa nello specchio fa riemergere le due coscienze di Sandra , quella rimasta adolescente e quella autodistruttiva, due forze opposte nella sua delirante mente che la mettono dinanzi ai suoi fallimenti, alle sue paure e alla sua incapacità di andare oltre . Sarà pronta questa donna alla ricerca di sé stessa a “distruggere” quelle ombre che le fanno deviare il suo equilibrio, impedendole di capire ciò che è reale da ciò che non lo è? La mente umana è così complessa da crearsi persino delle giustificazioni alle proprie sordide azioni come accade , ad esempio, con Mara, la protagonista di “La figlia scomparsa” di Elisa Averna, una giovane come tante, che desidera affermarsi nel panorama musicale e che scompare misteriosamente dopo l’incontro con un ragazzo conosciuto online. La vicenda di questa ragazza non solo fa emergere inquietanti segreti familiari, ma anche insegna come il desiderio di successo può fare dimenticare la moralità, considerata mutevole al pari della moda del momento. O cosa accade se la “follia” viene considerata l’essenza stessa dell’arte? Cosa accade se per “il prezzo dell’ispirazione si è disposti a dare “vita” ai propri vaneggiamenti e a giustificare azioni aberranti ? La vicenda dello scrittore Tom di “Trovare l’ispirazione” di Alessia Piemonte dimostra come il germe della follia sia capace di insinuarsi nel cervello, nel cuore, nel sangue, nella carne e nell’anima, spalancando “desideri immorali”. La scrittrice Luisa Diaco con “La cantina dei segreti” fa invece addentrare il lettore sempre più nelle profondità della psiche attraverso la vicenda di Nicola e Beatrice, due amici, i quali accettano di partecipare ad un esperimento che li condurrà all’interno di un incubo in cui la sottile linea tra realtà e inganno farà uscire fuori fragilità legate a traumi familiari , segreti rimasti sepolti e verità sconcertanti. Ognuno di questi racconti sarà dunque capace di smuovere nel lettore non solo paura e angoscia, ma anche lo porterà a riflettere su come quel andare “oltre i confini” può comportare prezzi alti da pagare ,traumi da superare, certezze e azioni da mettere in discussione . Questa antologia, in cui il genere thriller viene affrontato nelle sue diverse sfumature, è la lettura ideale per chi vuole approcciarsi per la prima volta con questo tipo di narrazione che non ha tempi morti, che sa spiazzare , che sa fare accelerare il battito cardiaco e che sa dipingere le mille facce custodite nei più reconditi antri della nostra mente.

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

L’ALTRA METÀ DEL MALE DI LAURA USAI

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: L’altra metà del male ( La curatrice vol.3).
Autrice: Laura Usai.
Genere: Thriller soprannaturale.
Pagine: 409.
Editore: Self Publishing – 15 novembre 2023.
Formati disponibili:Kindle 3,99€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,99€.
Trama:

https://www.amazon.it/Laltra-met%C3%A0-male-Curatrice-Vol-ebook/dp/B0CLKZWPKY/ref=mp_s_a_1_1?crid=2ZKU1P9XU2EY6&keywords=l%27altra+meta+del+male&qid=1700943685&sprefix=l%27altra+meta+%2Caps%2C142&sr=8-1

Sono trascorsi mesi da quando Gwen e Maryon si sono ricongiunte. I tentativi di Gwen di ricucire il loro rapporto si scontrano spesso con una realtà che, al pari del potere della sorella, è fuori dal suo controllo. A sconvolgere definitivamente il loro equilibrio saranno però le notizie riportate da Peter. Sentieri dai contorni oscuri si delineano davanti alle due sorelle: decidere di percorrerli potrebbero segnare per sempre le loro esistenze. Nella solitudine della sua casa, Judith è preda di incubi terribili. Le pagine del suo diario l’aiutano a restare ancorata alla realtà, ma al contempo le ricordano tutto ciò che ha perso. Quando il passato bussa alla sua porta, seguirlo potrebbe essere l’unica occasione per ritrovare se stessa.

Giudizio:

Avete presente la sensazione che si prova quando si è costretti a dover dire addio a delle persone care? Un senso di malinconia e di commozione per un epilogo a cui magari non si era preparati , che ti lascia però anche la consapevolezza che forse era la sola via da percorrere per essere finalmente in pace! Questa è la sensazione che ho provato quando sono giunta al termine di questa meravigliosa e sconvolgente lettura. Laura Usai è stata magistrale nell’accompagnarmi all’interno di una trama che ha come obiettivo quello di sciogliere alcuni nodi rimasti sospesi nei precedenti capitoli, ma anche di fornire i tasselli mancanti che servono per avere un quadro completo delle complesse personalità delle sue tre protagoniste. Gwen e Maryon sono due sorelle, prigioniere di una maledizione legata ai loro due poteri: la prima ha il dono di restituire la Vita a chi invoca il suo aiuto, mentre l’altra ha il potere di infliggere la Morte dando sfogo alla rabbia e frustrazione che cova nel suo animo. La prima si indebolisce ogni volta, perdendo una parte di sé; mentre l’altra pare rinvigorirsi grazie alla energia che ha privato ad altri. Dopo il loro ricongiungimento, Gwen continua ad avvertire la sensazione, quando guarda quella ragazza dall’aria solo in apparenza innocente, di incrociare gli occhi non di una sorella, bensì di un’estranea che pare celare dentro di sé rabbia e rancore nei suoi confronti. Agli occhi della sorella lei ha assunto il ruolo di carceriera , ovvero di colei che continua a metterla alla prova e a sfidare la sua capacità di controllare l’ira. Gwen non può nascondere a sé stessa il dolore che le procura il suo avere paura di Maryon e del suo potere incontrollabile, ma non ha altra scelta: deve assolutamente impedire che quella maledizione di cui sono venute a conoscenza e che pare riguardarle da vicino possa avere il suo compimento. Deve cercare il modo di dimostrare a Maryon di essere dalla stessa parte, di essere ancora sua sorella! Il suo animo è però lacerato anche dalla presa di coscienza degli effetti negativi del suo “dono contro natura” che la priva di una parte di sé per permettere agli altri di vivere, ma non può esimersi dal farlo perché “è così che funziona”. A nulla possono servire i tentativi di Peter di immaginarla “chiusa in una teca di cristallo” per paura di perderla , perché gli anni persi non potranno più essere restituiti. E se vi fosse un modo per spezzare la maledizione e magari liberarsi di questo pesante fardello? E se ci fosse un modo per tornare ad essere liberi? Libertà è il desiderio a cui anela Maryon la quale si sente prigioniera in una vita che non ha scelto, di un potere con cui deve convivere e di una sorella nel cui sguardo intravede la paura per l’inevitabile. Tutti paiono preoccupati per la loro incolumità e nessuno della sua. Lei è per tutti un mostro: “Ero Maryon Pierce. Avevo diciassette anni. Ero maledetta. Cos’altro mi definiva una persona”.

Maryon ha quindi imparato a schermare il suo cuore così da non provare alcun sentimento o empatia verso gli altri, ma solo rabbia e frustrazione. Sta però cercando di tenere a freno il suo desiderio di uccidere , ma forte è in lei il bisogno di essere libera e davanti all’occasione di una nuova vita non si tira indietro a eliminare l’ostacolo che vi si frappone. In queste pagine avremo modo di scrutare nelle viscere della mente di Maryon e scorgere le fragilità di una ragazza, vittima di un potere più grande di lei, di un senso di colpa che proverà a schiacciarla e di un anelito di fare vedere magari chi si cela davvero dietro colei che è per tutti la Morte. Legata a doppio filo alla vita di queste due sorelle è l’esistenza di Judith la quale pare non riuscire più a liberarsi del fantasma di Maryon, che continua a tormentarla nei suoi incubi col solo scopo di consumarla piano piano. Tutta colpa di quelle parole lasciate scritte da Maryon : “Sono condannata a essere infelice. E sola”. Judith ha preso le distanze da Edgar , ha preferito trasferirsi in un luogo dove nessuno la conosce , ma dove tutti la guardano con diffidenza perché è una giovane ventenne che vive da sola, non il tipo che altre donne accoglierebbero con entusiasmo. Judith si sente prigioniera di un limbo che gli impedisce di distinguere tra sogno e realtà, è vittima di fantasmi che hanno radici più lontane e che forse Maryon ha solo nuovamente innescato, ma è anche l’unica che può liberarla dal suo malessere. Tre destini che si incrociano nuovamente e che si ritrovano a compiere delle scelte estreme ma necessarie per liberarsi da una scomoda maledizione! In questo terzo capitolo, la Vita e la Morte da sempre due forze contrapposte , riescono a trovare un equilibrio dimostrando come anche dalla Morte possa incredibilmente generarsi Vita. Perché “non esiste nulla di prestabilito, ciò che si crede sia già scritto può essere rovesciato”. Un finale che mi ha spiazzato, stregato e soprattutto commosso! Chapeau, Laura Usai!!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

VERITY DI COLLEN HOOVER

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Verity.
Autrice: Colleen Hoover.
Genere: Thriller psicologico.
Pagine: 320.
Editore: Sperling & Kupfer – 17 ottobre 2023.
Formati disponibili:Kindle 9,99€/ Cartaceo 17,00€.
Trama:

https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0CK129Q5K/ref=tmm_kin_swatch_0?ie=UTF8&qid=1699743732&sr=8-1

Lowen Ashleigh è una scrittrice sull’orlo della bancarotta quando riceve l’offerta di lavoro della vita: Jeremy, il marito dell’autrice bestseller Verity Crawford, la vuole assumere perché completi la serie crime di successo della moglie, costretta a letto, in coma, dopo un terribile incidente d’auto. Lowen accetta e si trasferisce in casa dei Crawford, pronta a fare ordine tra gli appunti e le bozze di Verity, nella speranza di trovare materiale sufficiente per continuare a scrivere. Quello che però non si aspetta di scovare, in quell’ufficio disordinato, è un’autobiografia non conclusa che l’autrice ha nascosto, da cui, pagina dopo pagina, emergono agghiaccianti rivelazioni , come il racconto della notte che ha cambiato per sempre le sorti di quella famiglia. Lowen decide di mantenere Jeremy all’oscuro del manoscritto, sapendo che quello che contiene potrebbe ferirlo. Ma quando i sentimenti per lui cominciano a farsi forti , si rende conto che le cose potrebbero essere diverse se lui leggesse quelle parole. Dopo tutto, non importa quanto Jeremy sia devoto alla moglie, una verità così terribile può solo rendergli impossibile continuare ad amarla…

Giudizio:

“Qui, sono invisibile. Non ho importanza. Manhattan è troppo affollata per interessarsi a me e io la amo per questo”. Lowen Ashleigh è una “anomala” scrittrice di romanzi thriller, non è mai soddisfatta di ciò che scrive, come non ha mai aspirato alla fama o di finire sotto i riflettori. Non è alla ricerca dei quindici minuti di notorietà, ma solo di uno stipendio che le consenta di sopravvivere e soprattutto di evitare lo sfratto, che pende sulla sua testa come una minacciosa spada di Damocle. Quando ha deciso di trasferirsi a New York, ha sperato di confondersi e di risultare invisibile, ma la sua corazza di durezza non è purtroppo totalmente inscalfibile. Lowen convive con un perenne senso di colpa e di inadeguatezza, che le ha trasmesso sua madre, quella madre “terrorizzata” dai suoi disturbi di sonnambulismo, che ha per questo preferito creare tra loro una distanza di sicurezza, mai valicata o mai colmata. Neppure in punto di morte! “Una solitaria. Pochi amici e poca vita sociale”. Lowen Ashleigh non si sente per nulla simile alle eroine dei suoi romanzi, bensì una sorta di complicato puzzle che nessuno è mai stato disposto a risolvere. La sua esistenza sta per subire un inaspettato scossone, quando il suo agente letterario e la Pantem Press la informano di una allettante proposta lavorativa, un’offerta che potrebbe risollevare le sue sorti economiche. Jeremy , il marito di Verity Crawford , la talentuosa scrittrice di una serie di successo rimasta incompiuta, ha scelto lei per portare a termine gli ultimi tre romanzi di sua moglie, impossibilitata a farlo a causa degli invalidanti danni riportati a seguito di un terribile incidente d’auto. Lowen avverte un tuffo al cuore quando sente la cifra del suo compenso, ma questo affonda un secondo dopo nel momento in cui elabora l’enormità di ciò che vi è sul piatto. Lei non crede di essere all’altezza di una scrittrice così “maledettamente brava”, non è abituata a stare sotto i riflettori o a interagire con il pubblico, e soprattutto quell’uomo con il quale ha avvertito una immediata e inspiegabile connessione la mette a disagio, facendola sentire in stato di allerta. Nonostante le sue iniziali remore, non può però permettersi di rinunciare a una tale occasione e pertanto accetta di lavorare al progetto dietro pseudonimo. Non può minimamente immaginare quanto questa sua decisione cambierà radicalmente il corso della sua esistenza, facendole intraprendere un percorso mentale e decisionale senza possibili vie di fuga. Il ritrovamento di un’autobiografia inedita di Verity e la lettura del suo contenuto paiono scoperchiare un inquietante vaso di Pandora, che Lowen fatica a gestire per via dei contrastanti sentimenti che prova man mano che quelle pagine “agghiaccianti” scorrono veloci sotto i suoi occhi. Quella lettura che doveva solo esserle d’aiuto per conoscere meglio la mente di Verity diventa ben presto un alibi sempre più inconsistente. Perché la catapulta invece nelle dolorose vicende di una famiglia, definita di “cronici”, ovvero perseguitata da eventi tragici, nonché le da modo di avventurarsi tra i contorti meandri della mente di una donna che con quel manoscritto pare abbia voluto svelare il suo vero volto e sollevare lo strato di protezione intorno alla sua anima. Il contenuto di quel manoscritto getta un’ombra oscura su Verity , una verità che se lei facesse venire alla luce , forse cambierebbe tante cose in quella casa in cui continua ad aleggiare la sua presenza, tenendo a sé prigioniero un marito che pare prendersi cura ormai “di un guscio d’uovo senza tuorlo”. Un uomo “non disponibile ” verso cui lei sente purtroppo un”attrazione e che solo lei potrebbe liberare dalla sua prigionia, se solo decidesse di tirare fuori la verità “da quel mucchio di cose sotto cui l’ha coperta”. E poi , quale spiegazione dare a quegli strani ed inquietanti eventi di cui lei è testimone? Sono frutto di una distorta e condizionata visione della realtà? O quale spiegazione dare a quel senso di terrore che Verity le trasmette , nonostante la sua immobilità? Indubbiamente Verity è una maestra della manipolazione, ma “quale verità ha manipolato”? Lowen si ritroverà a dover scendere a dei compromessi con la sua coscienza e con il suo cuore, ma sarà in grado di esorcizzare, una volta per tutte, la ossessiva presenza di Verity nella sua vita? E soprattutto dove risiederà davvero la verità? Con questo thriller psicologico, Colleen Hoover si è allontanata dalla sua abituale comfort zone, pur conservando il suo tratto distintivo, ovvero una scrittura incisiva , impeccabile e coinvolgente. Un senso crescente di angoscia, misto ad una insaziabile curiosità, ha accompagnato tutta la lettura, che è stato solo in parte lenito a causa di un finale “sospeso” , a mio avviso, troppo affrettato e al limite del surreale. Nonostante qualche riserva razionale, l’ho letteralmente divorato!!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

GIOCA CON ME DI LUCA SCOPITTERI

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo : Gioca con me.
Autore: Luca Scopitteri.
Genere: Thriller Paranormale.
Pagine: 272.
Editore: Morellini – 28 luglio 2023.
Formati disponibili: Kindle 9,99€/ Cartaceo 18,05€.
Trama:

https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0CB8P912B/ref=tmm_kin_swatch_0?ie=UTF8&qid=1692283611&sr=8-1

Durante una gita tra le montagne della Val d’Ossola, una ragazza scompare. I carabinieri seguono la pista di un rapimento, mentre il fidanzato, Guido, è convinto che la sparizione di Francesca sia opera di un essere soprannaturale che infesta i boschi. Insieme all’amico Stefano, Guido inizia la ricerca della fidanzata per conto proprio mentre misteriosi eventi sconvolgono la sua quotidianità. Più la convinzione del soprannaturale si radica in lui, più Stefano ritiene che l’amico sia vittima di un raggiro. L’arrivo di un uomo dal passato oscuro, Mario Spani, getta altre ombre su una storia forse iniziata negli anni Sessanta all’ospedale psichiatrico di Novara. Il rapporto tra i due amici diventa sempre più conflittuale e si radicalizza in opposte convinzioni che li fa allontanare. Chi ha rapito Francesca? Perché strani incubi tormentano Guido e Stefano? C’è davvero un essere demoniaco che si aggira nei boschi?

Giudizio:

“Non è di questo mondo”. Queste sono le ultime parole che Guido Ferri ricorda essere state pronunciate dalla sua fidanzata Francesca prima dell’incidente e prima della sua misteriosa scomparsa! Una gita a Val d’Ossola che doveva rappresentare un momento di relax e soprattutto un’occasione per ritrovare la serenità perduta, si trasforma per due fidanzati in un incubo inquietante. Guido, al suo risveglio in ospedale, fatica a ricostruire i minuti che hanno preceduto il “dopo” , restano le ferite e le fitte al costato a rammentargli il violento impatto della sua auto contro un albero. Ma dove era finita Francesca? Le tracce della sua fidanzata si sono perse dopo pochi metri all’interno della foresta: pare essere stata inghiottita da quella boscaglia dall’aria tetra ed inquietante. I carabinieri brancolano nel buio, facendo così accrescere il senso di inquietudine e di impotenza da parte di Guido, consapevole di aver omesso alcuni particolari di quel giorno, dei particolari che non trovano alcuna giustificazione nel razionale. Tutta colpa di quell’incontro con una strana bambina che continua a turbare il suo animo confuso, oltre a quelle parole inquietanti pronunciate da Francesca! Guido Ferri ha la sensazione di vivere all’interno di un incubo, non ha fiducia nelle forze dell’ordine, deve fare i conti con gli strani eventi di cui è protagonista e delle malevoli insinuazioni che sta diffondendo Anna De Caroli, una giornalista sul Corriere, o più semplicemente “una sanguisuga in cerca di uno scoop”. Neppure l’aiuto che gli sta offrendo il suo amico Stefano nelle ricerche di Francesca, pare dargli sollievo! Dopo tanti anni di amicizia, Guido avverte la diffidenza da parte dell’amico nel credere alla sua versione dei fatti, sembrano parlare due lingue differenti. “Non si erano mai parlati così in tutta la loro vita. Mai un litigio, mai un momento di incomprensione. Ora, per la prima volta, era evidente a entrambi che il loro rapporto aveva subito una trasformazione tanto repentina quanto incontrovertibile”. Ha la sensazione pertanto di essere solo a fronteggiare quell’incubo dalla natura inspiegabile ,venuto a bussare alla sua porta! A rendere ancora più incomprensibile il quadro della vicenda è la comparsa in scena di un misterioso personaggio: Mario Spani, un uomo alto dallo sguardo indecifrabile con un bastone da passeggio in legno grezzo, di quelli che si usano in montagna. Come mai quest’uomo è al corrente di alcuni particolari che Guido non ha mai raccontato ai carabinieri? Come mai conosce quella strana bambina e quella filastrocca che le ha sentito pronunciare, come una nenia inquietante? Quale è il suo ruolo in questa vicenda? Se Guido vuole aggrapparsi ad ogni appiglio pur di trovare la sua fidanzata e le risposte alle domande che gli martellano il cervello, Stefano invece, ancora diffidente, è convinto che il suo amico sia vittima di un raggiro facendo leva sulla sua psiche , al momento labile e facilmente manipolabile. La loro amicizia è quindi in bilico a causa delle bugie, dei dubbi e delle mezze verità che si sono insinuate tra loro! Ma quando anche Stefano inizia ad avvertire un senso di malessere che più cerca di scacciare e più gli si attorciglia addosso e soprattutto quando anche lui diviene vittima di episodi onirici assolutamente inspiegabili, allora persino la sua forte razionalità inizia a dare i primi segni di cedimento. Nonostante però la sua reticenza nel credere all’esistenza di un essere soprannaturale con le sembianze di una innocua bambina in cerca di qualcuno con cui giocare, Stefano non può abbandonare il suo amico Guido nella ricerca della verità, qualunque essa sia. Una matassa ingarbugliata, quella che stanno tentando di sciogliere Guido e Stefano, che sembra avere radici in una storia di cinquant’anni prima: un omicidio, un incendio, un ospedale psichiatrico e un incubo senza fine! Riusciranno a ricostruire tutti i tasselli di questo puzzle senza copertina? Saranno pronti ad affrontare la verità? E Francesca che fine ha fatto? Luca Scopitteri ha dato vita con la sua abile penna ad un thriller dalle atmosfere soprannaturali ed oniriche che lascia il lettore in costante bilico tra sogno e realtà: una linea sottile e a volte pericolosa, quando viene superata! Una storia paranormale che non dà alcuna tregua visto il susseguirsi di interrogativi, colpi di scena e momenti di suspense fino al suo finale in cui ci rende conto come non tutte le domande hanno trovato la sua risposta! Forse, perché, a volte, ad alcune di esse non vi è una risposta o una spiegazione razionale? A voi scoprirlo con la lettura!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

LA BESTIA DI CARMEN MOLA

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: La Bestia.
Autrice: Carmen Mola.
Genere: Thriller storico.
Pagine: 496.
Editore: Salani Editore – 4 luglio 2023.
Formati disponibili:Kindle 11,99€/ Cartaceo 18,05€.
Trama:

https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0C8TTHF6Y/ref=tmm_kin_swatch_0?ie=UTF8&qid=1690224690&sr=8-1

Madrid 1834: una terribile epidemia di colera ha messo in ginocchio la città di Madrid. Ma il terrore ha anche un altro nome, quello della Bestia: un essere spietato e inafferrabile che rapisce le bambine dai quartieri più poveri e ne sembra i corpi. Quando la piccola Clara scompare, sua sorella Lucia non vuole aspettare di ritrovarne il corpo: dà inizio così alla sua lotta contro il male e contro il tempo. Ha quattordici anni e l’inestinguibile coraggio di chi sente di non poter fare altro. Anche perché nessuno sembra voler fermare davvero il mostro. Tranne Diego, un giornalista testardo e temerario, che trascinerà nell’indagine il suo amico Donoso , un poliziotto cinico ma leale con un occhio solo. Alla loro ricerca parteciperanno monaci guerrieri, ambasciatori e prostitute, mentre una società segreta tesse i suoi intrighi fatali tra taverne e salotti, palazzi e lazzaretti. È l’alba di una capitale che nasce nel sangue, di una città che brulica di vita e di morte e lotta per lasciarsi il medioevo alle spalle.

Giudizio:

Carmen Mola è lo pseudonimo dietro cui si celano tre distinti scrittori e sceneggiatori spagnoli che sono riusciti ad amalgamare le loro differenti personalità imbastendo una trama complessa : un affresco tetro di una Madrid della metà dell’Ottocento, lacerata dalle lotte intestine tra gli “isabellini” e i “carlisti” , dal colera e infine dalla Bestia. Quel maledetto 1834 pare non voler dare tregua a questa città e soprattutto ai suoi abitanti, che paiono come dei naufraghi disperati e pronti ad aggrapparsi al primo appiglio ,che assicuri loro la sopravvivenza. È un odore di morte e di sangue , quello che si respira nei malfamati sobborghi di Madrid in cui non è solo il colera a mietere vittime , ma ora persino una fantomatica Bestia che si “diverte” a scegliere delle bambine , quelle che non interessano a nessuno, per poi farle a pezzi, “come tessere di un rompicapo, come se volesse cancellare ciò di cui sono state testimoni”. Quattro, fino ad ora, i corpi ritrovati, orribilmente mutilati tanto da farli apparire come “una bambola rotta e abbandonata, macchiata di fango”. In merito a questi macabri ritrovamenti si ritrovano ad occuparsi per motivi differenti due amici: Donoso Gual, una cinica guardia che dopo aver perso un occhio in un duello per amore è stato congedato dalla Guardia Reale e ora , per via del colera, nuovamente reclutato come rinforzo della polizia e Diego Ruiz, un coraggioso e caparbio giornalista in cerca della notizia ghiotta, che gli consenta di guadagnare la meritata fama negli ambienti del giornalismo. Se per il suo “compagno di baldorie” quei corpi mutilati sono l’ennesimo impiccio di cui è costretto a occuparsi e di cui vuole liberarsi il più in fretta possibile, non è dello stesso avviso Diego il quale dinanzi a quello scempio non è affatto convinto che si tratti di una Bestia animale, intorno a cui si intrecciano un guazzabuglio di descrizioni fantasiose dei presunti testimoni , ma dietro la quale si nasconde solo “una sensazione appiccicosa , informe e inquietante: la paura”. Diego Ruiz vuole andare a fondo a questa raccapricciante storia che vede come vittime , fragili e indifese, delle bambine che vivono nei bassifondi più miserabili, in posti dove la morte è una costante, e che per questo paiono il bersaglio più facile per la Bestia che sembra sceglierle secondo un preciso criterio. Le sue congetture lo inducono a maturare sempre di più la convinzione che dietro la Bestia si nasconda un uomo e non un essere animale. Diego , El Gato Irriverente, lo pseudonimo con il quale firma i suoi articoli sul giornale El eco del Comercio, non vuole fare cadere nell’oblio quelle povere creature e soprattutto desidera sfruttare questa opportunità per uscire dalla quarta pagina della cronaca nera. Il suo destino si incrocerà presto con quello di Lucia,una temeraria quattordicenne dalla chioma rosso fuoco , la quale ha dovuto imparare a nascondere la paura perché “I madrileni sanno percepirla e, come iene, si lanciano sulla preda” e lei non può permetterselo in quanto ha sulle sue esili spalle la responsabilità di provvedere alla sopravvivenza di sua madre, malata di colera, e di sua sorella minore Clara. Per loro questa ragazzina è pronta a scendere a compromessi, anche quelli più degradanti o illegali. Ed è proprio la disperazione a fare finire nelle sue mani un prezioso anello d’oro sul quale è montato un sigillo , ossia due mazze incrociate, un oggetto che doveva costituire una temporanea pausa dalla miseria, ma che invece innesca una serie di eventi terribili nei quali Lucia resta invischiata in modo inconsapevole. È questo anello ad essere la chiave di un inquietante enigma! E quando la sua sorellina Clara scompare nel nulla, il terrore che possa essere un’altra vittima della Bestia spinge questa ragazzina a lottare contro qualcosa di più grande di lei pur di sottrarla da tale misera sorte. Le vite di Donoso , Diego e Lucia si intrecceranno facendo scoperchiare un vaso di Pandora che pare custodire segreti pericolosi, un mostro dai mille tentacoli che si avvale della paura, dell’ignoranza e della superstizione e che si cela dietro identità insospettabili. Ben presto si ritroveranno imprigionati in una ragnatela in cui a muovere le fila è una società segreta, disposta a tutto pur di sopravvivere al colera o pur di raggiungere i propri scopi infidi. Nulla è come sembra in questo thriller complesso nel quale un continuo susseguirsi di colpi di scena e di comparse di nuovi personaggi darà al lettore l’impressione di trovarsi dinanzi a tante tessere di un puzzle che cercano la loro giusta collocazione. Quale sarà il quadro che ne uscirà fuori? Si riuscirà a scoprire la vera identità della Bestia? Quale il sordido scopo di quelle brutali morti? Lucia riuscirà a salvare sua sorella? Questi interrogativi troveranno le loro tristi e sconcertanti risposte solo al termine di questa lettura cruda, come la realtà che descrive!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

TRAFFICANTE DI SOGNI DI WENDY WEBBER

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: Trafficante di sogni.
Autrice: Wendy Webb.
Genere: Romance/ Thriller/ Paranormal.
Pagine: 319.
Editore: Libreria Pienogiorno – 7 giugno 2023.
Formati disponibili:Kindle 10,99€/ Cartaceo 17,95€.
Trama:

https://www.amazon.it/Trafficante-sogni-Wendy-Webb/dp/B0BZ2Z9V7F/ref=mp_s_a_1_1?crid=259VLGGMQH0A9&keywords=trafficante+di+sogni&qid=1688936694&sprefix=traff%2Caps%2C96&sr=8-1

Non sapevo chi fosse davvero, eppure si era impossessato dei miei sogni e io non avevo mai provato niente del genere per nessuno… Brynn Wilder è una donna in fuga quando arriva a Wharton per trascorrere l’estate. Sulle sponde dell’immenso Lago Superiore, spera di trovare ristoro dal dolore per una relazione finita e una devastante perdita. Ancora non sa che non sono solo le onde a increspare le acque del lago, ma anche segreti e presenze portate dal vento e che sembrano seguire proprio lei. Brynn comincia a fare sogni strani e vividi , che la attraggono inevitabilmente verso la misteriosa stanza num. 5 , chiusa al pubblico. Soprattutto conosce Dominic , un uomo affascinante e misterioso da cui alcuni sembrano metterla in guardia. “Non è chi pensi che sia. È più pericoloso di quanto tu creda. Ma è il tuo destino”, le dirà Alice , una degli ospiti dell’hotel, che sembra sapere molte cose di quell’uomo e di quel luogo. Mentre il legame con Dominic cresce, Brynn si rende conto che i sogni che la ossessionano e gli eventi inspiegabili in cui si trova sempre più coinvolta hanno a che fare con il suo passato e che solo rispondendo al loro richiamo potrà trovare tutte le risposte che cerca da sempre. Una storia di misteri e relazioni profonde, di perdita e abbagliante speranza. E di un amore così assoluto da sfidare persino le leggi del tempo.

Giudizio:

La lettura di questo romanzo paranormale mi ha confusa , destabilizzata e allo stesso tempo affascinata. Mi sono ritrovata più volte a voler indagare e decifrare il significato che si nasconde in quelle visioni oniriche , che paiono voler inviare precisi messaggi, seppur criptici, alla nostra protagonista. Brynn Wilder è una professoressa universitaria di Letteratura americana moderna, che si è presa un anno sabbatico dalla sua professione, nonché dalla sua vita privata. L’ultimo anno è stato per lei alquanto difficile da sopportare e continua a convivere con il vuoto incolmabile lasciato da una persona, che per lei aveva rappresentato la sua roccia, il suo sostegno, la sua boa di salvataggio. La perdita di sua madre, a causa di un cancro, le ha prosciugato ogni energia vitale tanto da renderla un guscio vuoto, una persona dal cuore di ghiaccio. Su insistente richiesta della sua amica Kate, Brynn ha deciso di trascorrere i tre mesi estivi a Wharton ,una cittadina turistica sita sulle rive del Lago Superiore, reputato dalla popolazione nativa una sorta di divinità. Brynn sente la necessità di prendersi una distrazione tutta sua per resettare quanto le è accaduto e provare a riprendere in mano le redini della sua vita, momentaneamente deragliata fuori dai binari. E quale occasione migliore se non quella di godersi la pace e la tranquillità di quel luogo incantato? Mai avrebbe potuto immaginare quanto la sua decisione di rendere Wharton la sua temporanea casa e soprattutto il suo voler alloggiare in una antica pensione di circa centocinquanta anni, il LuAnn’s, avrebbe innescato una serie di eventi inspiegabili che l’avrebbero segnata nuovamente! Quel luogo pittoresco, come la sua eccentrica proprietaria, pare custodire un’atmosfera antica come se gli avvenimenti del secolo precedente fossero rimasti ancora sospesi nell’aria. “Un secolo di anime che abitano un luogo lascia un’impronta tenace anche molto tempo dopo la loro scomparsa, e là dentro aleggiava ancora”. Un senso di inquietudine e serenità pare immediatamente avvolgere Brynn al pari della calorosa accoglienza di quella piccola comunità di”ficcanaso” che pian piano diventano per lei presenze familiari e confortanti. Ma se quel luogo e quegli sconosciuti paiono divenire lo strano balsamo per lenire il suo spirito distrutto, gli inquietanti incubi e gli strani avvenimenti di cui diviene protagonista iniziano a provocarle un senso di terrore, smarrimento e curiosità. Un filo conduttore pare dipanarsi attraverso quegli assurdi eventi . Tutto pare collegato ad immagini di un passato svanito da tempo del quale a volte pare non avere alcuna memoria. Cosa stanno a celare i suoi sogni? E quale legame esiste tra lei e la misteriosa e anziana donna che le appare , la stessa trovata morta nella camera numero 5 del LuAnn’s? A turbare oltre il suo animo e ad accrescere ulteriori domande ai suoi dubbi contribuiscono la comparsa in scene di due persone che in qualche modo paiono decifrare i più piccoli anfratti del suo cuore. La prima è Alice, una donna malata di Alzheimer, il quale le sta crudelmente rubando i ricordi, ma che pare essere dotata di strani poteri chiaroveggenti. Alice pare trovarsi in uno stato di limbo, in una sorta di velo sottile tra questo mondo e l’altro, che le permette di vedere attraverso i buchi e conoscere anticipatamente quanto sta per accadere. Ma se la presenza della dolce e confusa Alice crea in Brynn turbamento e affezione , qualcun altro è invece capace di risvegliarle una vera tempesta emotiva . È l’ Uomo Illustrato, così soprannominato per via degli innumerevoli tatuaggi che ricoprono il suo fisico scultoreo, come lo splendido scarabeo disegnato sulle spalle, un simbolo mistico egiziano che sta a rappresentare trasformazione, protezione, immortalità e reincarnazione di vita eterna. Dominic è il nome di questo affascinante uomo, circondato da un’aura di mistero e di familiarità . In molti tentano di metterla in guardia da questo sconosciuto dal turbolento passato e dall’oscuro presente, ma Brynn ha la sensazione, quando è assieme a lui, di essere stata strappata per qualche istante dal fiume del tempo e di essere avvolta da un sentimento atemporale, una sorta di luogo sicuro da cui tornare. Ma perché quell’uomo le provoca tali sensazioni? Riuscirà Brynn a dare una spiegazione a tutti quei strani avvenimenti che le accadono e che paiono gravitare intorno al LuAnn’s? Una storia diversa dalle solite, dove il confine tra il reale e il sogno è sottile e nebuloso, come le domande che aleggiano insistenti nel corso della lettura e che trovano risposta solo alla fine, lasciando il lettore incredulo, dubbioso ma anche commosso. Perché alla fine la chiave che risolve ogni enigma è custodita nella parola Amore, un sentimento capace di sfidare le regole del tempo, dello spazio e anche della morte!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️

L’INCIDENTE DI MARIA CRISTINA BUOSO

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: L’incidente.
Autrice: Maria Cristina Buoso.
Genere: Thriller/ Paranormale.
Pagine: 206.
Editore: PlaceBook Publishing, 22 marzo 2022.
Formati disponibili: Kindle 4,90€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 13,52€.
Trama:

https://www.amazon.it/LINCIDENTE-I-Noir-Vol-27-ebook/dp/B09W9LWQXN/ref=mp_s_a_1_1?crid=J8NF220VQXTI&keywords=l%27incidente+maria&qid=1681419840&sprefix=l+incidente+maria+%2Caps%2C92&sr=8-1

L’ Ispettore Capo Ginevra Lorenzi, dopo Vernissage, ha un nuovo caso di cui occuparsi che metterà a dura prova la sua pazienza e la sua capacità investigativa. Cosa hanno in comune un femminicidio e un incidente stradale? Cosa c’entra il paranormale con l’indagine? Un thriller coinvolgente, dinamico e a volte divertente che vi appassionerà e che vi permetterà di conoscere un po’ di più Ginevra e i suoi amici.

Giudizio:

Dopo la cattura del serial killer dei quadri, l’ Ispettore Capo Ginevra Lorenzi ha solo voglia di lasciarsi tutto alle spalle, di dedicarsi, semmai, ad un caso “normale” che non comprenda persone scomparse o assassinate con riti folli. Ma il suo karma pare non essere d’accordo con lei , facendola ripiombare in una indagine “assurda” difficile da spiegare in modo razionale. Anche stavolta la caparbia poliziotta sarà costretta a seguire il suo istinto e soprattutto a procedere “fuori dagli schemi” , ignorando quel prurito al naso che le preannuncia problemi e quella strana sensazione di stare per cadere in un nuovo precipizio. Le verrà chiesto di aprire la sua mente, di abbattere il suo scetticismo verso quel mondo che riguarda il paranormale e che nulla ha a che fare con il suo, fatto di logica e fatti dimostrabili col solo raziocinio. Il nuovo caso, che inizierà a insinuarsi pian piano nei suoi pensieri e che la spingerà a voler trovare una soluzione, qualunque essa sia, riguarda la strana scomparsa di un uomo di nome Alberto, di cui si sono perse le tracce dopo essere uscito coi pantaloni del pigiama ad acquistare un cartone di latte dal bar sotto casa. Che fine ha mai fatto? La denuncia di scomparsa, fatta dalla moglie Ida, molto preoccupata per la sorte del marito, pare non avere alcun risvolto “strano” e non dovrebbe neppure rientrare nei casi di sua competenza, bensì della sua stimata collega Federica Miri, ma è la sua amica pittrice Eva a farle conoscere la moglie dello scomparso, desiderosa che sia lei ad occuparsi di questa indagine, apparentemente banale. Perché mai la signora Ida desidera ardentemente l’aiuto di Ginevra? Riuscirà mai l’ispettore Lorenzi a liberarsi di quella storia allucinante, ossia della fama di essere stata colei che ha catturato la pittrice assassina? Ben presto, Ginevra ha modo di scoprire come la scomparsa di quest’uomo dalla vita semplice e regolare pare sia stata sconvolta dopo un incidente stradale, ma soprattutto a seguito della esperienza “premorte” che lo ha reso testimone di un femminicidio. Come poter dare credito ad una storia così folle? Come poter aprire una indagine contro un presunto assassino senza avere un appiglio concreto? Queste le domande che inizieranno a martellare la mente dubbiosa e confusa di Ginevra, ma il suo istinto la induce a voler trovare delle risposte sulla scomparsa di un uomo che pare “stranamente” legata anche ad un’altra scomparsa ,quella di Serena Alfredi, la vicina di casa di Ida e Alberto. Una semplice coincidenza? Oppure queste due vite volatilizzate nel silenzio e nel buio sono davvero collegate? Mentre il nostro ispettore capo tenta di collegare tutti i tasselli di questo puzzle, una mente “folle” che detesta i rumori e gli odori è alla disperata ricerca di fare zittire i suoi pensieri e di trovare un modo per avere quella pace che riesce a provare solo in quei brevi istanti in cui vede nelle sue vittime scorrere via il loro soffio vitale. Quella sensazione di invincibilità e quel desiderio di silenzio lo porterà ad uccidere ancora: ma avrà davvero non lasciato alcuna traccia e si sarà davvero sbarazzato di ogni possibile ostacolo? Nonostante l’indifferenza e il desiderio di non veder sconvolta la propria quotidianità, esistono occhi che vedono e orecchie a cui nulla sfugge, ma che spesso preferiscono tacere o non esporsi. Sarà questo muro di diffidenza che la nostra Ginevra proverà ad abbattere, facendo emergere dalle sue crepe piccole verità e persino indizi preziosi per questa sua indagine, che sta prendendo una piega sempre più strana e pericolosa.

Riuscirà a trovare l’indizio giusto per incastrare l’assassino? Riuscirà a capire quale sorte sia toccata al signor Alberto? In questa nuova storia il paranormale gioca un ruolo fondamentale, sarà infatti l’elemento che farà vacillare diverse menti , ma sarà anche la chiave a cui affidarsi per la risoluzione del caso. La scrittrice pone il lettore ad essere spettatore onnisciente, in quanto conscio di quali pensieri albergano nell’animo del carnefice ma anche delle sue vittime. Di ogni personaggio fa una buona introspezione psicologica e una accurata descrizione caratteriale. Lo sapere in anticipo il volto dell’assassino non sminuisce la suspense narrativa, arricchita da inusuali sfumature paranormali. È stato di nuovo bello accompagnare Ginevra Lorenzi nella sua indagine, come ritrovare vecchie conoscenze, presenti nel precedente romanzo “Vernissage” e constatare quali strascichi quella storia continui ad avere. Ma io sono rimasta con una domanda in sospeso : troverà il tempo Ginevra per riaprire i battenti del suo cuore a qualcuno, dandogli una possibilità senza tagliarlo fuori, a priori, dalla sua vita? Mi auguro che prima o poi questo mio interrogativo trovi risposta in una nuova storia!!

Stelle: 4 ⭐️⭐️⭐️⭐️

LA PRIMA VOLTA IN CUI SONO MORTA DI MARTA MINOTTI

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: La prima volta in cui sono morta.
Autrice: Marta Minotti.
Genere: Thriller.
Pagine: 233.
Editore: Independently published, 24 novembre 2018.
Formati disponibili: Kindle 3,99€/ Kindlunlimited 0,00€/ Cartaceo 11,00€.
Trama:

https://www.amazon.it/PRIMA-VOLTA-CUI-SONO-MORTA-ebook/dp/B07HN2PDYR/ref=mp_s_a_1_1?crid=1IEVE1RJQ0SQL&keywords=la+prima+volta+in+cui+sono+morta&qid=1676888591&sprefix=la+prima+vol%2Caps%2C114&sr=8-1

Gennaio 2015. Silvia viene ritrovata in casa da suo marito appesa al lampadario della loro camera da letto, ma non è morta, ha solo perso i sensi e Paolo fa in tempo a chiamare i soccorsi e salvarle la vita. Quando però Silvia si risveglia dal coma nel reparto di Terapia Intensiva Neurologica, non ha la più pallida idea di come ci sia arrivata e cosa le sia successo. Inoltre l’incidente, come lo chiamerà sempre lei, le ha causato un ictus ischemico che ha ridotto notevolmente la sua capacità di movimento e quella della parola. Ma al contrario di ciò che tutti più o meno si aspettano Silvia, sicura del fatto che mai avrebbe potuto togliersi la vita, non si arrenderà all’evidenza dei fatti, né alla demolizione che ha subito il suo corpo. Accetterà di buon grado le cure, le sedute di fisioterapia, quelle con il foniatra e dallo psicoterapeuta, pur di riappropriarsi della sua vita e dimostrare a tutti che le cose non sono come possono sembrare e vogliono farle credere. Con l’aiuto di suo padre e della figlia Marianna cercherà in ogni modo di recuperare il pezzo di memoria che le manca e che contiene i ricordi che ha perso, proprio quelli che precedono il suicidio. Per farlo dovrà ricostruire gli eventi che le sono accaduti e andare a scavare nel suo passato dove, si renderà conto, affondano le radici del male che l’ha investita e che, pezzo per pezzo, la porterà a una verità che mai avrebbe potuto immaginare. Finalista al Torino Letterario “Io Scrittore” 2017. “Finalmente una storia letta tutta d’un fiato”. “A conquistare fin da subito è il grande equilibrio dei tempi con cui è costruita la trama, e la narrazione cattura il lettore dividendosi sapientemente tra resoconti al presente e brevi flashback di vita che si scoprono a poco a poco”. “La trama è finemente costruita tanto che, alla fine, tutto si incastra alla perfezione “. “Una scrittura ricercata e elegante, senza sbavature o appesantimenti. Il lettore entra immediatamente in empatia con la protagonista prima ancora di sapere cosa stia accadendo veramente “. “Un romanzo pieno di originalità “.

Giudizio:

“Per quale ragione sono qui? E perché non c’è nessuno con me?” Questi sono i primi angoscianti interrogativi che Silvia si pone in quei brevi istanti in cui riprende coscienza dopo l’incidente, prima di piombare nuovamente in un sonno profondo che durerà ben due mesi. Al suo risveglio dal coma, Silvia pare essere piombata nell’incubo di qualcun altro, si ritrova in una stanza della terapia intensiva dell’ospedale, circondata da camici bianchi che la guardano con un misto di compassione ed indifferenza. Ma la cosa che la sgomenta e la confonde è ascoltare dalla voce del medico il motivo assurdo per cui si trova lì: lei ha tentato di suicidarsi appendendosi al lampadario della sua camera da letto con una cintura stretta al collo. Solo l’intervento tempestivo di suo marito ha evitato l’irreparabile , ma l’ostruzione dei vasi sanguigni e l’assenza di ossigeno al cervello le ha causato un ictus ischemico che le ha lasciato due ricordi “indelebili” sul suo fisico : una difficoltà nell’articolare parola e una ridotta capacità di movimento della parte destra del corpo. Silvia non riesce assolutamente a capacitarsi del perché abbia voluto compiere un gesto così estremo, purtroppo la sua memoria pare avere subdolamente conservato ogni ricordo della sua vita passata, della malattia con cui ha imparato a convivere negli ultimi dieci anni , ma pare avere cancellato tutti i fotogrammi riguardanti il periodo antecedente il suo ricovero. Nonostante il buio assoluto in cui paiono avvolti i suoi ricordi, Silvia ha una sola ed unica certezza nel suo cuore: lei non ha mai desiderato togliersi la vita! Ha tutte le intenzioni di impegnarsi con tenacia nel duro percorso di recupero psicofisico che l’attende , spronata dal suo unico obiettivo: dimostrare di non essere arrivata al punto di disprezzare così tanto la vita da arrivare a compiere un gesto così estremo. “Ma allora cosa mi è successo?” “Come ci è finita su quel maledetto lampadario?” Sono questi due interrogativi agghiaccianti che continuano a tormentarla , come uno spettro, senza riuscire a trovare un barlume di risposta. In questa sua indagine interiore per fare chiarezza , Silvia può contare sul supporto di due persone: suo padre e sua figlia Marianna, le uniche che provano a crederle, nonostante tutto intorno a lei dimostri esattamente il contrario. “L’ultima pagina è uno schiaffo in pieno viso, sono riuscita a rileggerla solo una volta”. Quella pagina del suo diario pare “vomitarle” la verità, una verità che Silvia non vuole e non può assolutamente accettare! E se tra quelle pagine fosse possibile invece ricostruire quei pezzi della sua memoria che sono andati perduti? E se quel piccolo diario custodisse inconsapevolmente frammenti di una verità inaspettata? In queste pagine, dal ritmo incalzante e ricco di continui cambi di registro, accompagneremo la Silvia “guerriera” nel suo tortuoso percorso, mentre si districa tra i ricordi di un passato apparentemente felice, di rinunce dolorose ma necessarie e della presa di coscienza di come il suo matrimonio sia giunto ad un mesto capolinea, tenuto fino ad allora in piedi solo per il bene della figlia. “Ormai per me Paolo è soltanto Lui , nient’altro che un pronome”. Per Silvia suo marito, nonostante sia stato Lui a salvarle la vita quel giorno, è ormai “un’ombra silenziosa ” che si aggira nel suo presente senza però infonderle serenità, sicurezza e tantomeno amore. Sarà proprio questa la parola chiave dietro cui Silvia troverà la risposta ai suoi interrogativi! Perché l’Amore può assumere diverse facce e a volte, alcune di esse, sono ingannevoli e malsane . Perché l’Amore, in rari casi, può trasformarsi nel pretesto aberrante dietro cui nascondersi e per cui giustificare anche gesti terribili. Questo è ciò che scoprirà Silvia, quando riuscirà a ricomporre tutti i tasselli del suo puzzle! Ma dopo quel terribile giorno Silvia ha anche imparato che la vita, dopo averle fatto sfiorare per un attimo la morte, le ha concesso una nuova opportunità per ricomporre i cocci della sua vita e provare ad essere davvero felice. Un thriller, quello messo in scena dall’esordiente Marta Minotti, che è riuscita ad incollarmi alle sue pagine tanto da averlo divorato in poche ore. Ha saputo ben sparpagliare gli indizi senza però fare calare la suspense e privare il lettore di un finale ad effetto! Davvero brava!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

L’UOMO CHE AMO DI MARY TURNER THOMSON

Recensione a cura di Anna Maria.

Titolo: L’uomo che amo.
Autrice: Mary Turner Thomson.
Genere: Thriller Psicologico.
Pagine: 302.
Editore: Libreria Pienogiorno, 9 marzo 2022.
Formati disponibili: Kindle 8,99€/ Cartaceo 17,00€.
Trama:

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In quanti modi si può coniugare il verbo tradire? Quando Will Jordan entra nella sua vita, Mary è una trentacinquenne single quasi rassegnata a non trovare più l’amore. Invece quest’uomo , conosciuto online, attraente, affascinante, premuroso, la conquista come nessuno mai prima e quando infine le chiede di sposarlo, lei quasi non riesce a credere alla propria fortuna. È vero che Will si assenta spesso per lavoro, lasciandola sola con i bambini che presto nascono dalla loro unione, ma quale matrimonio è davvero perfetto? E quando lui le chiede dei soldi perché è in difficoltà, lei non pensa ci sia nulla di strano, perché è proprio questo che ci si promette sull’altare: nella buona e nella cattiva sorte. L’amore che prova per lui non lascia spazio a nient’altro. Se un messaggio ascoltato per caso in segreteria, un anello sconosciuto trovato sul letto, o l’ennesima assenza agli eventi di famiglia le fanno nascere un dubbio, Will lo scioglie con sicurezza. A parole e con carezze appassionate. Ha una spiegazione per tutto Will, e Mary alla fine si sente quasi in colpa per aver dubitato. Ma un giorno una telefonata manda in frantumi il suo mondo. Forse suo marito non è chi dice di essere. Forse ha una seconda, una terza, una quarte vita, e in alcune di queste potrebbe persino essere una persona pericolosa. Mary si sente sempre più come una mosca sulla tela di un ragno. Ci sarà qualcosa di vero in quello che Will le ha raccontato, o la sua vita è un castello di bugie? Ma come si può credere che sia falso tutto l’amore che hanno vissuto? E se è solo finzione, come potrà mai avere ancora fiducia in se stessa, visto che ciecamente ci ha creduto?

Giudizio:

SURREALE! Questa è la sola parola che mi sento di pronunciare dopo aver concluso la lettura di questo thriller psicologico e essermi indirettamente immersa nella assurda storia di Mary Turner Thomson. La scrittrice ha deciso di condividere la sua esperienza personale con la sola speranza di fare conoscere alle vittime passate o future di che pasta fosse fatto l’uomo, che ha amato e da cui è stata subdolamente manipolata e meschinamente usata. Ha messo su carta una parte dolorosa della sua esistenza, cercando di frugare persino nella confusione dei suoi ricordi, i quali ,ogni tanto , durante la stesura, sbucavano fuori quasi a ricordarle “beffardi” la sua ingenuità, aggiungendo altri tasselli al suo intricato puzzle personale. Questo romanzo ha dunque una pluralità di scopi! In primis è un tributo a sé stessa per essere riuscita a liberarsi , una volta per tutte, della sua prigione di silenzio e di bugie, essere stata in grado di affrontare la cruda realtà e infine essere riuscita a sopravvivere al tutto. È poi una promessa mantenuta nei confronti di una delle poche e sole persone che le sono state vicine in quegli anni, ovvero sua madre, ed è poi un messaggio all’indirizzo di altre donne che possono cadere vittime , come lei, di una tale trappola così da poterla, magari, schivare senza procurarsi i suoi stessi danni psicologici ed economici. “Com’era riuscito a manipolarla fino a quel punto? Com’era possibile che non mi fossi accorta di quello che stava succedendo?” Questi gli angoscianti interrogativi che si porrà Mary Turner Thomson, quando il suo mondo andrà letteralmente in frantumi, svelando il misero castello di bugie, che è stata la sua vita negli ultimi sei anni, da quando il fato, con un brutto tiro mancino, le ha fatto incontrare Will Jordan, il suo futuro marito, nonché il padre di due loro figli. All’epoca del loro incontro in un sito di incontri online, Mary era una donna sicura di sé, spensierata e allegra. Era tutto sommato soddisfatta della sua vita. Era una madre single di una splendida bimba e sperava in cuor suo di trovare prima o poi un uomo che l’amasse e la facesse sentire desiderata ed importante. Ed è forse proprio questo che l’ha resa agli occhi di Will, come la preda ideale per essere facilmente manipolata a suo piacere. Quest’uomo, prima spacciatosi come a capo di una società di consulenza in ambito informatico e poi come un agente della CIA sotto copertura, è riuscito a infonderle amore, nonostante tutto, tanto che Mary non ha mai visto vacillare la sua fiducia nella capacità di Will di proteggere lei e la loro famiglia. Non è mai stata messa in discussione neppure dinanzi ai primi sospetti, alle sue assenze continue , alle sue continue richieste di soldi, tutte sempre giustificate con argomentazioni lucide e ben congegnate. Mary ha sempre difeso l’uomo che amava , nonostante l’incubo in cui l’ha trascinata , il baratro finanziario in cui l’ha fatta pian piano sprofondare e nonostante le sicurezze emotive di cui l’ha privata. Sono state però sufficienti poche parole pronunciate dall’altro capo di un telefono per mandare in frantumi tutto il suo mondo. È bastato l’arresto e la condanna di Will per una serie svariata di capi di accusa a svegliarla dal suo stato comatoso e spingerla a trovare il coraggio di ricostruire, tassello dopo tassello, il passato di Will per scoprire così di essere stata una delle tante vittime di un manipolatore, di un predatore seriale e soprattutto di uno psicopatico. La definizione di psicopatico, inserita nel suo libro dal Dottor Robert Hare e ripresa dall’autrice, calza infatti a pennello per descrivere la personalità di Will Jordan e anche l’esperienza delle sue vittime: “Gli psicopatici sono predatori sociali che incantano, manipolano e vivono a spese degli altri senza alcuna pietà, lasciando dietro una scia di cuori spezzati, aspettative deluse e portafogli vuoti”. Questo è in poche parole quello che ha vissuto sulla sua pelle la nostra protagonista: ha amato non un uomo, ma lo specchio che rifletteva ciò lui voleva, ovvero una persona fittizia creata per manipolarla! La lettura di questo thriller mi ha spesso trovato a chiedermi se fosse davvero reale quanto scritto dall’autrice, tanto che ho provato per un attimo a calarmi nei suoi panni, perché solo così ho potuto evitare di emettere giudizi superficiali e magari provare a comprendere quella che potrebbe apparire una “cecità” e una “ingenuità”, dettata solo dal cuore. Ho potuto anche apprezzare il coraggio nell’ esporsi pubblicamente, così come la sua forza nel voltare pagina per sé stessa, ma soprattutto per i suoi figli. Una lettura destabilizzante!

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️