Ed eccoci con una recensione di Anna Maria.
Titolo: Le Formiche Rosse.
Autore: Teodoro Lorenzo.
Genere: Raccolta di racconti.
Pagine: 400.
Editore: Independently Published, 15 gennaio 2021.
Formati disponibili: Kindle 4,99€
Cartaceo 12,00€.
Trama:

Trenta racconti per trenta diverse discipline sportive.
Giudizio:

Confesso di aver cominciato la lettura di questa raccolta di racconti con un certo scetticismo in quanto non sapevo cosa aspettarmi da dei racconti incentrati sullo sport, o per essere più precisi su diverse discipline sportive. Mi sono immediatamente ricreduta quando ho cominciato a leggere il primo racconto e ho conosciuto Demetrio Lancetti, il campione di cart, l’uomo impermeabile ad ogni assalto emotivo, che non sapeva cosa fosse avere paura. Questa lucidità e saldezza di nervi era la sua arma vincente, che gli consentiva di vincere ogni gara. Demetrio si sentiva invincibile fino a quando non scoprì dell’esistenza dell’ “amigdala”, l’unica responsabile del suo non aver paura! Dopo Demetrio Lancetti, tanti sono i personaggi che, l’uno dopo l’altro, ci sfileranno dinanzi, pagina dopo pagina, e le loro storie saranno indissolubilmente legate ad una precisa disciplina sportiva. Lo sport non è il protagonista ma è, a volte, il tramite usato dall’autore per raccontare trenta storie, tutte diverse, ma tutte ben caratterizzate. In alcuni casi vedremo lo sport essere utilizzato dal protagonista come un mezzo per esprimere un dolore e un disagio interiore, come nel caso di Tilde , la protagonista di “La mela d’argento”. Tilde, scegliendo il tiro con l’arco, prende una decisione non convenzionale ma determinata da uno scopo preciso: cercare un modo per allontanare da sé il ricordo di un dolore impresso ormai, come un marchio indelebile, nella sua mente e nel suo cuore. Oppure, altre volte, la scelta di uno sport è determinata non per conseguire la vittoria, la gloria, i premi o i complimenti su un giornale, ma solo, con la speranza, al termine di ogni gara, di ricevere finalmente quel “bravo” da chi non lo ha mai pronunciato. In altri casi si può scoprire come uno sport, quale il golf possa rivelarsi persino espressione di principi anarchici e non in modo superficiale come quello adatto per borghesi arricchiti. Vladimiro Demeis, in “Angelo Nero”, scopre infatti come il golf si avvicini ai suoi ideali politici di libertà e uguaglianza, perché i suoi giocatori, non essendoci un arbitro a sorvegliare le loro azioni, debbono essere arbitri di loro stessi, comportandosi con onestà e lealtà, e poi si misurano tutti alla pari. La scoperta di questo sport insegna anche a Vladimiro come si possa cambiare idea , ovvero non farsi ingannare da superficiali pregiudizi e di come persino un umile proletario possa favorire un appartenente alla classe borghese.

La pratica di un determinato sport può addirittura compiere dei veri miracoli! Basti pensare a “Le streghe di Atripalda”: Claris, Viola, Milena e le altre ragazze della pallavolo che con piante e proverbi diventano imbattibili e portano alla ribalta la “Vittorio Veneto” , dimostrando il loro attaccamento alla maglia e alla loro scuola a dispetto della fama e degli onori. Oppure uno sport e l’amicizia che lo sottende può essere capace di trasformare un’anima nera in un santo! Lo scrittore ha davvero dato vita ad una carrellata di variegati personaggi che con le loro storie sono in grado di fare riflettere e persino emozionare. Ha creato trenta piccoli quadri di vita in cui il collante tra di essi è dato dallo sport. Mi ha anche tolto un dubbio che avevo inizialmente, ovvero il perché del titolo e cosa c’entrassero le formiche rosse con lo sport. Poi le ho conosciute le “Formiche Rosse” del mister Piave le quali in acqua si comportano con compostezza, lealtà e solidarietà, proprio come fanno le formiche in un formicaio. “I soldati combattono e portano nutrimento alla regina. In vasca allo stesso modo, i giocatori combattono e portano tutti i palloni al loro centroboa. Lui era la regina della squadra: Paolo Cardinali”. Lui che si ostinava a non fare la “beduina” , ma che decide di compierla nella partita decisiva in onore di colui che aveva trasmesso loro, attraverso la pallanuoto, la metafora della vita: quello che conta non si svolge sopra ma sott’acqua. Trenta racconti che diventano una piacevole lettura non da divorare ma da centillinare.

Stelle: 4⭐️⭐️⭐️⭐️