Ed eccoci con Anna Maria e la sua recensione.
Titolo: IL MIO TUTTO.
Autrice: Chiara Zaccardi.
Genere: Romance MM.
Pagine: 574.
Editore: Bibliotheka Edizioni, 4 giugno 2020. Formati disponibili:Kindle 4,99€
Cartaceo 17,10€.
Trama:

Un romanzo toccante sull’accettazione della propria e altrui diversità e sul difficile percorso che una simile scelta comporta. “Come si fa quando non riesci a stare insieme a una persona ma non riesci nemmeno a stare senza? Davide se lo chiede dal momento in cui conosce Cristian. A sedici anni arriva in una nuova scuola, a Parma, e si fa subito notare: ama disegnare, e non nasconde di essere gay. Per questo viene preso di mira dai suoi compagni. Il leader dei bulli, Cristian, è il campione di nuoto della scuola, fisico atletico, occhi azzurri e un sorriso spietato. Cristian detesta Davide. Almeno finché non lo bacia. Il loro è il primo grande amore, giovane, intenso, tanto inaspettato quanto assoluto. Cristian si scopre indifeso davanti a un desiderio inarrestabile, senza mezze misure, e non sa come affrontarlo. Abbandonarsi a un sentimento che lo rende diverso o respingerlo? Ammettere che le fragilità di Davide sono un po’anche le sue o usarle per allontanarlo?
Giudizio:

Ci si può innamorare perdutamente del proprio carnefice? Quanto si può perdonare alla persona che si ama? Questi interrogativi hanno continuato a martellare la mia mente durante la lettura, suscitati dai comportamenti contraddittori e ambigui dei due protagonisti: Davide e Cristian. Due ragazzi profondamente diversi ma reciprocamente incantenati ad un sentimento a cui entrambi non riescono a fare a meno. “Il sangue esce e mi sembra una specie di purificazione come se insieme a quello mi stessi liberando del marcio che ho dentro”. In queste parole crude e spietate si percepisce tutto il dramma interiore vissuto da uno dei due protagonisti: Davide Leoni, la vittima prescelta da stupidi bulli per i loro scherzi pesanti. Ma chi è davvero Davide? È un ragazzo con un grande talento, quello del disegno. Peccato che il suo dono artistico non venga compreso dalla sua famiglia, in particolare da suo padre. È un ragazzo che, però, nonostante la freddezza dei suoi familiari e la crudeltà dei suoi coetanei, si dimostra in apparenza risoluto e determinato a non nascondere le sue inclinazioni sessuali. Una forza e una indifferenza solo apparenti, ma che in realtà celano il dolore di Davide di essere visto e trattato come un “diverso” o un “abominio” da eliminare. Una sofferenza vissuta interiormente ed espiata sulla sua pelle. Per fortuna c’è il disegno, l’unica cosa che gli permette di restare a galla e non lasciarsi andare giù. Sarebbe così facile trovare un modo per dimenticare o scomparire del tutto. Il tormento di Davide non è dato solo dal comportamento dei suoi. Non sono gli stupidi epiteti malevoli a ferirlo. Non sono neppure i colpi inferti dai suoi compagni a farlo stare male, quanto la consapevolezza che la fonte unica del suo dolore ha un nome e cognome preciso: Cristian Montecchi, il capo dei bulli, ma anche il ragazzo che gli ha rubato il cuore. “Cristian Montecchi, il ragazzo più popolare dell’istituto, il più famoso per i suoi trofei di nuoto, il più corteggiato per il suo aspetto, il più ammirato per i suoi voti”. In una sola parola il ragazzo perfetto! È questo l’identikit di colui che, nonostante i suoi comportamenti altalenanti, si è impossessato del suo cuore. E se Cristian non fosse così irraggiungibile? E se anche lui , pur faticando ad ammetterlo a se stesso, provasse per lui lo stesso sentimento? Ma se Davide è certo di ciò che è e di ciò che prova , per Cristian, invece, Davide è il suo “artista del caos” , ossia colui che ha messo in subbuglio tutte le sue certezze, è colui che ha tirato fuori una parte di sé, a lui ancora sconosciuta e con la quale fatica a prendere coscienza. Il primo è abituato a essere il bersaglio di insulti e di scherni , ma il secondo è abituato, invece, ad essere ammirato, elogiato, invidiato.

Difficile per Cristian passare dall’altra parte della barricata. Difficile abbandonare il suo ruolo di carnefice e sperimentare sulla sua pelle cosa si prova ad essere una vittima. Terribile fare i conti con un sentimento così forte e irresistibile ma che fa paura rendendolo vulnerabile e troppo esposto ai giudizi altrui. Questa è la guerra interiore vissuta da Cristian dove dubbi, paura, vergogna non lo abbandonano facendogli spesso commettere azioni riprovevoli. “Trova ciò che ami e lascia che ti uccida”. Questo è ciò che dovrà fare Cristian: trovare il coraggio di essere finalmente se stesso e amare senza paura! Ho amato alla follia questi due ragazzi nel bene e nel male; anche se, a volte, hanno messo a dura prova la mia pazienza e il mio cuore. Non sempre ho condiviso l’arrendevolezza di Davide e l’egoismo di Cristian. Ho adorato invece la schiera di “casi umani” , come Amir, Mortisia e Sara La Schizzata, che si sono dimostrati dei veri amici per il nostro Davide. Una narrazione fluida e scorrevole fa sì che si legga piacevolmente nonostante le oltre cinquecento pagine. È dunque un MM dove ci si può emozionare, arrabbiare, commuovere e anche riflettere. Brava Chiara Zaccardi per essere riuscita ad affrontare tematiche delicate e difficili in modo diretto ma coinvolgente!

Stelle: 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️