Recensione a cura di Anna Maria.
Titolo: Sorelle: Destini indissolubili.
Autrice: Milena Cristiana Fin.
Genere: Romance.
Pagine: 546.
Editore: Independently Published, 26 agosto 2020.
Formati disponibili:Kindle 2,99€/ Cartaceo 19,99€.
Trama:

Violeta e Hiristina sono due sorelle non di “sangue” che vengono adottate da una famiglia italiana. La prima non vuole stare con i suoi genitori e scappa via. La seconda è tanto dolce e amante delle regole. Il loro destino sta per incontrarsi nuovamente e nulla sarà più come prima. L’autore Milena Cristiana Fin, classe 1988, è una giovane donna italiana nata in Bulgaria. Il suo vivo interesse verso il sociale e il prossimo l’ha da subito – già in ambito scolastico – indirizzata a cercare metodi e modalità riproducibili per porre in essere la propria predisposizione all’ascolto e al mettersi a disposizione per progetti di cura / assistenza del singolo e di comunità. In particolare è molto interessata a seguire progetti che riguardano l’infanzia e in particolare chi di questa fascia di età fosse affetto da varie forme di abilità differenti. È una persona solare e molto socievole. Ritiene che la comunicazione sia alla base di tutti i rapporti personali e professionali. Le piace stare a contatto con le persone e vede nell’incontro con il prossimo sempre un’opportunità di crescita personale e culturale.
Giudizio:

Il punto di forza di questo romanzo è senza dubbio nel messaggio che l’autrice ha voluto, a mio avviso, trasmettere e che è racchiuso già nel titolo stesso. È la storia di due sorelle, non legate tra di loro da un vincolo di sangue, bensì da una scelta dettata unicamente dal cuore. Hiristina e Violeta sono nate in Bulgaria e cresciute in orfanotrofio, dove hanno dovuto imparare, sin da subito, a convivere con le cattiverie, gli stenti e soprattutto la mancanza di affetto. Entrambe vengono adottate, seppur in tempi diversi, da due genitori italiani, desiderosi di riversare il loro amore su chi ne è stato privato e di colmare quel vuoto affettivo che essi stessi provano. La prima ad essere “scelta” è Hiristina che si rivela subito una bambina di indole dolce e ingenua. È stato amore a prima vista quello scattato tra Hiristina e i suoi nuovi genitori ,sin dal primo momento in cui i loro sguardi si sono incrociati in Istituto e si sono resi conto di un immediato legame tra di loro, un legame che anno dopo anno diventerà sempre più solido e indissolubile. Diverso è stato per la ribelle Violeta che viene scelta da colei che diventerà sua sorella non appena ha modo di stringerle forte la mano. Quel primo contatto tra le due bambine è l’inizio di un legame che tra mille difficoltà e incomprensioni si rivelerà essere forte e indistruttibile. A differenza di Hiristina che non ha alcun ricordo delle sue origini, Violeta invece ha atteso per anni in quel posto orribile il ritorno di sua madre e del suo fratellino, ha dovuto convivere col suo dolore , trasformatosi pian piano in delusione e rabbia. È sempre stata una ragazzina poco propensa ad accettare regole ed imposizioni ed è per via del suo carattere ribelle che decide di allontanarsi persino da quella famiglia che l’ha accolta, l’ha amata e ha tentato di infonderle sicurezza. La sua giovane età e la sua poca esperienza la porteranno purtroppo ad intraprendere strade sbagliate, quali quelle della droga e della prostituzione, incappando in uomini, come Matteo, che la useranno come loro oggetto di piacere, senza farsi alcuno scrupolo di usarle violenza. Violeta in questi anni di allontanamento dalla sua famiglia adottiva e da sua sorella Hiristina è diventata persino madre , per ben due volte, e sarà anche la presenza del piccolo Nicola e il suo desiderio di fargli da madre a fare scattare in lei la molla di cambiare vita e provare , magari, a recidere quel filo insano che la lega a gente poco raccomandabile e soprattutto pericolosa. Ad aiutare Violeta a riemergere dal buco nero in cui è sprofondata ci sarà proprio Hiristina, quella sorella, non di sangue ma di anima, che deciderà di incrociare nuovamente il suo destino. Sarà Hiristina a tentare di farle riprendere in mano le redini della sua vita, a provare a liberarla da quelle catene che la tengono imprigionata ad un mondo di violenza, di dipendenza e di crudeltà. La scelta di Hiristina è ancora una volta una scelta dettata dal cuore, che però inevitabilmente la trascinerà in un vortice di vicissitudini pericolose e difficili. Hiristina e Violeta non saranno sole nell’affrontare tutte le insidie che il destino ha in serbo per loro, ma potranno contare sui loro genitori, una presenza costante e fondamentale, su un gruppo di amici fidati, come i mitici “Pirati” e persino sull’entrata in scena di due uomini, come Giuseppe e Gioele, che forse rappresenteranno per loro la vera svolta. Queste due sorelle, legate da un amore vero e sincero, avranno anche modo di riappropriarsi di quelle loro radici che magari costituivano il tassello mancante per renderle complete! È una storia complessa, dove vengono trattati temi importanti, quali quello dell’adozione e del difficile rapporto tra genitori e figli, a cui si affiancano altri più crudi e delicati, come quello della dipendenza da sostanze stupefacenti, della prostituzione e della violenza fisica e psicologica. È anche un romanzo “corale” in quanto oltre alle due protagoniste si alternano tanti personaggi a cui l’autrice dà voce così da permettere al lettore di comprendere i loro pensieri e i loro turbamenti, senza necessariamente, a volte, giustificare le loro azioni. È fuori dubbio la grande sensibilità dell’autrice che però, a mio avviso, deve maturare sia dal punto di vista narrativo, sia dal punto di vista linguistico. Ho riscontrato un po’ di errori grammaticali e delle forzate ripetizioni narrative, quali ad esempio la propensione dei personaggi di scrivere i propri pensieri su carta. Il rendere tale aspetto comune a molti lo rende poco credibile! Inoltre molte situazioni raccontate , a mio modesto parere, sembrano essere troppo romanzate , tanto da fare perdere veridicità a situazioni che purtroppo nella vita reale possono invece accadere. Quello espresso è ovviamente un mio parere soggettivo che non vuole sminuire affatto né il lavoro né l’intento dell’autrice.

Stelle: 3⭐️⭐️⭐️